martedì 31 maggio 2011


SICCOME E’ ANCORA PRIMAVERA



RIGHE SCRITTE A INIZIO PRIMAVERA

(William Wordsworth, 1770 – 1850 )

Udivo cento e cento note contrastanti,
Mentre in un boschetto giacevo reclinato,
Nel dolce stato in cui pensieri accattivanti
Portano alla mente pensieri di dannato.

Ai suoi splendidi manufatti la natura legò
L'animo umano che dentro me viveva;
E molto il mio cuore il pensare addolorò
Ciò che l'uomo dell'uomo faceva.

Di tra ciuffi di primule, in quel verde odore,
La pervinca le sue spirali intrecciava;
Ed era mia la speranza che ogni fiore
Godesse dell'aria che respirava.

Gli uccelli intorno a me saltavano e giocavano,
Non potendo io il lor pensiero possedere:
Ma il minimo movimento che facevano
Sembrava certo un trillo di piacere.

I teneri virgulti si aprivano a ventaglio,
Per catturare la'ria corsa dalla brezza
Ed io pensar dovetti, senza alcun abbaglio,
Che lì d'amore c'era alfin pienezza.

Se questa fede del cielo è convinzione
Se i sacri desideri di Natura tali sono,
Non ho io diritto alla lamentazione
Di ciò che l'uomo ha fatto dell'uomo?

Traduzione di Ipazia

Since it's Spring...


LINES WRITTEN IN EARLY SPRING

William Wordsworth, 1770-1850

I heard a thousand blended notes,
While in a grove I sate reclined,
In that sweet mood when pleasant thoughts
Bring sad thoughts to the mind.

To her fair works did Nature link
The human soul that through me ran;
And much it grieved my heart to think
What man has made of man.


Through primrose tufts, in that green bower,
The periwinkle trailed its wreaths;
And 'tis my faith that every flower
Enjoys the air it breathes.

The birds around me hopped and played,
Their thoughts I cannot measure: --
But the least motion which they made,
It seemed a thrill of pleasure.

The budding twigs spread out their fan,
To catch the breezy air;
And I must think, do all I can,
That there was pleasure there.

If this belief from heaven be sent,
If such be Nature's holy plan,
Have I not reason to lament
What man has made of man?

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