Visualizzazione post con etichetta JORGE LUIS BORGES. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta JORGE LUIS BORGES. Mostra tutti i post

venerdì 30 gennaio 2015

Jorge Luis Borges, La Lluvia, trad. Livio Bacchi Wilcock.


Bruscamente la tarde se ha aclarado
Porque ya cae la lluvia minuciosa.
Cae o cayó. La lluvia es una cosa
Que sin duda sucede en el pasado.

Quien la oye caer ha recobrado
El tiempo en que la suerte venturosa
Le reveló una flor llamada rosa
Y el curioso color del colorado.

Esta lluvia que ciega los cristales
Alegrará en perdidos arrabales
Las negras uvas de una parra en cierto

Patio que ya no existe. La mojada
Tarde me trae la voz, la voz deseada,
De mi padre que vuelve y que no ha muerto.




Bruscamente la sera si è schiarita
perché già cade la pioggia minuziosa.
cade o è caduta. la pioggia è una cosa
che senza dubbio succede nel passato.

chi la sente cadere ha recuperato
il tempo in cui la sorte fortunata
gli rivelò un fiore chiamato rosa
e lo strano colore del rosso.

questa pioggia che acceca i vetri
rallegrerà in sperdute periferie
le nere uve di una pergola in un

patio che non esiste più. la bagnata
sera mi porta la voce, la voce desiderata,
di mio padre che ritorna e che non è morto.





martedì 14 agosto 2012

AJEDREZ, SCACCHI di BORGES

§§§§§§§§§§§§


                                                                          §§§
Tenue rey, sesgo alfil, encarnizada
reina, torre directa y peón ladino
sobre lo negro y blanco del camino
buscan y libran su batalla armada
No saben que la mano señalada
del jugador gobierna su destino
no saben que un rigor adamantino
sujeta su albedrío y su jornada.
También el jugador es prisionero
(la sentencia es de Omar) de otro tablero
de negras noches y de blancos días.
Dios mueve al jugador y éste la pieza
¿Que Dios detrás de Dios la trama empieza
de polvo y tiempo y sueños y agonías?
                                                                           §§§
? Questa poesia ha la diabolica particolarità di essere al tempo stesso comprensibile e intraducibile. Le varie traduzioni che ho trovato sono goffe e scontate, nella impossibile ricerca del ritmo e della rima dell' originale.  Non rimane che gustarsela in spagnolo, magari con l 'aiuto di una umile messa in prosa
. Il debole Re, l' obliquo Alfiere, la fiera Regina, la salda Torre, si cercano e si combattono sulle caselle bianche e nere. Non sanno che la mano  del giocatore che li muove è arbitra del loro fato. Non sanno che una precisione spietata  governa il loro tempo e il loro libero arbitrio. Anche il giocatore è prigioniero ( la citazione è di Omar), di un ' altra scacchiera fatta da nere notti e bianchi giorni. Dio muove il giocatore ed il giocatore muove il pezzo. Ma  dietro Dio quale altro dio tesse la trama di polvere e  di tempo , di sogno e di agonie?
***   *** * 
Somos en este mundo en que vivimos títeres que al movernos divertimos  al alto cielo: no es ficción decirlo:  es verdad desde el día en que nacimos. Somos como las piezas de un tablero  de ajedrez en que cabe el mundo entero,  y del que al fin nos quitan y retiran  de uno a uno, cayendo hasta el postrero. Omar Khayam (poeta persiano, s.XII)


mercoledì 25 luglio 2012

AL ESPEJO, JORGE LUIS BORGES

Por qué persistes, incesante espejo?
¿Por qué duplicas, misterioso hermano,
el menor movimiento de mi mano?
¿Por qué en la sombra el súbito reflejo?

Eres el otro yo de que habla el griego
y acechas desde siempre. En la tersura
del agua incierta o del cristal que dura
me buscas y es inútil estar ciego.

El hecho de no verte y de saberte
te agrega horror, cosa de magia que osas
multiplicar la cifra de las cosas

que somos y que abarcan nuestra suerte.
Cuando esté muerto, copiarás a otro
y luego a otro, a otro, a otro, a otro…







Perché perseveri incessante specchio?
Perché duplichi, misterioso fratello,
Il minimo gesto della mia mano?
Perché nell´ombra l' improvviso riflesso?

Sei l´altro io di cui parla il greco
E da sempre mi tendi agguati. Nella luce
dell' acqua incerta o del cristallo che dura
Tu mi cerchi ed è inutile essere cieco.

Il fatto di non vederti e, tuttavia, di conoscerti
 Ti aggiunge solo orrore , magìa che osi
Moltiplicare la cifra delle cose

Che siamo e che  circondano il nostro destino.
Quando sarò morto, copierai un altro 
E poi un altro, un altro, un altro, un altro ...
***
Non sono riuscito a trovare l'autore della traduzione ( che ho solo leggermente modificato); se qualche lettore ne è a conoscenza  pregherei di farmelo conoscere.