martedì 26 novembre 2019

Fifteenth farewell (Traduzione difficile!)

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Fifteenth farewell
by Louise Bogan

                                   I

You may have all things from me, save my breath,
The slight life in my throat will not give pause
For your love, nor your loss, nor any cause.
Shall I be made a panderer to death,
Dig the green ground for darkness underneath,
Let the dust serve me, covering all that was
With all that will be? Better, from time's claws,
The hardened face under the subtle wreath.

Cooler than stones in wells, sweeter, more kind
Than hot, perfidious words, my breathing moves
Close to my plunging blood. Be strong, and hang
Unriven mist over my breast and mind,
My breath! We shall forget the heart that loves,
Though in my body beat its blade, and its fang.

                                   II

I erred, when I thought loneliness the wide
Scent of mown grass over forsaken fields,
Or any shadow isolation yields.
Loneliness was the heart within your side.
Your thought, beyond my touch, was tilted air
Ringed with as many borders as the wind.
How could I judge you gentle or unkind
When all bright flying space was in your care?

Now that I leave you, I shall be made lonely
By simple empty days, never that chill
Resonant heart to strike between my arms
Again, as though distraught for distance,-only
Levels of evening, now, behind a hill,
Or a late cock-crow from the darkening farms.

Fifteenth farewell
di Louise Bogan

                                      I

Tu puoi avere tutto di me, finanche il mio respiro,
Il più piccolo fiato nella mia gola mai si fermerà
Dal celebrare il tuo amore, né la sua perdita, né alcun motivo per essa.
Dovrò forse io intercedere con la morte,
Scavare la verde terra fino al buio sottostante,
Lasciare che la polvere mi sia utile, coprendo tutto ciò che era
Con tutto ciò che sarà? Meglio, sotto le ingiurie del tempo,
Il viso indurito sotto la lieve corona.

Più freddo delle pietre, più dolce, più gentile
Di calde, perfide parole, il mio respiro si muove
Vicino al mio sangue profondo. Sii forte, e spandi
Nebbia compatta sul mio petto e sulla mente,
Il mio respiro! Noi dimenticheremo il cuore che ama,
Sebbene nel mio corpo batta la sua lama, e la sua zanna.

                                    II

Errai, quando pensavo alla solitudine come all'ampio
Profumo dell'erba falciata sopra dimenticati campi
O a qualsiasi ombra che l'isolamento conduce.
La solitudine era il fulcro nel tuo fianco.
Il tuo pensiero, sotto il mio tocco, era aria sghemba
Inanellata da tanti bordi quanti ne ha il vento.
Come potevo giudicarti gentile o scortese
Quando tutto il chiaro vibrante spazio era nella tua cura?

Ora che ti lascio, mi renderanno sola
Semplici vuoti giorni, mai più quel freddo
Risonante cuore combatterà tra le mie braccia
Di nuovo, come fosse sconvolto dalla lontananza,-solo
Differenti colori della sera, ora, dietro una collina,
O un tardo canto del gallo dalle fattorie che scompaiono nel buio.

Traduzione di Ipazia
P.S.: Jagooo, come tradurresti il titolo?





giovedì 7 novembre 2019

The house was quiet and the world was calm

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The house was quiet and the world was calm
by Wallace Stevens

The house was quiet and the world was calm.
The reader became the book; and summer night

Was like the conscious being of the book.
The house was quiet and the world was calm.

The words were spoken as if there was no book,
Except that the reader leaned above the page,

Wanted to lean, wanted much most to be
The scholar to whom his book is true, to whom

The summer night is like a perfection of thought.
The house was quiet because it had to be.

The quiet was part of the meaning, part of the mind:
The access of perfection to the page.

And the world was calm. The truth in a calm world,
In which there is no other meaning, itself

Is calm, itself is summer and night, itself
Is the reader leaning late and reading there.


La casa era silenziosa ed il mondo calmo
di Wallace Stevens

La casa era silenziosa ed il mondo calmo.
Il lettore divenne il libro; e la notte estiva

Era come la coscienza del libro.
La casa era silenziosa ed il mondo calmo.

Le parole pronunciate come se non ci fosse alcun libro,
Ma il lettore era chino sulla pagina,

Voleva curvarsi su di essa, voleva più di tutto essere
Lo scolaro per cui il libro è vero, per cui

La notte estiva è come la perfezione del pensiero.
La casa era in silenzio perché doveva esserlo.

Il silenzio era parte del significato, parte della mente:
L'accesso alla perfezione sulla pagina.

E il mondo era calmo. La verità in un mondo calmo,
In cui non c'è nessun altro significato, esso stesso

E' calmo, è l'estate e la notte, esso stesso
E' il lettore chino a tarda notte che lì legge.

Traduzione di Ipazia