domenica 1 settembre 2019

Da LES DESSOUS D'UNE VIE OU LA PYRAMIDE HUMAINE, Paul Eluard, trad. A.Panciroli



D’abord, un grand désir m’était venu de solennité et d’apparat.
J’avais froid.
Tout mon être vivant et corrompu aspirait à la rigidité et à la majesté des morts.
Je fus tenté ensuite par un mystère où les formes ne jouent aucun rôle.
Curieux d’un ciel décoloré d’où les oiseaux et les nuages sont bannis.
Je devins esclave de la faculté pure de voir, esclave des mes yeux irréels et vierges, ignorants du monde et d’eux-mêmes.
Puissance tranquille.
Je supprimai le visible et l’invisible, je me perdis dans un miroir sans tain.
Indestructible, je n’étais pas aveugle.




IL FALSO SPECCHIO
Magritte



Dapprima, un grande desiderio mi aveva preso di solennità e di apparenza.
Avevo freddo.
Tutto il mio essere vivente e corrotto aspirava alla rigidità e alla maestà della morte.
Dopo fui tentato da un mistero dove le forme non giocavano alcun ruolo.
Singolarità di un cielo incolore dove gli uccelli e le nuvole sono banditi-
Divenni schiavo della sola facoltà di vedere, schiavo dei miei occhi irreali e vergini, incosciente del mondo e di me stesso.
Potere tranquillo.
Cancellai il visibile e l'invisibile, mi persi in un falso specchio.
Indistruttibile, non ero più cieco.

1 commento :

  1. Lo sai che so molto poco di Eluard? Sono andata a cercare qualcosa su di lui, era un tipo singolare

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