Andrea Zanzotto (scomparso da poco) è stato un grande sperimentatore della poesia e della parola. In una intervista fattagli da Marco Paolini ha sostenuto che senza il paesaggio la psiche imploderebbe. Inoltre ha affermato che ha sofferto di depressione. Credo che la poesia che segue abbia a che fare con questo.
Esistere psichicamente
Da questa artificiosa terra-carne
esili acuminati sensi
e sussulti e silenzi,
da questa bava di vicende
- soli che urtarono fili di ciglia
ariste appena sfrangiate pei colli -
da questo lungo attimo
inghiottito da nevi, inghiottito dal vento,
da tutto questo che non fu
primavera non luglio non autunno
ma solo egro spiraglio
ma solo psiche,
da tutto questo che non è nulla
ed è tutto ciò ch'io sono:
tale la verità geme a se stessa,
si vuole pomo che gonfia ed infradicia.
Chiarore acido che tessi
i bruciori d'inferno
degli atomi e il conato
torbido d'alghe e vermi,
chiarore-uovo
che nel morente muco fai parole
e amori.
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Commenti sul post
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Sì, più che una "poesia", sembra quello che si "vede" anzi si sente in depressione e che si spera di non vedere e sentire mai,mai, mai più
RispondiEliminaA me piace un sacco anche se è angosciante.
EliminaForse è Andrea Zanzotto, non Cesare.
RispondiEliminaCerto che è Andrea! Giro il rimbrotto a Ipaz.
RispondiEliminaE correggo!
Grazie della segnaazione.
Cavolo, scusate!
RispondiEliminaHo correttooooooooooooooooo
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