Giacomo
Joyce
(La descrizione del loggione è straordinaria, non trovate?) (The description of the loggione is fantastic, isn't it?)
She says
that, had The portrait of the
Artist been frank only for
frankness' sake, she would have asked why I had given it to her to read. O you
would, would you? A lady of letters.
She
stands black-robed at the telephone. Little timid laughs, little cries, timid
runs of speech suddenly broken.... Parlerò
colla mamma.... Come! choock,
choock! come! The black pullet is frightened: little runs suddenly broken,
little timid cries: it is crying for its mamma, the portly hen.
Loggione.
The sodden walls ooze a steamy damp. A symphony of smells fuses the mass of
huddled human forms: sour reek of armpits, nozzled oranges, melting breast
ointments, mastick water, the breath of suppers of sulphurous garlic, foul
phosphorescent farts, opoponax, the frank sweat of marriageable and married
womankind, the soapy stink of men...... All night I have watched her, all night
I shall see her: braided and pinnacled hair and olive oval face and calm soft
eyes. A green fillet upon her hair and about her body a green-broidered gown:
the hue of the illusion of the vegetable glass of nature and of lush grass, the
hair of graves.
Lei dice che, qualora Il ritratto dell'artista da giovane
fosse stato sincero soltanto per amor di franchezza, mi avrebbe chiesto per
quale motivo glielo avessi prestato
perché lo leggesse. Lo avresti fatto, o no? Una signora di lettere.
Lei è al telefono vestita di
nero. Piccole timide risate, piccoli gridolini, timidi sprazzi di discorso
all'improvviso interrotti....Parlerò
colla mamma.... Vieni! pollo, pollo! vieni! La nera pollastrella è
spaventata: piccoli sprazzi all'improvviso interrotti, piccoli gridolini: sta
piangendo per la sua mamma, la corpulenta chioccia.
Loggione. Le pareti fradicie
trasudano un' acquosa umidità. Una sinfonia di odori si fonde con la massa di
forme umane accalcate: puzza acida di ascelle, arance sbocconcellate,
liquefatti unguenti per il petto, acqua aromatica, il soffio di zuppe di
sulfureo aglio, disgustosi peti fosforescenti, opoponax, il sincero sudore di
donne coniugate e in età da marito, il lezzo saponoso degli uomini......Per
tutta la notte l'ho guardata, per tutta la notte la vedrò: intrecciati ed eretti capelli e un ovale viso
olivaceo e calmi dolci occhi. Un nastro verde sui capelli e avvolto sul corpo
un abito verde ricamato: la tinta che ha l'illusione della coppa vegetale della
natura e dell'erba rigogliosa, i capelli delle tombe.
Ma che diavolo è l'opoponax?
RispondiEliminaBellissimo comunque!
RispondiEliminaOpoponax è un profumo spesso citato da Joyce nelle sue opere : piace a Molly Bloom....
RispondiEliminaIl fatto è che non sono mai riuscita a leggere l'Ulisse. Tu l'hai letto?
RispondiEliminaSolo in parte, confesso.
RispondiEliminaStraordinario il monologo di Molly Bloom.
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