mercoledì 30 gennaio 2013

LIZARD












Lizard in Spanish Valley
by Wendy Videlock

Una lucertola non produce alcun suono,
alcuna melodia,
essa non condivide le mie relazioni amorose
con lenzuola di flanella,
uomini barbuti, anelli d'argento
intrecciati, la luna,
il mare, o l'inchiostro.

Ma sedendo qui il pomeriggio,
sono giunta a concludere
che condividiamo un affare di cuore

ed una fede -

nell'ammiccare, nello sbattere 
le palpebre, nella pietra,
e nell'arsura.
Anche nell'aria.

Questa non è una favola,
nè l'estasi perfetta.

Impazienza,
ricorda questo.

Traduzione di Ipazia

A lizard does not make a sound,
it has no song,
it does not share my love affairs
with flannel sheets,
bearded men, interlocking
silver rings, the moon,
the sea, or ink.

But sitting here the afternoon,
I've come to believe
we do share a love affair

and a belief -

in wink, blink, stone,
and heat.
Also, air.

This is not a  fable,
nor is it a bliss.

Impatience,
remember this.









venerdì 25 gennaio 2013

DIANE DI PRIMA: da Five Poems from Loba, She is the wind, trad. A. Panciroli




                               DIANE DI PRIMA She is the wind...




Foto Anna Mannini



lei è il vento che non mai dimenticato
il gatto nero che hai ucciso nel  destino vuoto, lei è
l'odore della malerba estiva,lei  è quella che si aggira
negli aperti ripostigli dell'infanzia, che tossisce
nella stanza accanto, che grida, e ti fa il nido nei capelli
lei è il viso
              dell' incubo alla finestra
                                               lei è
l'arpia sulla tua scala anti-incendio, la statuetta di marmo
intagliata nella mensola sopra al camino.
                                                        Lei è la cornucopia
che geme nella notte, il cappio della morte
che non puoi tagliare, i limpidi occhi neri
delle folli ragazze che cantano dietro le sbarre, lei è
il sibilo nei tuoi arrivederci.
Chicchi neri nella giada verde, il suono
del  koto* silente, lei è 
l'arazzo bruciato
                       nel tuo cervello,  l'ardente mantello
di piume che ti scaglia
                              giù dalle colline
quando corri  in fiamme
                                  verso
                                         quel mare nero.

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*  Il koto (箏?) è uno strumento musicale cordofono appartenente alla famiglia della cetra, derivato dal Guzheng cinese. Fu introdotto in Giappone durante il periodo Nara.

mercoledì 23 gennaio 2013

AN EXERCISE IN LOVE by Diane di Prima, trad, A. Panciroli



Il mio amico ha messo una delle mie sciarpe alla cintura
Gli regalo pietre-di-luna
Lui ricambia con alghe e conchiglie
Arriva da una città lontana ed io gli vado incontro
Pianteremo insieme sedani e melanzane
Lui tesse per me una tela.

Molti hanno portato i doni
che uso per il suo piacere
seta, colline verdi
ed un airone color d'aurora

Il mio amico cammina leggero come come un tessuto nel vento
Illumina la mia vita controluce
Ha costruito altari vicino al mio letto
Mi sveglio nel profumo dei suoi capelli e non riesco a ricordare
il suo nome, e tanto meno  il mio.





     
  An Exercise in Love BY DIANE DI PRIMA, su         POETRY FOUNDATION



domenica 20 gennaio 2013

Dedicata ad una mia amica che vive con tanti gatti




Intruso
C’è un gatto sul tetto
striato il volto.
Possiede il curioso aspetto guardingo
di un gatto che sa che questo posto
può essere abitato
da altri suoi simili.
Lo vedo attraverso la finestra
oltre le macchie gialle sul davanzale,
attraverso la lunga fila
dei miei affranti cappelli.
Solleva la zampa e scuote la pioggia.
Il suo viso è selvatico  e vero.
Per un attimo mi solleva
dalla pena di amarti.

Traduzione di Ipazia

Interloper
There's a cat up on the roof
with stripes across his face.
He has the curious guarded look
of a cat who knows this place
may be inhabited
by other cats.
I see him through the window
past yellow tangles on the sill,
beyond the long pegged rack
of all my heartsick hats.
He lifts his paw and shakes off rain.
His face is wild and true.
For a moment he relieves me
of the pain of loving you.

Susan Minot


Potrebbe interessarti :Interloper nella traduzione di A. Panciroli

sabato 19 gennaio 2013

ONE REMAINS, Peter Riley, trad. Alessandro Panciroli





 Jack Butler Yeats / One remains or Death For Only One






I would like to die lying on a hillside
In the West of Ireland one summer evening
Crossing my legs and resting my right cheek
On my right palm with my latest companion
Standing beside me already wondering
How at that age to find a new friend. I
Like to think there are people I don't
Yet know who'll be willing to ease my way
Through that day's work. I shall gulp
The sunset I shall turn the slope on edge
And one stands there, he or she, asking me
If time sets all things right.


Mi piacerebbe morire in una sera d'estate 
sdraiato su una collina d' Irlanda
con le gambe incrociate e  la guancia destra poggiata
sul palmo della mano destra  l' ultimo compagno
al  mio fianco che già si chiede
come potrà a questa età trovare un nuovo amico
Mi piace pensare che ci sono persone che ancora
non conosco  disposte ad alleviare il mio transito
attraverso la fatica di quel giorno. Inghiottirò
il tramonto aggirerò il pendio sul limitare
e qualcuno sarà là, lui o lei, a chiedermi
se con il tempo tutto s'aggiusta.


domenica 13 gennaio 2013

Peter Riley, extract from one autobiography, adattamento A .Panciroli







..Then there was poetry

there were no instructions to follow, no propaganda. There were no big poetry prizes or National Poetry Days or any other marketing campaigns to tell you who you’ve got to buy, and no poetry festivals to back up the publicity, and no poets going around doing performances. And we didn’t have careerist poets, prophets of doom, standing up all over the place screaming at us about what we must under no account buy or read or have anything to do with, at our peril.


... Poi c'era la Poesia.

nessuna istruzione da seguire, nessuna propaganda. Non c'erano grandi
concorsi di poesia o
i Giorni Nazionali della Poesia,
neppure altre campagne pubblicitarie per dirci
cosa dovevamo
comprare, neanche Festival di poesia per aiutare
il marketing né esibizioni di poeti. E non
avevamo poeti carrieristi, profeti di
sventura, a urlarci da ogni dove 
cosa per nessun motivo
dovevamo
comprare o leggere o averci a che fare, se non a

                                 A nostro rischio  e pericolo...


Un interessante articolo di Peter Riley sulla moda dei Premi Letterari
http://fortnightlyreview.co.uk/2012/04/poetry-angus/

dove, con tipico humour britannico, paragona i Premi letterari ai Premi  per il  Miglior Toro...

 If at a county show you are one of the judges in the section for Aberdeen Angus cattle, you will have a comprehensive list of points which must be fulfilled. There is the carriage of the creature’s head, with even teeth and broad muzzle. It should have a long body and strong legs with the joints well set. The back should be straight with a slight dip at one end. It should be well and evenly muscled with not too much fat. Viewed from behind the rump should be rounded, the legs straight and the hooves correctly positioned. When it walks its hind hoofs should enter the marks of its front hoofs without overstepping or understepping. If it is a cow its udder should not be pendulous and the teats should be of the right size and placement. If it is a bull the testicles should be large and the sheaf firmly attached and not pendulous. But all these distinctions should be weighed against the proportions of the whole animal and the aim is to assure that both it and its progeny should fulfil their commercial function. If all these boxes are ticked, you have your winner...















       


martedì 8 gennaio 2013

DIETAAAAAAAAA!


Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
Ho mangiato la cioccolataaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Non devoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
Questo che ho appena scritto è futurismo????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????
È trans mentalismo????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????
È un qualche ismo??????????????????????????????????????????????????????????????????????????????
Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
Non è proprio nullaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Non significa nullaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Significa solo che sono ingrassataaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Mangiando la cioccolataaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa


Passate il mouse sulle foto x vedere i commenti............

















Peter Riley, da Greek Passages







Elleniko, the watch tower, watching the sea / A fleet of wooden ships approaches up the bay on the wind, bringing / trouble ,fifty maidens breathing abhorrence, hotly pursued by fifty princes breathing possession / an enormous administrative problem // Floating towns / as tall as the lower mountains, anchored against St Mark’s and dwarfing it / An exalted position, and where to go next / monetarist evangelism, consumes its own path. Where are the / binoculars there was a silent bird.

Ellinikò, la torre di guardia rivolta verso il mare / Una flotta di navi di legno portata dal vento s'accosta alla baia / portando  sofferenza, cinquanta vergini che esalano  orrore, violentemente  desiderate da cinquanta principi che esalano potere / un enorme problema amministrativo // Città galleggianti / alte come le montagne più basse, ancorate a San Marco lo fanno sembrare piccolissimo  / Una posizione elevata,  dove potersi rifugiare ,vicina /  all'evangelismo monetario, consuma il proprio sentiero. Dove è ora / il   binocolo, c'era un uccello silenzioso.







Silent that looks at us and shifts / away behind the leaves / No reason to be scared, little / beauty, ring/ dove deeper into the leaves, another / wave hits the stones, grey pitching into rose // O don’t you see yon lonesome dove / sittin on yon ivy tree / he’s / for his true love, and so are we.

Un silenzio che ci guarda e si sposta / nascosto tra le foglie. Non c'è motivo di aver paura, una, piccola / deliziosa colomba  nascosta tra le foglie, un altra / onda cozza contro gli scogli, grigio su rosa //  Oh! non vedete laggiù la solitaria colomba / laggiù tra l' edera/ lui  è / qui per il suo vero amore, ed anche noi.







Old steam locomotives rusting in the sidings at Mili / among eucalpytus trees, close to the sea / their couplings fall off, their doors are open / A small village with three bars, where youth pauses // An overwhelming / frustration and anger / a world emotion / lives in the cracks in the floor.

A  Mili  vecchie locomotive arrugginiscono sul binario morto / tra gli alberi di eucalipto, vicino al mare /   gli agganci crollati a terra, le porte  sono aperte / Un piccolo villaggio con tre bar, dove si riuniscono i giovani // Una frustrazione ed una rabbia irrefrenabili / un sentimento del mondo /  vive nelle fessure del pavimento.


Peter Riley was born 1940 near Manchester and now lives in Cambridge where he sells books. As well as poetry he writes prose about music, travel in Eastern Europe, and things in general...!



sabato 5 gennaio 2013

da "Παλατινής Ανθολογίας ", traduzione S. Quasimodo


Questi versi di Antipatro di Sidone sono dedicati a tutti i poeti, poetastri e poetucoli che variamente animano le infinite pagine del Web.
La traduzione è di Salvatore Quasimodo. ( Antologia Palatina ,Oscar Mondadori, Classici Greci e Latini, Milano 1992, ISBN 88-04-35623-5)



Παυροεπησ ΄'Ηριννα


Pochi, non lunghi canti, ha Erinna,
ma il suo breve poema  toccò la Musa.
E non cadde così dalla memoria,
né mai potrà oscurarla
la cupa ala della nera notte.
Noi, invece, nuovi poeti innumerevoli,
in un cumulo immenso , dimenticati,
stiamo a marcire. Vale di più  il breve
canto del cigno  che il gracchiare lungo
di cornacchie alle nuvole
di primavera.











Invece questi  di Asclepiade sono per tutte le donne che mi hanno detto di no ( innumerevoli, come i nuovi poeti...):

                                                   Φειδη παρθενιης΄


Tu difendi la tua verginità.
E perché? Nell'Ade non troverai
un solo amante. Sono qui, tra i vivi,
i piaceri di Cipride:
là, sulle rive dell' Acheronte, o vergine,
ossa saremo e cenere.





martedì 1 gennaio 2013

ΑΡΝΗΣΗ , IL RIFIUTO, di YORGOS SEMERIS



Iniziamo bene l' anno con i versi malinconici, eppure pieni di speranza ,della poesia  ΑΡΝΗΣΗ , Il Rifiuto, di Yorgos Seferis.
La versione musicata da Mikis Theodorakis divenne l'inno, non ufficiale, della resistenza greca contro il regime dei colonnelli.
Nel video un anziano e stanco Theodorakis ( l'anno che se ne va!?) intona rauco Stò perigiali to krufò, sembra quasi non farcela, il coro dei giovani ( l' anno nuovo che arriva!?) lo accompagna e lo sostiene...


                                                 .κι αλλάξαμε ζωή.

                                Cambiammo le nostre vite.




Su di una spiaggia segreta
e bianca come una colomba
morivamo di sete
ma l' acqua  era salata .


Sulla sabbia dorata
scrissi il tuo nome;
meraviglioso! ma dal mare il vento
arrivò e ne cancellò le parole


Con quale spirito, quale animo,
quale desiderio e quale passione
afferrammo la nostre vite: che errore! 
Così cambiammo la nostre vite









Στο περιγιάλι το κρυφό
κι άσπρο σαν περιστέρι
διψάσαμε το μεσημέρι
μα το νερό γλυφό.


Πάνω στην άμμο την ξανθή
γράψαμε τ’ όνομά της
Ωραία που φύσηξε ο μπάτης
και σβήστηκε η γραφή .


Με τι καρδιά, με τι πνοή, 
τι πόθους και τι πάθος
πήραμε τη ζωή μας· λάθος!
κι αλλάξαμε ζωή.