Ci avete mai pensato?
In genere, la domanda canonica è: "Quale animale vorresti essere?"
Ma a nessuno è mai venuto in mente di essere un sasso, una cosa inanimata.
Conoscevo, è vero, il sasso di Murakami ma non mi è venuto in mente, mentre leggevo il libro, di poter desiderare di diventarlo. Fino a quando, tanti anni fa, mi imbattei nella"cosa posata in un angolo e dimenticata" di Giuseppe Ungaretti e cominciai a rifletterci su.
Ieri avvenivano, come al solito, le mie peregrinazioni sul web e, guarda, mi imbatto nella poesia "STONE" di Charles Simic :
Go inside a stone
That would be my way.
Let somebody else become a dove
Or gnash with a tiger's tooth.
I am happy to be a stone.
From the ouside the stone is a riddle:
No one knows how to answer it.
Yet within, it must be cool and quiet
Even though a cow steps on it full
weight,
Even though a child throws it in a river;
The stone sinks, slow, unperturbed
To the river bottom
Where the fishes come to knock on it
And listen.
I have seen sparks fly out
When two stones are rubbed,
So perhaps it is not dark inside after all;
Perhaps there is a moon shining
From somewhere, as though behind a
hill-
Just enough light to make out
The strange writings, the star-charts
On the inner walls.
SASSO
Diventa un sasso
Sì
Lascia fare a un altro la colomba
Lascia ad un altro i denti della tigre.
Io sono felice così.
Dall'esterno il sasso è un enigma:
Nessuno sa come rispondere.
Ma all'interno, dev'esser fresco e quieto
Persino se una mucca lo calpesta,
Persino se un bambino lo getta dentro un fiume;
Il sasso affonda, lento, imperturbato
Al fondo arriva
Dove i pesci giungono bussando
e ascoltano.
Ho visto scintille schizzar via
quando due sassi sono strofinati,
Così probabilmente non è buio lì dentro
dopotutto;
Forse c'è una luna che brilla
Da chissà dove, forse un colle-
Forse abbastanza luce per interpretare
Gli strani scritti, le mappe stellari
Sui muri interiori.
Traduzione di Ipazia
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