giovedì 19 novembre 2020

Ats'íísts'in BY ORLANDO WHITE, trad. Alessandro Panciroli

 


Ats'íísts'in  (lo scheletro)

BY ORLANDO WHITE







Below the skull there is a part of a letter

shaped like a bone. But the skull is not a skull;

it is a black dot with white teeth. And the piece

of the letter under it is not really a bone,

rather a dark spine. This is not the end of language.

When it was alive it had a ribcage;

each rib taken out by small pincers

the way strands of eyelash are removed

from eyelids. And the dot used to have eyes—

white like two grains of salt. But they were dissolved

by two drops of ink. The way a letter fades 

on the page after many years of reading

or how it soaks into a fingerprint and forgets itself.

The way a word tries to breathe inside

a closed book; the way a letter shivers when

a page is turned. Because underneath sound

there is thought. Language, a complete structure

within the white coffin of paper. If you shake it

and listen, it will move, rattle like bones on the page. 



Sotto al cranio c'è una parte di lettera 

a forma d'osso. Ma il cranio non è un cranio;

è un punto nero con un

dente bianco. E la parte

di lettera sotto non è un vero osso,

piuttosto una spina  scura. Questa non è la fine del

linguaggio

Quando era vivo aveva una gabbia toracica:

ogni costola tolta da piccole pinze

nel modo in cui si tolgono le ciglia

dal sopracciglio. Ed il punto aveva gli occhi

bianchi come due grani di sale. Ma furono 

sciolti

da due gocce di inchiostro. Il modo in cui una lettera

svanisce dalla pagina dopo molti anni di letture

o come si impregna in una impronta digitale e dimentica

se stessa. 

Il modo in cui una parola prova a respirare in

un libro chiuso: il modo in cui una lettera trema

quando una pagina viene girata. Perché sotto il suono

c'è il pensiero. Il linguaggio, una struttura completa

dentro la bara di carta bianca. Se lo agiti

e ascolti, si muoverà, vibrerà come ossa sulla pagina.

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