Son ar Chistr" (Il canto del sidro) è una canzone popolare bretone che ha radici profonde nella tradizione e nella cultura della Bretagna. La melodia è stata documentata per la prima volta all'inizio del XX secolo, ma si ritiene che sia molto più antica.
La sua popolarità è esplosa a livello internazionale grazie alla versione del 1970 del musicista bretone Alan Stivell, che l'ha riarrangiata in chiave folk-rock con l'uso dell'arpa celtica. Questa versione ha ispirato numerosi artisti in tutto il mondo, tra cui i The Dubliners e, in Italia, Angelo Branduardi.
Il testo di "Son ar Chistr"
Il testo originale celebra in modo spensierato e un po' scanzonato il sidro e l'amore, unendo l'umorismo a un ritmo che invita alla festa. La versione in italiano riprende il senso della canzone, anche se possono esserci lievi differenze nelle traduzioni.
Testo originale in bretone:
Ev' chistr 'ta Laou, rak chistr 'zo mat
Loñla,
ev' chistr 'ta Laou, rak chistr 'zo mat
Ur blank,
ur blank ar chopinad
Loñla, ur blank, ur blank ar chopinad
Ar chistr zo graet 'vit bout evet
Loñla,
hag ar merc'hed 'vit bout karet
Karomp pep hini 'n hini
Loñla,
'vo kuit da zen kaout jalousi
N'oan ket c'hoazh tri miz euredet
Loñla,
'ben 'vezen bemdez chikanet
Taolioù botoù, fasadigoù
Loñla,
ha toull an nor 'wechadigoù
Met n'eo ket se 'ra poan-spered din
Loñla,
ar pezh 'oa bet lavaret din
Lâret 'oa din 'oan butuner
Loñla,
ha lonker sistr ha merc'hetaer
Bevi il sidro, Elmo, ché il sidro è buono
Un soldo, un soldo per un bicchiere
Il sidro è fatto per esser bevuto
e le ragazze per esser amate
Amiamoci tutti, così nessuno
potrà essere geloso
Non ero ancora sposato da tre mesi
quando venni maltrattato ogni giorno
A calci, a schiaffi
E cacciato via dalla porta
Ma non è quello che mi fa soffrire
è ciò che mi è stato detto
Che ero un fumatore
e un bevitore di sidro e un donnaiolo
Ma poveretto, è stato cacciato subito da casa!
RispondiEliminaBeh, fossero tutti così, addio guerre!
Molto interessante!