giovedì 28 ottobre 2010

Stephen Crane, The red badge of courage

The cold passed reluctantly from the earth, and the retiring fogs revealed an army stretched out on the hills, resting. As the landscape changed from brown to green, the army awakened, and began to tremble with eargeness at the noise of rumors. It cast its eyes upon the roads, which were growing from long troughs of liquid mud to proper thoroughfares. A river, ambertinted in the shadow of its banks, purled at the army's feet; and at night, when the stream had become of a sorrowful blackness, one could see across it the red, eye-like gleam of hostile camp-fires set in the low brows of distant hills.

E' l' appassionante inizio de The red badge of courage, di S. Crane,  un racconto sulla guerra civile americana, e sugli orrori e sulla assenza di ogni gloria nelle battaglie, dove solo la morte è veramente presente.
 Da alcuni considerato scritto da un veterano della Guerra Civile, il racconto in effetti è stato  creato da uno scrittore non ancora  nato ai tempi  del più grande spargimento di sangue sul territorio degli Stati Uniti.

 A man near him who up to this had been working feverishly at his rifle suddendly stopped and ran with howls.
A lad whose face had borne an expression of exalted courage, the majesty of he who dares give his life was, at an instant, smitten abject. 
 He ran like a rabbit... 







lunedì 25 ottobre 2010



Che ci posso fare? La Millay mi piace tanto! E guardate com'era bella!




FROM A FEW FIGS FROM THISTLES
BY EDNA ST. VINCENT MILLAY

SONNET III

OH, think not I am faithful to a vow!
Faithless am I save to love's self alone.
Were you not lovely I would leave you now:
After the feet of beauty fly my own.
Were you not still my hunger's rarest food,
And water ever to my wildest thirst,
I would desert you–think not but I would!–
And seek another as I sought you first.
But you are mobile as the veering air,
And all your charms more changeful than the tide,
Wherefore to be inconstant is no care:
I have but to continue at your side.
So wanton, light and false, my love, are you,
I am most faithless when I most am true.


OH, non pensar ch’io sia fedele a un voto!
Infedele son tranne che allo stesso amor.
Non fossi tu adorabile or or ti lascerei:
E dietro la bellezza volerei.
Non fossi tu raro cibo per mia fame,
Ed acqua sempre e sempre per mia sete,
Io t’abbandonerei – non pensarlo ma lo farei!
E un altro e non più te cercherei.
Ma tu sei mobile come mutevol aria,
E le tue grazie più di marea incostanti,
E quindi di esser incostante non mi curo:
Io devo continuare al fianco tuo.
Così, lascivo, sincero e falso, sei tu, mio amor,
Io sono più infedel quanto più sincera son.

Traduzione di Ipazia

domenica 24 ottobre 2010

il lodo alfano ( il minuscolo è mio) e il Presidente degli Stati Uniti ...

 

Rubens: Clinton e Monica
. Senatore Gasparri continuerete l'iter parlamentare sul Lodo Alfano anche se il presidente del Consiglio ha chiesto che venga ritirato? «Non lo ha detto Berlusconi. È solo una frase riportata in un pezzo del Corriere della Sera. Io so solo che il Lodo Alfano costituzionale è un atto del Parlamento e quindi siamo noi, deputati e senatori, che ci prendiamo la responsabilità di farne continuare l'iter. E lo facciamo proprio per non trasformare in una vicenda personale quella che è una cosa istituzionale. Quel lodo è un'esigenza che va oltre il fatto che una specifica carica sia ricoperta in un dato momento da una persona determinata...

Gaetano Pecorella. «Il lodo Alfano - spiega - deve andare avanti, per garantire la governabilità sia al premier attuale sia a chi, speriamo il più tardi possibile, gli succederà» e, in ogni caso, «non tocca le prerogative del presidente della Repubblica». Il Parlamento, ricorda, «è la massima espressione della democrazia, è l’unico a cui possa toccare una valutazione sul comportamento» del capo dello Stato. Pecorella, infine, solidarizza con Berlusconi «perché ormai qualunque legge si faccia finisce per essere attribuita alla sua volontà».

Nel maggio del 1994, Paula Corbin Jones inoltrò denuncia contro William Jefferson Clinton alla Corte Distrettuale del Distretto Orientale dell'Arkansas.  La Jones asserì che, quand'era Governatore dell'Arkansas, il presidente Clinton la molestò sessualmente in una camera d'albergo a Little Rock.  Il presidente Clinton respinse le accuse. E gli contestò, inoltre, la facoltà di un privato cittadino d'intentare azione legale contro un presidente in carica.
Nel maggio del 1997 la Corte Suprema respinse all'unanimità l'eccezione legale del presidente.  La Corte concluse che la Jones, "al pari di ogni altro cittadino che invochi correttamente la giurisdizione [della corte distrettuale]... ha diritto a adeguato giudizio",

e pertanto la Jones aveva il diritto di perseguire le sue ragioni con il presidente in carica.

http://ercoleguidi.altervista.org/starr/index.htm

sabato 23 ottobre 2010

Bertolt Brecht, Aus den " Augsburger Sonetten"

Sechstes Sonett

Als ich vor Jahr un Tag mich an dich hing
War ich darauf nicht allzu sehr erpicht:
Wenn man nicht wunscht, vermiBt man vielleicht nicht.
Gab's wenig Lust, ist auch der Gran gering.


Quando un tempo, ti ero affezionato
non è poi che il  mio amore fosse smania:
se non si desidera, forse, non si sente la mancanza.
Se la gioia fu poca, anche il dolore è scarso.


...Ich meine nur: wenn einer an nichts hing
Dem stund auch keine schlimme Zeit bevor.
Indessen sind wir nicht  die Herrn der Dinge.


...Intendo solo questo: se uno non ha nessun amore
non ha neanche un' epoca grama che lo attende.
Tuttavia noi non siamo padroni delle cose.


Da B. Brecht, Poesie, Einaudi Tascabili, Trad. vari


giovedì 21 ottobre 2010

Orazio, A Neera

Nox erat et caelo fulgebat Luna sereno
inter minor sidera,

cum tu, magnorum numen laesura deorum,
in verba iurabas mea,

artius atque  hedera procera adstringitur ilex...


Era notte ,nel cielo cristallino
fra le altre stelle, candida

risplendeva la luna, e tu, cingendomi
come la quercia l' edera

sugli dei mi giuravi un mutuo amore... 


Orazio, Epodi, trad. R. Ghiotto M. Abbbade

mercoledì 20 ottobre 2010


Oggi vi parlo di un musical di cui non sapevo nulla e che mi ha incuriosito molto. Il tutto è partito da una canzone che mi piace molto e che si intitola “Feeling good” che ho sempre conosciuto ma di cui ho sempre saputo poco.
Ho cominciato a girovagare sul web e, com’è mio costume, andando sempre a ritroso, come nel gioco delle scatole cinesi, ho scoperto che:
Feeling Good (anche noto come Feelin' Good) è un brano musicale scritto da Anthony Newley e Leslie Bricusse per il musical del 1965 The Roar of the Greasepaint-the Smell of the Crowd e da quel momento ricantata da numerosi artisti fra cui Nina Simone, Sammy Davis Jr, Muse, Eels, Michael Bublè, Michelle McManus, George Michael. Ma molte delle cover più recenti si sono ispirate alla versione di Nina Simone, più che all'originale, al punto che spesso il brano è accreditato alla Simone.
Il musical è una parabola, un’allegoria comica sulle classi sociali e sull’ingiustizia sociale nell’ Inghilterra degli anni ’60. Esso dipinge il conflitto fra Sir, un prodigioso individuo che si ritrova sempre dalla parte del vincitore e Cocky, suo mite partner, che, invece, è sempre dalla parte dei perdenti. C’è, poi, un terzo personaggio che è Kid, ansioso di imparare tutto ciò che può da Sir, aiutandolo, al contempo, a tenere Cocky al suo posto.
Ma il musical non ebbe alcun successo in Inghilterra e non arrivò mai ai teatri del West End. Ciononostante, il produttore teatrale americano David Merrick lo vide a Liverpool e decise di farlo rappresentare negli States. Il tour ebbe talmente tanto successo che il produttore si rifece di quasi tutte le spese mentre lo spettacolo era ancora in tour!
Ascoltate la versione di "Feeling good" di Nina Simone e quella dei Muse che, nel settembre 2010, è stata votata dal pubblico su NME, un magazine online, la migliore cover di tutti i tempi, battendo persino la versione dei Beatles di “Twist and shout” e la versione di Johnny Cash di “Hurt”.

For those who read us from abroad welcome! Here is a brief summary of my post:
All began when I listened on web to the song “Feeling good”, a song I knew and liked but about which I didn’t know very much. Travelling on web (do you know the song from Jamiroquai “Travelling without moving?”) I discovered that it is a song from the musical The Roar of the Greasepaint-the Smell of the Crowd (what a strange title, isn’t it?), written by Leslie Bricusse and Anthony Newley and represented on London stages in 1965. It is a comic allegory about the class system in England and depicts the conflict between Sir, a portentous individual who is always on the winning side, and Cocky, his meek partner , who always seems to be on the losing end of the “game” the two incessantly play. The strange and amazing thing is that the musical failed when it was first staged in London but became an enormous success on Broadway stages, where it was brought by the American theatre producer David Merrick whose investment was paid back while the show was still on the road!
The song “Feeling good” has been sung from many and many artists among which are Nina Simone, Sammy davis Jr, Muse, Eels, Michael Bublè, Michelle McManus, George Michael. But the most famous version is that of Nina Simone, in fact many of the most recent cover of the song are inspired to her version.
Listen to it and to Muse version that, in September 2010 was voted, via NME (aka New Musical Express) the greatest cover song of all time beating out The Beatles' version of "Twist and Shout" and Johnny Cash's "Hurt".

Goodbye to you!

Bonanni, Cisl: "Dieci, cento, mille Pomigliano", o la scoperta dell' acqua calda

 Prima del testo dell' accordo (sic), una botta dal Capitale di Marx: " L' orda degli insoddisfatti, che si illudeva di essere invincibile trincerandosi dietro le vecchie linee della divisione del lavoro, si vide così  attaccata di fianco e vide le sue difese distrutte dalla tattica meccanica moderna.
Dovettero arrendersi a discrezione.
...il capitale, forzando la scienza a servirlo, costringe sempre alla docilità la mano ribelle del lavoro."  

 Ure, Philosophy of Manufactures, pp 367-370

                       


                                           Il testo dell' accordo



Orario di lavoro
La produzione della futura Panda si realizzerà con l’utilizzo degli impianti di produzione per 24 ore giornaliere e per 6 giorni la settimana, comprensivi del sabato, con uno schema di turnazione articolato a 18 turni settimanali. L’attività lavorativa degli addetti alla produzione e collegati (quadri, impiegati e operai), a regime ordinario e ferma la durata dell’orario individuale contrattuale, sarà articolata su tre turni giornalieri di 8 ore ciascuno a rotazione, secondo i seguenti orari: primo turno dalle ore 6.00 alle ore 14.00, con la mezzora retribuita per la refezione dalle ore 13.30 alle ore 14.00; secondo turno dalle ore 14.00 alle ore 22.00, con la mezzora retribuita per la refezione dalle ore 21.30 alle ore 22.00; terzo turno dalle ore 22.00 alle ore 6.00 del giorno successivo, con la mezzora retribuita per la refezione dalle ore 5.30 alle ore 6.00. La settimana lavorativa avrà pertanto inizio alle ore 6.00 del lunedì e cesserà alle ore 6.00 della domenica successiva. Lo schema di orario prevede il riposo individuale a scorrimento nella settimana. L'articolazione dei turni avverrà secondo lo schema di turnazione settimanale di seguito indicata: 1-3-2. Il 18° turno, cadente tra le ore 22.00 del sabato e le ore 6.00 del giorno successivo, sarà coperto con la retribuzione afferente la festività del 4 novembre e/o con una/due festività cadenti di domenica (sulla base del calendario annuo), con i permessi per i lavoratori operanti sul terzo turno maturati secondo le modalità previste dall’accordo 27 marzo 1993 (mezzora accantonata sul terzo turno per 16 turni notturni effettivamente lavorati pari a 8 ore) e con la fruizione di permessi annui retribuiti (P.A.R. contrattuali) sino a concorrenza. Le attività di manutenzione saranno invece svolte per 24 ore giornaliere nell’arco di 7 giorni la settimana per 21 turni settimanali. L’attività lavorativa degli addetti (quadri, impiegati e operai), a regime ordinario, sarà articolata su 3 turni strutturali di 8 ore ciascuno, con la mezzora retribuita per la refezione nell’arco del turno di lavoro a rotazione e con riposi individuali settimanali a scorrimento. L’orario di lavoro giornaliero dei lavoratori addetti al turno centrale (quadri, impiegati e operai) va dalle ore 8.00 alle ore 17.00, con un’ora di intervallo non retribuito. Per i quadri e gli impiegati addetti al turno centrale si conferma l’attuale sistema di flessibilità dell’orario di lavoro giornaliero (orario in entrata dalle ore 8 alle ore 9 calcolato a decorrere dal primo dodicesimo di ora utile). In alternativa, su richiesta delle organizzazioni sindacali nel caso in cui intendessero avvalersi della facoltà di deroga a quanto previsto dal D. Lgs. 66/2003 e successive modifiche e integrazioni in materia di riposi giornalieri e settimanali. Lo schema di orario per lo stabilimento prevede, a livello individuale, una settimana a 6 giorni lavorativi e una a 4 giorni. L’articolazione dei turni avverrà secondo lo schema di turnazione settimanale di seguito indicata: 3-2-1. Nella settimana a 4 giorni saranno fruiti 2 giorni consecutivi di riposo secondo il seguente schema: lunedì e martedì, ovvero mercoledì e giovedì, ovvero venerdì e sabato. Preso atto delle richieste da parte delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, al fine di non effettuare il 18° turno al sabato notte, lo stesso viene anticipato strutturalmente alla domenica notte precedente. Pertanto il riposo settimanale domenicale avviene dalle ore 22 del sabato alle ore 22 della domenica. Lavoro straordinario
Per far fronte alle esigenze produttive di avviamenti, recuperi o punte di mercato, l’azienda potrà far ricorso a lavoro straordinario per 80 ore annue pro capite, senza preventivo accordo sindacale, da effettuare a turni interi. Nel caso dell’organizzazione dell’orario di lavoro sulla rotazione a 18 turni, il lavoro straordinario potrà essere effettuato a turni interi nel 18 turno, già coperto da retribuzione secondo le modalità indicate al capitolo orario di lavoro, o nelle giornate di riposo. L’azienda comunicherà ai lavoratori, di norma con 4 giorni di anticipo, la necessità di ricorso al suddetto lavoro straordinario e terrà conto di esigenze personali entro il limite del 20% con sostituzione tramite personale volontario. Con accordo individuale tra azienda e lavoratore, l’attività lavorativa sul 18° turno potrà essere svolta a regime ordinario, con le maggiorazioni del lavoro notturno: in tal caso non si darà corso alla copertura retributiva collettiva del 18° turno. Il lavoro straordinario, nell’ambito delle 200 ore annue pro capite, potrà essere effettuato per esigenze produttive, tenuto conto del sistema articolato di pause collettive nell’arco del turno, durante la mezzora di intervallo tra la fine dell’attività lavorativa di un turno e l’inizio dell’attività lavorativa del turno successivo. In questo caso la comunicazione ai lavoratori del lavoro straordinario per esigenze produttive saranno effettuate con un preavviso minimo di 48 ore.
Rapporto diretti-indiretti
on l’avvio della produzione della futura Panda e in relazione al programma formativo saranno riassegnate ai lavoratori le mansioni necessarie per assicurare un corretto equilibrio tra operai diretti e indiretti, garantendo ai lavoratori la retribuzione e l’inquadramento precedentemente acquisiti, anche sulla base di quanto previsto dall’art. 4, comma 11, legge 223/91. Inoltre, a fronte di particolari fabbisogni organizzativi potrà essere richiesto ai lavoratori, compatibilmente con le loro competenze professionali, la successiva assegnazione ad altre postazioni di lavoro. Bilanciamenti produttivi
La quantità di produzione prevista da effettuare per ogni turno, su ciascuna linea, e il corretto rapporto produzione/organico saranno assicurati mediante la gestione della mobilità interna da area ad area nella prima ora del turno in relazione agli eventuali operai mancanti o, nell’arco del turno, per fronteggiare le perdite derivanti da eventuali fermate tecniche e produttive.
er riportare il sistema produttivo dello stabilimento Giambattista Vico alle migliori condizioni degli standard internazionali di competitività, si opererà, da un lato, sulle tecnologie e sul prodotto e, dall’altro lato, sul miglioramento dei livelli di prestazione lavorativa con le modalità previste dal sistema WCM e dal sistema Ergo-UAS. Le soluzioni ergonomiche migliorative, derivanti dall’applicazione del sistema Ergo-UAS, permettono, sulle linee a trazione meccanizzata con scocche in movimento continuo, un regime di tre pause di 10 minuti ciascuna, fruite in modo collettivo, nell’arco del turno di lavoro, che sostituiscono le attuali due pause di 20 minuti ciascuna. Sui tratti di linea meccanizzata denominati "passo-passo", in cui l’avanzamento è determinato dai lavoratori mediante il cosiddetto "pulsante di consenso", le soluzioni ergonomiche migliorative permettono un regime di tre pause di 10 minuti ciascuna, fruite in modo collettivo o individuale a scorrimento sulla base delle condizioni tecnico-organizzative, che sostituiscono le attuali due pause di 20 minuti ciascuna. Per tutti i restanti lavoratori diretti e collegati al ciclo produttivo le soluzioni ergonomiche migliorative permettono la conferma della pausa di 20 minuti, da fruire anche in due pause di 10 minuti ciascuna in modo collettivo o individuale a scorrimento. Con l’avvio del nuovo regime di pause, i 10 minuti di incremento della prestazione lavorativa nell’arco del turno, per gli addetti alle linee a trazione meccanizzata con scocche in movimento continuo e per gli addetti alle linee "passo-passo" a trazione meccanizzata con "pulsante di consenso", saranno monetizzati in una voce retributiva specifica denominata "indennità di prestazione collegata alla presenza". L’importo forfettario, da corrispondere solo per le ore di effettiva prestazione lavorativa, con esclusione tra l’altro delle ore di inattività, della mezzora di mensa e delle assenze la cui copertura retributiva è per legge e/o contratto parificata alla prestazione lavorativa, per tutti gli aventi diritto, in misura di 0,1813 euro lordi ora. Tale importo è onnicomprensivo ed è escluso dal TFR, dal momento che, in sede di quantificazione, si è tenuto conto di ogni incidenza sugli istituti legali e/o contrattuali e pertanto il suddetto importo forfettario orario è comprensivo di tutti gli istituti legali e/o contrattuali.
Formazione
È previsto un importante investimento in formazione per preparare i lavoratori e metterli in condizioni di operare nella nuova realtà produttiva. Le attività formative si svolgeranno contemporaneamente alla ristrutturazione degli impianti e saranno fortemente collegate alle logiche WCM. I corsi di formazione saranno tenuti con i lavoratori in cigs e le Parti convengono fin d’ora che la frequenza ai corsi sarà obbligatoria per i lavoratori interessati. Il rifiuto immotivato alla partecipazione nonché l’ingiustificata mancata frequenza ai corsi, oltre a dar luogo alle conseguenze di legge, costituirà a ogni effetto comportamento disciplinarmente perseguibile. Non sarà richiesto a carico azienda alcuna integrazione o sostegno al reddito, sotto qualsiasi forma diretta o indiretta, per i lavoratori in cigs che partecipino ai corsi di formazione.
Recuperi produttivi
Le perdite della produzione non effettuata per causa di forza maggiore o a seguito di interruzione delle forniture potranno essere recuperate collettivamente, a regime ordinario, entro i sei mesi successivi, oltre che nella mezzora di intervallo fra i turni, nel 18° turno (salvaguardando la copertura retributiva collettiva) o nei giorni di riposo individuale.
Assenteismo
 r contrastare forme anomale di assenteismo che si verifichino in occasione di particolari eventi non riconducibili a forme epidemiologiche, quali in via esemplificativa ma non esaustiva, astensioni collettive dal lavoro, manifestazioni esterne, messa in libertà per cause di forza maggiore o per mancanza di forniture, nel caso in cui la percentuale di assenteismo sia significativamente superiore alla media, viene individuata quale modalità efficace la non copertura retributiva a carico dell’azienda dei periodi di malattia correlati al periodo dell’evento. A tale proposito l’azienda è disponibile a costituire una commissione paritetica, formata da un componente della RSU per ciascuna delle organizzazioni sindacali interessate e da responsabili aziendali, per esaminare i casi di particolare criticità a cui non applicare quanto sopra previsto. Considerato l’elevato livello di assenteismo che si è in passato verificato nello stabilimento in concomitanza con le tornate elettorali politiche, amministrative e referendum, tale da compromettere la normale effettuazione dell’attività produttiva, lo stabilimento potrà essere chiuso per il tempo necessario e la copertura retributiva sarà effettuata con il ricorso a istituti retributivi collettivi (PAR residui e/o ferie) e l'eventuale recupero della produzione sarà effettuato senza oneri aggiuntivi a carico dell’azienda e secondo le modalità definite. Il riconoscimento dei riposi/pagamenti, di cui alla normativa vigente in materia elettorale, sarà effettuato, in tale fattispecie, esclusivamente nei confronti dei presidenti, dei segretari e degli scrutatori di seggio regolarmente nominati e dietro presentazione di regolare certificazione. Saranno altresì individuate, a livello di stabilimento, le modalità per un'equilibrata gestione dei permessi retribuiti di legge e/o contratto nell’arco della settimana lavorativa.
Cigs
Il radicale intervento di ristrutturazione dello stabilimento Giambattista Vico per predisporre gli impianti alla produzione della futura Panda presuppone il riconoscimento, per tutto il periodo del piano di ristrutturazione, della cassa integrazione guadagni straordinaria per ristrutturazione per due anni dall’avvio degli investimenti, previo esperimento delle procedure di legge. In considerazione degli articolati interventi impiantistici e formativi previsti nonché della necessità di mantenimento dei normali livelli di efficienza nelle attività previste, non potranno essere adottati meccanismi di rotazione tra i lavoratori, non sussistendone le condizioni.
Abolizione voci retributive
A partire dal 1 gennaio 2011 sono abolite le seguenti voci retributive, di cui all’accordo del 4 maggio 1987 Parte III (Armonizzazione normativa e retributiva): paghe di posto, indennità disagio linea, premio mansione e premi speciali. Le suddette voci, per i lavoratori per i quali siano considerate parte della retribuzione di riferimento nel mese di dicembre 2010, saranno accorpate nella voce "superminimo individuale non assorbibile" a far data dal 1 gennaio 2011 secondo importi forfettari.
Maggiorazioni lavoro straordinario, notturno e festivo
Sono confermate le attuali maggiorazioni comprensive dell’incidenza sugli istituti legali e contrattuali.
Polo logistico di Nola
È confermata la missione del polo logistico della sede di Nola. Eventuali future esigenze di organico potranno essere soddisfatte con il trasferimento di personale dalla sede di Pomigliano d’Arco.
Clausola di responsabilità
Tutti i punti di questo documento costituiscono un insieme integrato, sicché tutte le sue clausole sono correlate e inscindibili tra loro, con la conseguenza che il mancato rispetto degli impegni eventualmente assunti dalle organizzazioni sindacali e/o dalla RSU ovvero comportamenti idonei a rendere inesigibili le condizioni concordate per la realizzazione del Piano e i conseguenti diritti o l’esercizio dei poteri riconosciuti all’azienda dal presente accordo, posti in essere dalle organizzazioni sindacali e/o dalla RSU, anche a livello di singoli componenti, libera l’azienda dagli obblighi derivanti dalla eventuale intesa nonché da quelli derivanti dal CCNL Metalmeccanici in materia di: contributi sindacali, permessi sindacali retribuiti di 24 ore al trimestre per i componenti degli organi direttivi nazionali e provinciali delle organizzazioni sindacali ed esonera l’azienda dal riconoscimento e conseguente applicazione delle condizioni di miglior favore rispetto al CCNL Metalmeccanici contenute negli accordi aziendali in materia di: permessi sindacali aggiuntivi oltre le ore previste dalla legge 300/70 per i componenti della RSU, riconoscimento della figura di esperto sindacale e relativi permessi sindacali. Inoltre comportamenti, individuali e/o collettivi, dei lavoratori idonei a violare, in tutto o in parte e in misura significativa, le presenti clausole ovvero a rendere inesigibili i diritti o l’esercizio dei poteri riconosciuti da esso all’Azienda, facendo venir meno l’interesse aziendale alla permanenza dello scambio contrattuale e inficiando lo spirito che lo anima, producono per l’azienda gli stessi effetti liberatori di quanto indicato alla precedente parte del presente punto.
Clausole integrative del contratto individuale di lavoro
Le clausole indicate integrano la regolamentazione dei contratti individuali di lavoro al cui interno sono da considerarsi correlate e inscindibili, sicché la violazione da parte del singolo lavoratore di una di esse costituisce infrazione disciplinare di cui agli elenchi, secondo gradualità, degli articoli contrattuali relativi ai provvedimenti disciplinari conservativi e ai licenziamenti per mancanze e comporta il venir meno dell’efficacia nei suoi confronti delle altre clausole. (fonte Apcom)

martedì 19 ottobre 2010

Alcudio: una Poesia . alcuni frammenti...

Defluxit amor etiam si infinitum dicitur...

 E' svanito in qualche triste vento
invernale, il nostro amore che pure
chiamammo infinito; in me lasciò
ferro dolce di rimpianti, in te,
forse , solo un ricordo da non
dimenticare. E ancora ricordo
tutte le certezze, adesso amare.



Silet fata manibus...



Muto rimane
il destino
nelle  ..(mani?) dei profeti.
Ed è così inutile ogni
poesia,
(..ogni?) lampo alla foce verde
del fiume.



Dum oculos classibus...

Così
 i tuoi occhi
Lunghi (.. sulle?) navi , e le stagioni
rosse di mele
in freddi
(...inverni?)

Mark Strand, Fiction, Narrativa

I think of the innocent lives
of people in novels who know they'll die
but not that the novel will end. How different they are
from us. Here, the moon stares dumbly down,
trough scattered clouds, onto the sleeping town,
and the wind rounds up the fallen leaves,
and somebody- namely me- deep in his chair
riggles the pages left, knowing there's not
much time for  the man and woman in the rented room...

No, non c'è molto tempo per l' uomo e la donna nella camera ad ore.
Il tempo è scaduto,l' amore è finito; insieme al capitolo...



mercoledì 13 ottobre 2010

Mark Strand, Is it you standing among the olive trees...






Is it you standing among the olive trees
Beyond the courtyard? You in the sunlight
Waving me closer with one hand  while the other

Shields your eyes from the brightness that turns
all that is not you dead white?...

You leaning down and putting
Your mouth against mine so I should know
that a kiss is only the beginning

Of what until now we could only imagine?
Is it you or the long compassionate wind
That whispers in my ear: alas, alas?


Sei tu tra gli ulivi
al di là del cortile? tu nel sole che mi fai cenno
di avvicinarmi con una mano mentre l' altra

ti scherma gli occhi dalla luminosità  che trasforma
tutto ciò che non è in te in bianco assoluto?


Tu nella notte sussurante che profuma di menta
ed è illuminata dal lontano territorio delle stelle?
Sei tu? Sei davvero tu?

You in the murmuring night  that is scented
with mint...

Che bello e che libertà mescolare versi e poesia, lingue diverse, ed uguali sentimenti!










lunedì 11 ottobre 2010


Lo sapevate che:

ODE ALLA VITA

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero sul bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza
per inseguire un sogno,
chi non si permette
almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare,
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna
o della pioggia incessante.
Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza
porterà al raggiungimento
di una splendida felicità.


non è affatto di Pablo Neruda ma è di Martha Medeiros, giornalista e scrittrice brasiliana nata nel 1961.
La bufala gira da anni su Internet e solo pochissimi siti segnalano l’errore.
Ma la cosa più divertente e, al contempo, tragica (per il nostro paese) è che Clemente Mastella lesse questa poesia, credendola di Neruda, il giorno in cui, il 24 Gennaio 2008, fece cadere il governo Prodi.
Ma che voleva dire?
Che lui era l’unico ad essere vivo?
Che lui era l’unico ad avere un’anima?
Che tutti gli altri si limitavano a vivacchiare mentre lui, col piglio del grande condottiero, veleggiava a gonfie vele verso l’epos?
Credo che i fatti ci abbiano dato la risposta.
Ma ce l’avete anche voi la sensazione che la Storia non abbia più diritto di essere scritta con la S maiuscola, essendosi ridotta ad un fumetto di serie Z?
E chi potrebbe essere stato a detronizzarla?
Chissà perché mi viene subito in mente un nome.
E questo nome è quello di un uomo che ha fatto erigere per se stesso e per la sua famiglia e pare anche per molti suoi amici un imponente monumento funebre in stile egizio-milanese.
Poveretto, però, poiché l’imponenza del monumento è inversamente proporzionale alla sua grandezza (sia fisica che morale).
Per quanto riguarda “Ode alla vita” credo proprio che Pablo Neruda si sia sbellicato dalle risate sentendo Clemente Mastella leggere, con grande afflato, quella poesia credendola sua.

C' était l' èté, Era estate, Jacques Prevert

Un poeta  retorico e quasi sconosciuto alle nuove generazioni di lettori:

Dans ses deux mains
sous ma jupe relevée
j' etais nue comme jamais
Tout mon jeune corps
était en fete
des cheveux de ma tete
aux ongles de mes pieds
J' etais une source qui guidait
la baguette de sourcier

Nous faisons le mal
et le mal était bienfait








Ero nuda tra le sue mani
sotto la gonna alzata
nuda come non mai
Il mio giovane corpo
era tutto una festa
dalla punta dei miei piedi
ai capelli sulla testa
Ero come una sorgente
che guidava la bacchetta
del rabdomante

Noi facevamo il male
il male era fatto bene.

giovedì 7 ottobre 2010

Gubbinal , Wallace Stevens

That strange flower, the sun,
Is just what you say.
Have it your way.

The world is ugly,
And the people are sad.

That tuft of jungle feathers,
That animal eye,
Is just what you say.

That savage of fire,
That seed,
Have it your way.

The world is ugly,
And the people are sad.

The world is ugly and the people are sad

Sì, il mondo  è orribile e la gente è triste ( Wallace Stevens).

Ma vale anche la gente è orribile e il mondo è triste. ( Iago)

Mi stupirebbe il contrario...

Iago, continuo io ?

L’ho accompagnato
insieme alla padrona dell’albergo
dove abitavamo
a Parigi
dal numero 5 della rue des Carmes
appassito vicolo in discesa.

Riposa nel camposanto d’Ivry
sobborgo che pare
sempre
in una giornata
di una
decomposta fiera

E forse io solo
so ancora
che visse.

mercoledì 6 ottobre 2010

Giuseppe Ungaretti: In Memoria


Basta confrontare solo l' immagine di uno dei nostri più illustri politici, e le sue parole sempre piene di insulti e ridicoli appelli al Dio Po, le paure risvegliate , a puro scopo elettorale, nelle beate valli lombarde,  dai suoi adepti verde menta, con i versi  d'amore e di amicizia che Ungaretti dedica al suo amico e compagno morto suicida, per riflettere, con orrore, a quale punto di insulsaggine è ormai giunto questo fottuto paese.


Si chiamava
         Moammed Sceab

Discendente 
      di emiri di nomadi
suicida
         perchè non aveva più
Patria

Amò la Francia
e mutò nome
 Fu Marcel 
ma non era francese
e non sapeva più 
vivere
nella tenda dei suoi
 dove si ascolta la cantilena
 del Corano
 gustando un caffè

 E non sapeva sciogliere
 il canto del suo abbandono...


Siamo nel 1916...di tempo ne è passato e si vede, purtroppo.



 


sabato 2 ottobre 2010

Roberto Calasso, Le nozze di Cadmo e Armonia: Aura e Dioniso

 Aura, una fanciulla delle montagne, alta, dalle braccia asciutte, dalle gambe rapide come un soffio di vento. Si batteva solo con cinghiali e leoni, disdegnava come preda gli animali più deboli. la verginità e la forza voleva, nient'altro...
Soltanto una volta Dioniso aveva provato l'emozione di tovarsi avvinghiato nella polvere con una donna che desiderava, senza neppure riuscire a sopraffarla,Pallene.  Sentì nostalgia  di un corpo imprendibile.
 Scomparve da solo fa le montagne. Continuava a fantasticare di una donna forte e sfuggente, capace di colpirlo non meno di quanto egli stesso fosse capace di colpire lei. Maturava il momento perchè Eros lo facesse delirare per un corpo ancora più imprendibile. Dioniso avvertiva in rapide folate che in quei boschi si nascondeva una donna ancora più bella e ostile della lottatrice Pallene:  Aura.
 E sapeva già che lo avrebbe fuggito, che non si sarebbe arresa mai.
... Acquattato dietro un cespuglio, intravide una coscia bianca di  Aura irrompere nel cupo fogliame. I cani intorno guaivano. Dioniso si sentì allora sciogliere come una donna. Mai si era visto così disarmato, parlare a quella fanciulla gli sembrava vano come parlare ad una quercia. Ma un Amadriade, che abitava nelle radici di un pino, gli dette la risposta che cercava: mai si sarebbe trovato con   Aura in un letto. Soltanto nella foresta, e legandole mani e piedi, sarebbe riuscito a possederla.
...Incombeva ancor auna grande calura, e  Aura cercava una fonte. Dioniso pensò che di tutte le sue armi una sola rimaneva: il vino. Quando Aura avvicinò le labbra alla fonte, fu bagnata da un liquido sconosciuto. Mai aveva provto qualcosa di simile. Stupefatta e torpida, si stese all' ombra di un vasto albero. Ora dormiva. Scalzo, silenzioso, Dioniso si avvicinò. Le sfilò subito la faretra e l' arco, nascondendoli dietro un masso... le sue mani accorte legavano con una corda i piedi di Aura. poi le passò un' altra corda intorno ai polsi: Aura dormiva ancora, in una tiepida ebbrezza, e Dioniso la possedette legata. Era un corpo abbandonato, assopito sulla terra nuda, ma la terra stessa ondeggiava per celebrare le nozze, e la chioma del pino era scossa dall' Amadriade. Mentre Dioniso prendeva sul corpo di Aura un piacere immenso, esaltato dalla viltà, la cacciatrice si addentrava in un sogno torbido...

venerdì 1 ottobre 2010

It is true, Mark Strand

It is true, as someone has said, that in
A world without heaven all is farewell
Wheter you have wave your hand or not, 

It is farewell, and if no tears come to your eyes
It is still farewell, and if you pretend not to notice,
Hating what passes, it is still farewell .

Farewell no matter what.




E' vero, come ha detto qualcuno,che
in un mondo senza paradiso tutto è addio.
Sia che tu saluti con la mano o no,

è addio, e se non ti salgono le lacrime agli occhi
è addio lo stesso, e se fingi di non accorgerti,
odiando ciò che passa, è addio lo stesso.

Addio e basta.