sabato 17 ottobre 2015

Henry MoOre alle Terme di DIocleziano























 Una strana emozione ti prende appena varchi la granda sala delle Terme di Diocleziano dove sono in mostra le opere di Henry Moore:
il futuro (anteriore)di Moore ed il passato (remoto) delle antiche mura,la materialtà incarnata delle grandi figure reclinanti e la millenaria sintassi dei grandi mosaici romani si fondono magicamente in uno straniante continuum spazio-temporale.
 Mi è capitato di scambiare il ritratto di Mooore , opera dello scultore italiano Mariano Marini, con uno di quei ritratti etrusco-romani del II-III secolo, e le ricostruzioni dei  grandi sepolcreti per imponenti installazioni moderne!


 
Mariano Marini, Ritratto di H.Moore























Quasi una piccola sindrome di Stendhal.










Mostra promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area archeologica di Roma, in collaborazione con Tate e con Electa a cura di Chris Stephens e Davide Colombo ,la mostra  presenta una selezione di sculture, disegni, acquerelli e stampedi uno dei più grandi artisti inglesi: Henry Moore (1898–1986). La Tate conserva la collezione più ricca e rappresentativa dagli anni Venti ai Settanta, anche grazie alla donazione dell’artista stesso. Riconosciuto come uno dei più grandi scultori contemporanei, deve il suo successo all’abilità tecnica e inventiva al servizio del racconto della nostra epoca.
Molte le creazioni in mostra che denotano il suo peculiare rapporto tra pieni e vuoti, esaltato dalla monumentalità del luogo, le Grandi Aule delle Terme di Diocleziano. Soprattutto ai vuoti è infatti affidato un senso di continuità tra dentro e fuori, cosi che le sculture non vivono solo nello spazio ma nello stesso tempo lo creano, come se spazio e materia scultorea fossero un tutt’uno. Straordinaria la serie delle figure femminili sdraiate, come espressione dell’eterna femminilità, della Madre Terra. Alle Terme di Diocleziano 75 le opere esposte.

 

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