martedì 29 ottobre 2013

EKATERINA JOSIFOVA, Mi metto in una posizione comoda



Mi metto in una posizione comoda









Sul divano, il cuscino, la coperta morbida,
i libri.
Anche l'illuminazione è buona.
Non viene nessuno,
ma non perdo la speranza
che entri e che dica
in tono di rimprovero:
e anche questo governo è caduto
e tu leggi Lao Tsu.
Al che rispondo:
esattamente.

Ekaterina Josifova, "La pioggia fuori".
Valigie Rosse, Livorno 2013

Vincitore Premio Ciampi Valigie Rosse 2013 - Sezione straniera (Bulgaria). 
A cura di Juan Antonio Bernier. 
Traduzione di
Alessandra Bertuccelli con la collaborazione dei poeti

Andrea Inglese e Giacomo Trinci.

sabato 26 ottobre 2013

LEONARD COHEN, True love leaves no traces, trad. A. Panciroli, Il vero amore non lascia tracce,




Sul Web innumerevoli traduzioni di questa canzone/poesia. 
Una in più non farà male a nessuno... 


True love leaves no traces


As the mist leaves no scar
On the dark green hill
So my body leaves no scar
On you and never will
Through windows in the dark
The children come, the children go
Like arrows with no targets
Like shackles made of snow

True love leaves no traces
If you and I are one
It’s lost in our embraces
Like stars against the sun

As a falling leaf may rest
A moment on the air
So your head upon my breast
So my hand upon your hair

And many nights endure
Without a moon or star
So we will endure
When one is gone and far

True love leaves no traces
If you and I are one
It’s lost in our embraces
Like stars against the sun




Come la nebbia non lascia ferite
Sul verde cupo della collina
Così il mio corpo non lascia ferite
Su di te e non lo farà mai.
Nel buio oltre le finestre
Vanno e vengono i bambini
Come frecce senza bersaglio
Come manette fatte di neve

Il vero amore non lascia tracce
Se tu ed io siamo una cosa sola
Si è perso nei nostri abbracci
Come  le stelle contro il sole

Come una foglia che cade può restare
Un momento nell'aria
Così la tua testa sul  mio petto
Così la mia mano tra i tuoi capelli

E  se molte notti resistono
Senza  luna  e senza stelle
Così resisteremo noi
Quando saremo lontani

Il vero amore non lascia tracce
Se tu ed io siamo una cosa sola
Si è perso nei nostri abbracci
Come le stelle contro il sole



Girl on a boat with ropes / Foto A. Panciroli

mercoledì 23 ottobre 2013

Non mi spiego perchè non abbiate letto il post "Il penultimo amore della mia vita"





I don't understand why you didn't read the poem "You are the penultimate love of my life". It is full of humour and it clearly shows  what are the mechanisms of female psychology.
But I know that someone (or, surely, more than one) won't agree with the above cited statement.
Some people say  there aren't differences between male and female psychologies. But, I say, if it would be so, there wouldn't be so many divorces.
Would they?

martedì 22 ottobre 2013

LEONARDO SINISGALLI, Poesia d' amore










Chi ama non riconosce, non ricorda,
trova oscuro ogni pensiero,
è straniero a ogni evento.
Mi sono accorto più tardi
di tutti gli anni che l'aria
sul colle è già più leggera,
l'erba è tiepida di fermenti.
Dovevo arrivare così tardi
a non sentire più spaventi,
pestare aride stoppie, raspare
secche murate, coprire la noia
come uno specchio col fiato.
Sono un uccello prigioniero
in una gabbia d'oro. La selva
variopinta è senza colore per me.
L'anima s'è trovata la sua stanza
intorno a te.

* * *

Si fatica per anni
a sciogliere i nodi,
a dare un'immagine
favolosa a una ciocca
illeggibile di segni perduti.

domenica 20 ottobre 2013

VINCENZO CARDARELLI, Ritratto





Pietro Resio , La Zingara, Collezione privata




Esiste una bocca scolpita,
un volto d'angiolo chiaro e ambiguo, 
una opulenta creatura pallida 
dai denti di perla, 
dal passo spedito, 
esiste il suo sorriso, 
aereo, dubbio, lampante,
come un indicibile evento di luce.





venerdì 18 ottobre 2013

Di ritorno da una operazione di ernia iatale! On return from an operation of hiatal hernia!



"Find work"
by RHYNA P. ESPAILLAT

My mother's mother, widowed very young
of her first love, and of that love's first fruit,
moved through her father's farm, her country tongue
and country heart anaesthetized and mute
with labor. So her kind was taught to do -
"Find work", she would reply to every grief -
and her one dictum, whether false or ture,
tolled heavy with her passionate belief.
Widowed again, with children, in her prime,
she spoke so little it was hard to bear
so much composure, such a truce with time
spent in the lifelong practice of despair.
But I recall her floors, scrubbed white as bone,
her dishes, and how painfully they shone.
Source: Poetry (February 1999)

La madre di mia madre, vedova molto presto
del suo primo amore, e del primo frutto di quell'amore,
viveva nella fattoria di suo padre, la sua lingua
ed il suo cuore di campagna muti e anestetizzati
dalla fatica. Così le era stato insegnato -
"Trova lavoro", rispondeva ad ogni cruccio -
e la sua affermazione, vera o falsa che fosse,
esigeva dazio al suo credo appassionato.
Vedova di nuovo, con bambini, nella sua maturità,
parlava così poco che era molto difficile sopportare
così tanta compostezza, una tale tregua col tempo
speso nella pratica giornaliera della disperazione.
Ma io ricordo le sue piastrelle, tirate a lucido come ossa,
i suoi piatti, e quanto essi brillassero con pena.
Traduzione di  Ipazia


giovedì 10 ottobre 2013

MARK STRAND, Moon, trad. A. Panciroli



Moon,  Mark Strand



 Open the book of evening to the page
where the moon, always the moon appears

between two clouds, moving so slowly that hours
will seem to have passed before you reach the next page

where the moon, now brighter, lowers a path
to lead you away from what you have known

into those places where what you had wished for happens,
its lone syllable like a sentence poised

at the edge of sense, waiting for you to say its name
once more as you lift your eyes from the page

close the book, still feeling what it was like
to dwell in that light, that sudden paradise of sound.









Apri il libro della sera alla pagina
dove la luna, sempre la luna, appare

tra due nuvole, muovendosi così lentamente che sembrerà
siano trascorse ore prima di arrivare alla prossima pagina

dove la luna,  più luminosa adesso, apre un sentiero
per portarti via da ciò che hai conosciuto

in quei luoghi dove quel che desideravi veramente accade,
la sua sillaba solitaria come una frase in equilibrio

sul ciglio del significato, nell' attesa di pronunciare il suo nome
ancora una volta quando alzando gli occhi dalla pagina

chiudi il libro, e senti ancora come era
restare in quella luce, in quel repentino paradiso del suono.

martedì 1 ottobre 2013

MARK STRAND, Cento Vergilianus, trad. A. Panciroli





And so, passing under the dome of the great sky,
Driven by storms and heavy seas, we came,
Wondering on what shore of the world
We were cast up. The howling of dogs
Was heard across the twilight,
And over the tombs the rumbling sound
A grassfire makes when it is whipped  by the wind;
And later on, from icy courtyards,
The high-pitched wails of women rose
Against the silent golden stars.
At first, we didn't miss the towns we' d started from -
The houses painted pink and green, the swans feeding
Among the river reeds, the showers of summer light
Sweeping over the pasturelands.
So what if we' d hoped to find Apollo here,
Enthroned at last, so what if a cramping cold
Chilled us to the bone. We' d come to a place
Where everythings weeps for how the world goes.



                 Ignota saeculi IV, effigies Probae non exstat








E così, mentre passavamo sotto la volta del cielo immenso,
portati da burrasche e mari in tempesta, giungemmo,
chiedendoci su quale spiaggia del mondo
fossimo mai approdati. Sentivamo  nel crepuscolo
l' ululato dei cani e sulle tombe crepitava il suono
di un fuoco di stoppia sferzato dal vento;
e poi, da cortili ghiacciati
si alzarono i gemiti strazianti delle  donne
contro le silenziose stelle dorate.
Dapprima, non ci mancavano le città da cui eravamo partiti -
le case dipinte di rosa e di verde, i cigni che si cibavano
tra i canneti sul fiume, i lampi della luce d' estate
che  si allargavano sui  pascoli.
Ed anche se avevamo creduto di trovare Apollo qui,
finalmente in trono, anche se un freddo paralizzante
ci gelava le ossa, cosa importava infine.
Eravamo giunti in un luogo
dove tutto piange per come va il mondo.