Salar de Uyuni /Credits Fabio Cuttica |
Sei versi possenti subito all' inizio della poesia, non lasciano riprendere il fiato, ricordano Neruda ed il suo Cile aspro e lunare ( d' altronde non siamo lontanissimi, siamo in Bolivia, nel Salar de Uyuni, un grande lago salato dove giacciono le più grandi riserve di litio del mondo...):
LITHIUM DREAMS
Once, volcanoes walked § talked like humans. Married.
Quarreled § gave birth. When the beautiful Tunupa' s
husband ran away § took their only child she mourned:
she cried § stormed, her full breasts spilled until she made
this sunken bed, a dry § ragged ice-white sea. Tears
§ milk. Salt. Silver liquor of the spirits, the winter tuber's pulp.
Una volta, i vulcani camminavano e parlavano cone gli umani. Si sposavano.
Litigavano e mettevano al mondo figli. Quando il marito della
bella Tunupa scappò e rapì il loro unico figlio, lei si mise a lutto:
pianse e si infuriò, il latte che colò dal seno turgido creò
questo letto infossato, questo mare bianco come il ghiaccio, secco e frastagliato. Lacrime
e latte. Sale. Argenteo liquore degli spiriti, la polpa del tubero invernale...
Il resto della poesia non tiene il confronto, tranne forse dove dice
" Lithium chloride
§ plain table salt under ocean crust; fossils § algae..."
comunque la trovate qua sotto :
Lithium Dreams (White Sea) by Amy Beeder : Poetry Magazine
Un eccezionale , per davvero, articolo proprio sui sogni al Lithio... The Solution: Bolivia’s Lithium Dreams Matthew Power on VQR on LIne
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