Dear River(sottofondo una canzone melodica di Elvis Presley ma i
motivi sono anche un pò leopardiani)
Caro Fiume disegno il volto di un ragazzo
un pò malinconico
mentre una ragazza lo saluta dal balcone.
Sono frammenti di ricordi
da mettere in una cornice. i
What time?
Il tempo è volato via
e non ce ne siamo nemmeno accorti.
Il mondo presente ci appare estraneo
ed anch'io forse
per un momento di celebrità
mi sono perduto a raccontarmi
in chi nemmeno mi conosce
o forse tutti non ricordiamo più
il nostro mondo
perdutesi in specchi di storie.
Una chitarra elettrica
fa risuonare nell'aria la nostalgia.
Who going?
Presenterò la poesia al vecchio amico
che come me vide
le rondini del borgo
volare a pelo d'acqua come oggi
prima di volare verso il mare
ma ora rimango solo con la pioggia
la sola che asciuga le lacrime
di marilù.
Pensavo che le poesie di GiuseppeCesaro venissero fuori come la lava erutta da un vulcano, che non ci fosse una vera elaborazione e preparazione ( il che non è detto sia un male), invece,dopo un duro e defatigante lavoro di ricerca sul già citato blog di GCP, ho trovato la prima , ritengo, stesura di una poesia che abbiamo già pubblicato,vedi post del 27 giugno e 30 dicembre 2010, intitolata (da noi) Solo la pioggia può bagnare..., mentre il titolo originale è in realtà Dear River ( Caro Fiume).
Sembrano, e forse sono, due poesie completamente diverse; la prima stesura fin troppo tradizionale e direi, quasi, adolescenziale, con temi risaputi, il ragazzo malinconico, i frammenti di ricordi, etc. Anche la versificazione non è eccezionale, anzi.
Però, in nuce, appaiono già i versi che faranno di Solo la pioggia... un piccolo capolavoro: gran parte della poesia viene rivoluzionata; GiuseppeCesaro lascia da parte il tema adolescenziale , la prima parte della poesia è quasi totalmente abbandonata senza ripensamenti, il grande sentimento poetico di Cesaro individua istintivamente i versi che vanno salvati e messi in rilievo: l' inizio spiazza il lettore, parlandogli di una poesia che è ancora sconosciuta, ancora tutta da leggere, e ,nello stesso momento, il lettore diventa il "vecchio amico che me l'ha chiesto", ed insieme a Giuseppe non ci accorgiamo del "tempo che è volato via". Ora siamo "sul caro fiume" , probabilmente un accenno alla canzone Dear River di cui al titolo della prima stesura, ed è inevitabile che da qui , in questo riposto ancestrale, il mondo di oggi non possa che essere estraneo...
O forse, per stare a GiuseppeCesaro, ci siamo tutti persi " per cercare quel quarto d' ora di celebrità", o siamo finiti nella selva odierna di storie e specchi, non per questo meno oscura e paurosa di quella dantesca.
Ma infine che importa, che resta di tutto questo?
Come solo Cesaro poteva dire:
e solo la pioggia
può bagnare le lacrime di Marilù.
y tambien...
y sólo la lluvia
puede mojar las lágrimas de Marilù
Presenterò la poesia a un vecchio amico
che me l 'ha chiesto...
il tempo è volato via
e non ce ne siamo nemmeno accorti
E il mondo di oggi-caro fiume ci appare estraneo
o forse mi sono perso
per cercare quel quarto d'ora di pubblicità
o tutti siamo finiti in una selva
con specchi storie
e solo la pioggia
può bagnare le lacrime di Marilù.
Nessun commento :
Posta un commento