lunedì 29 marzo 2021





Genova, quartiere di Sottoripa
La zona portuale di Sottoripa a Genova 





 You do know: I have to lose you and I can not.

Like a fixed winch  every work, every cry

touches me and also that salt

 breeze bursting

from the docks and makes the dark spring

of  Sottoripa.


Iron clad   and  masting village

like a forest in the dust of  dusk

A  long buzz comes from the open court,

mangles like a fingernail  on glass. I look for

the lost mark,  the sole pledge I had 

 by you.

And  the  Hell is sure.



Lo sai: debbo riperderti e non posso.

Come un tiro aggiustato mi sommuove

ogni opera, ogni grido e anche lo spiro

salino che straripa

dai moli e fa l'oscura primavera

di Sottoripa.


Paese di ferrame e alberature

a selva nella polvere del vespro.

Un ronzìo lungo viene dall'aperto,

strazia com'unghia ai vetri. Cerco il segno

smarrito, il pegno solo ch'ebbi in grazia

da te.

E l'inferno è certo.

martedì 9 marzo 2021

Who Knows Where the Time Goes, la storia

 Who Knows Where the Time Goes, Chi sa dove va il tempo,

è una canzone di Sandy_Denny, cantante ed autrice folk rock . La prima incisione è del 1967 in una piccola demo. con solo voce e chitarra. Nello stesso anno Sandy si unì con la band degli Strawbs e reincise  la canzone, sempre per sola voce e chitarra, nell'album All Our Own Work che però uscì solo nel 1973. Qui in una rara incisione per la BBC:




La cantante folk Judy Collins ascoltò però la demo originale nel 1968  e decise di riproporla, prima nel lato B de "Both Sides Now", poi come traccia principale dell'album ( si chiamavano LP, long playing) Who Knows Where the Time Goes, nella versione solo voce, due chitarre e basso. Divenne anche la colonna sonora del film The Subject Was Roses. Un' altra versione è più composita con un diverso missaggio e apparve appunto nel LP. Questa fu la prima  traccia molto apprezzata della canzone.


Sempre nel 1968 Denny si unì al gruppo folk rock Fairport Convention ed incise il brano  sul secondo album Unhalfbricking.




 

giovedì 4 marzo 2021

Laura e l'avvenire di IVANO FOSSATI










 
Laura l'avvenire ci sfugge tutto sta cambiando, amore e lavoro per esempio
Tutto sta mancando
La parte buona della nostra vita è ancora la' nei bar sulla strada 
col futuro che ci illuminava
Sembravi spaventata al primo incontro col tuo sorriso leggero 
sembravi più fragile mentre preparavi in fondo agli occhi quell'attentato 
che sono le lacrime al mio desiderio sincero
Laura prendi il tuo coraggio e abbracciami
Abbracciami
Ora questo posto non fa più per noi, questo è un deserto di democrazia,
 oggi che la fabbrica chiuse tutti se ne andranno
Lasciamo libera la scena, anche noi!
Vieni
E' così vero che non ha senso e forte l'indifferenza dei giorni
, Laura prendi il tuo cappello e andiamo
Che di strada, di strada, di strada ne avremo da raccontare
In mezzo alla polvere di acido e d'argento
Ti amavo, ti amo, e aggiungo mite un sentimento
Dai prendi anche il mio cappotto dalla sedia che ce ne andiamo, noi due
Ora questo posto non fa più per noi, questo è un deserto della fantasia, ora questo posto non fa più per noi