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Tenue rey, sesgo alfil, encarnizada
reina, torre directa y peón ladino
sobre lo negro y blanco del camino
buscan y libran su batalla armada
No saben que la mano señalada
del jugador gobierna su destino
no saben que un rigor adamantino
sujeta su albedrío y su jornada.
También el jugador es prisionero
(la sentencia es de Omar) de otro tablero
de negras noches y de blancos días.
Dios mueve al jugador y éste la pieza
¿Que Dios detrás de Dios la trama empieza
de polvo y tiempo y sueños y agonías?
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? Questa poesia ha la diabolica particolarità di essere al tempo stesso comprensibile e intraducibile. Le varie traduzioni che ho trovato sono goffe e scontate, nella impossibile ricerca del ritmo e della rima dell' originale. Non rimane che gustarsela in spagnolo, magari con l 'aiuto di una umile messa in prosa
. Il debole Re, l' obliquo Alfiere, la fiera Regina, la salda Torre, si cercano e si combattono sulle caselle bianche e nere. Non sanno che la mano del giocatore che li muove è arbitra del loro fato. Non sanno che una precisione spietata governa il loro tempo e il loro libero arbitrio. Anche il giocatore è prigioniero ( la citazione è di Omar), di un ' altra scacchiera fatta da nere notti e bianchi giorni. Dio muove il giocatore ed il giocatore muove il pezzo. Ma dietro Dio quale altro dio tesse la trama di polvere e di tempo , di sogno e di agonie?
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Somos en este mundo en que vivimos títeres que al movernos divertimos al alto cielo: no es ficción decirlo: es verdad desde el día en que nacimos. Somos como las piezas de un tablero de ajedrez en que cabe el mundo entero, y del que al fin nos quitan y retiran de uno a uno, cayendo hasta el postrero. Omar Khayam (poeta persiano, s.XII)
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