giovedì 13 ottobre 2016

Giacomo Joyce

Giacomo Joyce
As I come out of Ralli's house I come upon her suddenly as we both are giving alms to a blind beggar. She answers my sudden greeting by turning and averting her black basilisk eyes. E col suo vedere attosca l'uomo quando lo vede. I thank you for the word, messer brunetto.
They spread under my feet carpets for the son of man. They await my passing. She stands in the yellow shadow of the hall, a plaid cloak shielding from chills her sinking shoulders: and as I halt in wonder and look about me she greets me wintrily and passes up the staircase darting at me for an instant out of her sluggish sidelong eyes a jet of liquorish venom.
A soft crumpled peagreen cover drapes the lounge. A narrow Parisian room. The hairdresser lay here but now. I kissed her stocking and the hem of her rustblack dusty skirt. It is the other. She. Gogarty came yesterday to be introduced. Ulysses is the reason. Symbol of the intellectual conscience.... Ireland then? And the husband? Pacing the corridor in list shoes or playing chess against himself. Why are we left here? The hairdresser lay here but now, clutching my head between her knobby knees.... Intellectual symbol of my race. Listen? The plunging gloom has fallen. Listen!
- I am not convinced that such activities of the mind or body can be called unhealthy -
She speaks. A weak voice from beyond the cold stars. Voice of wisdom. Say on! O, say again, making me wise! This voice I never heard.
She coils towards me along the crumpled lounge. I cannot move or speak. Coiling approach of starborn flesh. Adultery of wisdom. No. I will go. I will.
- Jim, love! -
Soft sucking lips kiss my left armpit: a coiling kiss on myriad veins. I burn! I crumple like a burning leaf! From my right armpit a fang of flame leaps out. A starry snake has kissed me: a cold nightsnake. I am lost!
- Nora! -

Mentre esco dalla casa di Ralli mi imbatto in lei mentre entrambi facciamo l'elemosina ad un mendicante cieco. Lei risponde al mio improvviso saluto ruotando e distogliendo i suoi neri occhi da basilisco. E col suo vedere attosca l'uomo quando lo vede. Grazie per la parola, messer brunetto.
Stesero sotto i miei piedi tappeti per il figlio dell'uomo. Essi attendono il mio passaggio. Lei sta nell'ombra gialla dell'ingresso, un mantello a quadri a proteggere dal freddo le sue  spalle infossate: mi fermo stupito e mi guardo intorno lei mi saluta gelidamente e supera la scalinata dardeggiando verso di me per un istante dai suoi apatici obliqui occhi un getto di liquoroso veleno.
Un morbido drappo spiegazzato verde pisello decora il sofà. Un' angusta stanza di Parigi. La parrucchiera giaceva qui poco fa. Baciai le sue calze e l'orlo della sua gonna sbiadita color ruggine. E' l'altra. Lei. Gogarty venne ieri per essere presentato. Ulisse è la ragione. Simbolo della coscienza intellettuale....L'Irlanda allora? E il marito? Misurando a passi il corridoio con scarpe di marca o giocando a scacchi contro se stesso. Perché veniamo lasciati qui? La parrucchiera giaceva qui poco fa, stringendo la mia testa fra le sue nodose ginocchia.... Simbolo intellettuale della mia razza. Ascolta? L'oscurità è caduta in picchiata su di noi. Ascolta!
  - Non sono convinto  che tali attività della mente o del corpo possano essere definite           insalubri-
  Ella parla. Una debole voce proveniente da oltre le fredde stelle. Voce della saggezza. Continua a parlare! O, parla di nuovo, rendendomi saggio! Questa voce giammai udita.
  Ella s'allunga verso di me sullo sgualcito sofà. Non posso muovermi o parlare. Un abbraccio avvolgente di carne nata dalle stelle. Adulterio di saggezza. No. Andrò. Lo farò.
  - Jim, amore! -
  Dolci labbra risucchianti baciano la mia ascella sinistra: un bacio a spirale su miriadi di vene. Io brucio! Mi accartoccio come una foglia che brucia! Dalla mia ascella destra una zanna di fuoco viene fuori. Un serpente di stelle mi ha baciato: un freddo serpente della notte.
Sono perduto!
- Nora! -






3 commenti :