domenica 31 agosto 2014

Caro Jago, la tua poesia mi e' piaciuta un sacco

L'unico verso che mi risulta un po' oscuro e' quel ...swallowed at american hooks. Ma, comunque, te lo dico un'altra volta: io e te dovevamo fare un altro mestiere, forse...
Chiedo scusa ai lettori ma c'e' stato un crash down di tutti i miei PC.
Vi regalo una mia poesia che, forse, ho gia' postato in passato sul blog.
Ma tanto che fa...

METACONGIUNTIVO


Il congiuntivo e' un modo
banale di parlare
che nessun poeta
dovrebbe usare
e' il modo dei rimpianti e delle pene
del quando, se, ma dove, forse che
del tempo che rimane e che fuggi'
di lei che non rimase e mi tradi'
di quello che avrei fatto se se si'
il congiuntivo e' un modo
banale di parlare
che nessun poeta
dovrebbe usare.



Jorge Luis Borges, LA NOCHE QUE EN EL SUR LO VELARON, trad. Livio Bacchi Wilcock


LA NOTTE  CHE NEL SUD LO VEGLIARONO

                                                                                                         A Letizia Alvarez de Toledo



Per il decesso di qualcuno
- mistero il cui vacante nome possiedo, la cui realtà non
            comprendiamo -
c'è fino all'alba un casa aperta nel Sud,
un'ignorata casa che non sono destinato a rivedere,
ma che mi aspetta questa notte
con insonne luce nelle alte ore del sonno,
sciupata da nottatacce, diversa,
minuziosa di realtà.

Verso la sua veglia che gravita in morte cammino
per le strade elementari come ricordi,
per il tempo abbondante della notte,
senza altra udibile vita
che i vaghi uomini del sobborgo accanto alla spenta osteria
e qualche fischio solo nel mondo.

Lento il passo, posseduto dall'attesa,
arrivo all'isolato e alla casa e alla sincera porta che cerco
e  mi ricevono uomini costretti a gravità
che conobbero gli anni dei miei avi,
e livelliamo destini in una stanza allestita che guarda sul cortile
- cortile che è sotto il potere e nella integrità della notte -
e diciamo, perché la realtà è più grande, cose indifferenti
e siamo svogliati e argentini nello specchio
e il mate condiviso misura ore vane.

Mi commuovono le minute sapienze
che in ogni trapasso d'uomo si perdono
- abitudini di certi libri, di una chiave, di un corpo
             fra gli altri - .
Io so che ogni privilegio, per quanto oscuro, è della stirpe
            del miracolo
e più ancora quello di partecipare a questa veglia,
riunita intorno  quel che non si sa: al Morto,
riunita per isolare o custodire la sua prima notte nella 
              morte.

(La veglia funebre consuma le facce;
gli occhi ci stanno morendo verso l'alto come Gesù.)

E il morto, l'incredibile?
La sua realtà è sotto fiori diversi da lui,
e la sua mortale ospitalità ci darà
un ricordo in più per il tempo
e sentenziose strade del Sud da meritare a poco a poco
e brezza buia sulla fronte che ritorna
e la notte che ci libera dalla più grande afflizione:
la prolissità del reale.




LA NOCHE  QUE EN EL SUR LO VELARON



                                                                                A Letizia Álvarez de Toledo


Por el deceso de alguien
-misterio cuyo vacante nombre poseo y cuya reali-
          dad no abarcamos-
hay hasta el alba una casa abierta en el Sur,
una ignorada casa que no estoy destinado a rever,
pero que me espera esta noche
con desvelada luz en las altas horas del sueño,
demacrada de malas noches, distinta,
minuciosa de realidad.

A su vigilia gravitada en muerte camino
por las calles elementales como recuerdos,
por el tiempo abundante de la noche,
sin más oíble vida
que los vagos hombres de barrio junto al apagado
          almacén
y algún silbido solo en el mundo.

Lento el andar, en la posesión de la espera,
llego a la cuadra y a la casa y a la sincera puerta que
           busco
y me reciben hombres obligados a gravedad
que participaron de los años de mis mayores,
y nivelamos destinos en una pieza habilitada que mira
           al patio
-patio que estaba bajo el poder y en la integridad de la
          noche-
y decimos, porque la realidad es mayor, cosas indife-
          rentes
y somos desganados y argentinos en el espejo
y el mate compartido mide horas vanas.

Me conmueven las menudas sabidurías
que en todo fallecimiento de hombres se pierden
-hábito de unos libros, de una llave, de un cuerpo
          entre los otros-
frecuencias irrecuperables que fueron
la precisión y la amistad del mundo para él.
Yo sè que todo privilegio, aunque oscuro, es de linaje
          de milagro
y mucho lo es el de participar en esta vigilia,
reunida alrededor de lo que no se sabe: del muerto,
reunida para incomunicar y guardar su primera noche
          en la muerte.

(El velorio gasta las caras;
los ojos se nos están muriendo en lo alto como Jesús).

¿Y el muerto, el increíble?
Su realidad est bajo las flores diferentes de él
y su mortal hospitalidad nos dar
un recuerdo más para el tiempo
y sentenciosas calles del Sur para merecerlas despacio
y brisa oscura sobre la frente que vuelve
y la noche que de la mayor congoja nos libra:
la prolijidad de lo real.





domenica 24 agosto 2014

ASPETTANDO MARILIA CHE POSTI... TIJUANA ON THE BORDER





Una di quelle poesie nel cassetto, risalente addirittura agli anni 70, dopo un viaggio on the road negli States..
Se la gentilissima signora Mari(lia) si volesse degnare di un proofreading...mi farebbe veramente piacere!

Ciao Ipaz


Tijuana on the border
San Diego shore line
Sure we'll meet a day
in Ensenada bay

where silver sharks're devouring
the setting sun
swallowed at  American hooks

Southern California
a lot we talked about it
and we didn't understand

lying down,lying down
on the sand of our dreams
the foaming tide
beyond the great waves hedge-row











giovedì 21 agosto 2014

Pedro Salinas (Tú Vives Siempre En Tus Actos)


  Perchè uno pensa  magari di essere un poeta, magari un poetastro, un poetucolo: hai scritto qualche verso al liceo su esili fogli di carta velina, hai scritto magari: "E' svanito in qualche triste vento invernale il nostro amore che pure chiamammo infinito..."
  Poi hai preso quegli esili fogli di carta velina, li hai riposti nell'immancabile cassetto, cullandoti per anni e anni di quel ricordo, ogni tanto li hai riletti - non sono poi così male, prima o poi li pubblico, magari sul Web...

 E un giorno compri per caso un piccolo libro, attratto forse dalla bella impaginazione, dai primi versi in copertina:

Por detràs de ti te busco
No en tu espejo, no en tu letra,
ni en tu alma.
Detràs, màs allà.

Al di là di te ti cerco
Non nel tuo specchio
e nella tua scrittura,
nella tua anima nemmeno
Di là, più oltre.

E capisci che hai fatto bene, più che bene, a tenere ben serrati nell'immancabile cassetto quegli esili fogli di carta velina, perchè, insomma quando leggi 

PEDRO SALINAS

LA VOCE A TE DOVUTA



no, non c'è nè per nessuno





Tu vivi sempre nei tuoi atti.
Con la punta delle dita
sfiori il mondo, gli strappi
aurore,trionfi, colori,
allegrie: è la tua musica.
La vita è ciò che tu suoni

Dai tuoi occhi solamente
emana la luce che guida
i tuoi passi. Cammini
fra ciò che vedi. Soltanto.

E se un dubbio ti fa cenno
a diecimila chilometri,
abbandoni tutto, ti lanci
su prore, su ali,
sei subito lì; con i baci,
con i denti lo laceri:
non è più dubbio.
Tu mai puoi dubitare.

Perché tu hai capovolto
i misteri. E i tuoi enigmi,
ciò che mai potrai capire,
sono le cose più chiare:
la sabbia dove ti stendi,
il battito del tuo orologio
e il tenero corpo rosato
che nel tuo specchio ritrovi
ogni giorno al risveglio,
ed è il tuo. I prodigi
che sono già decifrati

E mai ti sei sbagliata,
se non  una volta, una notte
che t'invaghisti di un'ombra
- l'unica che ti è piaciuta -.
Un'ombra pareva.
E volesti abbracciarla.
Ed ero io.

martedì 19 agosto 2014

CATULLO, Le Poesie, Versione di Guido Ceroneti, EINAUDI, Gli Struzzi



Al liceo eravamo abituati al Catullo " con passeri e Sirmioni, con le sue Arianne sulla scogliera..."
Ricordate ? Passer, deliciae meae puellae...

O anche agli stuoli di amori ed amorini: " Lugete, o Veneres Cupidinesque...

Poi arriva Guido Ceroneti e :


Confraternita dei Puttanieri
Alla Taverna della Minchia
Nove colonne dopo il tempio dei Dioscuri
Credete solo voi (di) avere un cazzo?
E vi siete arrogato il ius chiavandi
Tutte le donne, calpestando gli altri
Come castrati e lecconi?

E non sapete che io inculerei
I vostri cento o duecento culi alzati
E messi in fila, cafoni?
Sì - lo farò. E coprirò di scritte
I muri della taverna: " Stanno qui
Quelli col culo rotto".

Dalle mie braccia volata via
Anche la donna mia
Lei, amata come nessuna,
Per la quale ho combattuto
Una guerra forsennata
Si fa inculare lì.
Come se foste degni di lei
Tutti ve la chiavate
E non siete che canagliumi
Puttanieri da bassi vichi,
Miseria.

E più degli altri tu
Il Fénix delle Capigliature, la Barbaccia che piace,
Tu figlio del Paese dei Conigli
Egnazio delle Spagne-
Che alla spagnola ti freghi i denti
Col piscio.

E tanti saluti ai passeretti.

sabato 16 agosto 2014

Non pensi più agli amici Alfeno..Ceronetti traduce Catullo















Alfene immemor atque unanimis false sodalibus,
iam te nil miseret, dure, tui dulcis amiculi?...



Non pensi più agli amici Alfeno,
D'infedeltà ripaghi i tuoi fedeli,
E di me, del tuo amico più caro
La tua durezza non ha pietà?
A tradirmi, a ingannarmi non hai
Esitato,crudele. Eppure il cielo
E i suoi abitatori hanno in orrore
Il sinistro tradire degli uomini,
E tu impassibile mi hai lasciato
Con i miei mali solo.
Dimmi: che cosa può fare un uomo
Se in nessuno trova riposo?
Proprio tu mi hai indotto, traditore,
A darti tutto il mio cuore,
A mettere la mia testa sul patibolo
Di un umano legame come lì fosse sicura.
E adesso ti ritrai,
E lasci che ritornino sul vento
E sulle nubi nel seno del niente
Parole ed azioni. Sia pure labile
La tua memoria, la divina è buona
E la Fede violata non perdona:
Punito un giorno tu sarai  da lei.

lunedì 11 agosto 2014

E LIBERACI DAL MALE OSCURO, Serena Zolli a colloquio con Giovanni B. Cassano




Io ho la fortuna di possedere, grazie al solito "indianino" di Piazza Esedra, la prima edizione ( TEA EDIZIONI ,1998) questo classico sulla depressione, sui suoi sintomi, sulla sua cura.

 Un libro scritto in modo piano, tranquillo, sicuro, che analizza in modo sistematico ma ben comprensibile lo sconosciuto mondo della depressione.

domenica 10 agosto 2014

IBICO, Come il vento del nord rosso di fulmini, da Lirici Greci, trad. S. Quasimodo



Photo courtesy by Ribbet.com* A.Panciroli


ἦρι μὲν αἵ τε Κυδώνιαι
μηλίδες ἀρδόμεναι ῥοᾶν
ἐκ ποταμῶν, ἵνα Παρθένων
κῆπος ἀκήρατος, αἵ τ᾽ οἰνανθίδες
αὐξόμεναι σκιεροῖσιν ὑφ᾽ ἕρνεσιν
οἰναρέοις θαλέθοισιν· ἐμοὶ δ᾽ ἔρος
οὐδεμίαν κατάκοιτος ὥραν.
†τε ὑπὸ στεροπᾶς φλέγων
Θρηίκιος Βορέας
ἀίσσων παρὰ Κύπριδος ἀζαλέ-
αις μανίαισιν ἐρεμνὸς ἀθαμβὴς
ἐγκρατέως πεδόθεν †φυλάσσει†
ἡμετέρας φρένας...




A primavera, quando
l'acqua dei fiumi deriva nei canali 
e lungo l'orto sacro delle vergini 
ai meli cidonii apre il fiore,
ed altro fiore assale i tralci della vite 
nell'ombra delle foglie;

in me Eros,
che mai alcuna età mi rasserena,
come il vento del nord rosso di fulmini, 
rapido muove: cosí, torbido
spietato arso di demenza,
custodisce tenace nella mente
tutte le voglie che avevo da ragazzo.

sabato 9 agosto 2014

L' UOMO CHE SOGNAVA I CAVALLI, La leggenda di Sandro Penna, di Enzo Giannelli





 Una commovente biografia di uno dei più grandi poeti europei del Novecento.

Enzo Giannelli, amico e confidente di Sandro Penna, racconta l'uomo e l'artista componendo l'indimenticabile ritratto di un personaggio unico ed irripetibile...

" Senta questa poesia: Non vedi che a Roma i gatti - dormono due a due.Tanto tempo fa l'ho fatta leggere a Elsa (Morante), lei l'ha trovata bellissima. Io trovo che è una poesia scema. Forse le sarà piaciuta perché Elsa è scema come la poesia"
  Dopo la morte di Sandro Penna, Dario Bellezza mi ha mostrato un libro sul quale Sandro  aveva scritto come dedica:
.
                 Non vedi? A Roma i gatti 
                 pensano due a due.

Mentre in Confuso Sogno  ( a cura di Elio Pecora, Garzanti,1980, pag.53) si può leggere una terza versione della poesia:

                 Non vedi? Al sole i gatti
                 pensano a due a due.




giovedì 7 agosto 2014

LA GROTTA DEL LIBRO: FIGURE BIZANTINE, CHARLES DIEHL, EINAUDI, F4

LA GROTTA DEL LIBRO: FIGURE BIZANTINE, CHARLES DIEHL, EINAUDI, F4:   Libro fondamentale ma abbastanza datato. Ricco comunque di informazioni sull'intera e complessa storia dell ' impero di Bisanzio..









.Attraverso i ritratti che compongono le Figure bizantine - da Teodora a Giustiniano, da Anna Dalassena a Leone il Saggio - il padre fondatore della bizantinistica novecentesca, miscelando armoniosamente erudizione storica e intuizione psicologica, fa rivivere le personalità che animarono il fastoso e scintillante millennio bizantino. Rivelando, fra l'altro, la preminenza, stabilità e autorevolezza del potere femminile lungo tutti gli undici secoli di Bisanzio. Come ricorda Silvia Ronchey nella sua introduzione: «Sono pochi, tra i sedimenti della storiografia novecentesca, quelli che ancora brillano alla luce del ventunesimo secolo. Le Figure di Diehl sono tra questi».

mercoledì 6 agosto 2014

LA GROTTA DEL LIBRO: Le lingue utopiche, Caterina Marrone,Stampa Altern...

LA GROTTA DEL LIBRO: Le lingue utopiche, Caterina Marrone,Stampa Altern...: Una lingua utopica è, secondo l' autrice," una di quelle lingue inventate che accompagnano, sulla scia dell' Utopia di ...





"L'interesse di Swift per le lingue è sintomatico,in ogni isola che incontrerà nei suoi fantastici viaggi, si parlerà una lingua ogni volta diversa.

Fino all' assurdo, ma non troppo, dell'isola dove i cavalli, houyhmhnm, parlano e sono saggi." 

E gli umani, se non ricordo male, sono malvagi ed ignoranti, e non parlano, e si chiamano Yahoo! 

martedì 5 agosto 2014

LA GROTTA DEL LIBRO: La caffettiera del masochista,Donald A.Norman, Giu...

LA GROTTA DEL LIBRO: La caffettiera del masochista,Donald A.Norman, Giu...:






"Kenneth Olsen, l' ingegnere che ha fondato la Digital Equipment Corp., ha confessato alla riunione dei soci che non ha capito come si fa a riscaldare una tazza di caffè nel forno a microonde prodotto dalla sua azienda".





lunedì 4 agosto 2014

domenica 3 agosto 2014

LA GROTTA DEL LIBRO: LIBERTA' di Fernando Pessoa, da Una Sola Moltitudi...

LA GROTTA DEL LIBRO: LIBERTA' di Fernando Pessoa, da Una Sola Moltitudi...: In   un blog dedicato ai libri ed alla lettura una poesia che è un inno alla libertà di non leggere, di sapere di non sapere...  Ma che pia...





Che noiosa la lettura,
che pochezza la cultura!
Il sole splende senza letteratura.
Il fiume scorre, bene o male,
senza edizione originale.




Almada Negreiros |} F.Pessoa, Ritratto