domenica 28 giugno 2015

Nadia Agustoni, da Lettere della fine.










Le Lettere sono dunque lettere di resistenza, e, proprio come le lettere dei giovani eroi della Resistenza italiana, sono fresche e struggenti, desolate per la fine prossima e insieme attraversate da una celebrazione pura, senza retorica, della vita. Le Lettere sono anche lettere dell’adesività, che unisce i rigettati e i senza mondo, nella schiettezza di chi sa che “siamo vivi per la vita intera ma non c’è l’intero” (…), nell’abbandono al divenire di chi sta accanto alle cose, se ne lascia attraversare, o le ama pensandole: “a lungo pensiamo la poiana / starà nella sera migrerà in noi / come il piccolo muscolo del fiore” (…). (estratto dalla prefazione di Renata Morresi)


Nadia Agustoni






 I volti tra le frasi il poco
dei giorni succede chiaro
le parole arrivano viene il mondo
una volta erano le voci
un che di cicoria e limoni
o terra a patire
e il gas falciava i prati
in un altrove dove le spine
dove noi e nulla –
scrivi sulla morte
lì cadono i bambini i fiori
che pensiamo per sempre
e senza le tue parole c’è altro
come se restasse il sangue di tutti
e tutta la vita per niente –
ma il male credimi il male
guarda se siamo soli
se siamo figli padri
qualcun altro –
ricordati chi rideva chi
disse cosa a chi
e non tornava risposta
ma un’eco
l’osso cranico

(io non sono la domanda)


Nadia Agustoni (1964) scrive poesie e saggi. Suoi testi sono apparsi su riviste, antologie, lit-blog. Del 2013 è il libro-poemetto Il mondo nelle cose (LietoColle). Una silloge di testi poetici è nell’almanacco di poesia Quadernario (LietoColle 2013). Nel 2011 sono usciti Il peso di pianura ancora per LietoColle, Il giorno era luce, per i tipi del Pulcinoelefante, e la plaquette Le parole non salvano le parole, per i libri d’arte di Seregn de la memoria. Del 2009 la raccolta Taccuino nero (Le voci della luna). Altri suoi libri di poesie, usciti per Gazebo, sono: Il libro degli haiku bianchi (2007), Dettato sulla geometria degli spazi (2006), Quaderno di San Francisco (2004), Poesia di corpi e di parole (2002), Icara o dell’aria (1998), Miss blues e altre poesie (1995), Grammatica tempo (1994). Vive a Bergamo.



sabato 20 giugno 2015

PREMIO NAZIONALE di POESIA " Dino Bavona"


La nostra amica e collaboratrice Marilia Aricò  si è recentemente aggiudicata il primo premio di un importante concorso di poesia :

Il Circolo Culturale Montepescali rende noti i risultati del XXI Premio Nazionale di poesia “Dino Bavona”, la giuria composta da: Presidente Sig.ra Giovanna Tagliaferri e la commissione: Sig.ra Lorella Ronconi, Fulvia Perillo, Giulio Gasperini, Franci Gianluca ha esaminato e giudicato 770 poesie di 278 autori dopo un attento e scrupoloso esame dei testi sottoposti a giudizio, ha deliberato la graduatoria seguente:


“ANDAR VIA”

di MARILIA ARICO’ — NAPOLI

Motivazione: Le parole sono scolpite a sbalzo. L'immagine è di plastica suggestione e rende viva sia la lacerazione di un addio che la rinuncia a solcare il mistero della vita.

Andar via…


Dovendo andar via
Andrei
Disse lei
Al colmo del pianto

Disse lui
Va' pure
Girando le spalle
A quel mare.



MARILIA ARICO’ — NAPOLI


L’autrice conduce una vita ordinaria 
ma la poesia serve a renderla di colpo straordinaria...

lunedì 15 giugno 2015

BERTOLT BRECHT, Heißer Tag. Giorno di calura.



Heißer Tag. Auf den Knien die Schreibmappe...








 Giorno di calura. Con la cartella sulle ginocchia
sto seduto nel padiglione. Una barca verde
spunta tra mezzo il salice. A poppa
una suora grossa, con abiti grossi. Davanti a lei
un uomo attempato in costume da bagno, un prete probabil-
                                                 mente.
Seduto al remo, remando a tutta forza
un bambino. Come ai vecchi tempi, penso,
come ai vecchi tempi!
                                               




venerdì 12 giugno 2015

Il senso del bello

IT IS WITH WORDS AS IT IS WITH PEOPLE
BY ANTHONY MADRID

It is with words as it is with people: Actual beauty is rare.
We call things beautiful, not as such, but because of what they mean.

Because we commonly attribute beauty to whatever does us a favor,
We are reduced to puzzled despair whenever actual beauty says no.

Indeed, our calling a thing beautiful almost means it is not.
For how can we know it is beautiful until it betrays us?

A sage once said: " The trouble with these great philosophers
Is their only way of doing honor to an idea is to say the idea is true."

It is the same with words as it is with people: Actual beauty is rare.
Humiliated, we are no longer willing to call the beautiful beautiful...

Madrid is reading his poetry to a roomful of unhearted cultural relics.
He compares the white hair on their heads to the flag that signals surrender.


E' così con le parole così come con la gente: la Vera bellezza è rara.
Noi non vediamo la bellezza nella sua essenza ma per ciò che essa significa.

Poichè di solito attribuiamo bellezza a qualsiasi cosa ci faccia un favore,
Siamo ridotti ad una confusa disperazione quando la vera bellezza dice no.

In verità, dire che una cosa è bella quasi significa il suo contrario.
Poichè come possiamo sapere che una cosa è bella finchè non ci tradisce?

Un saggio una volta disse: " Il problema con questi grandi filosofi
E' che il loro unico modo di rendere onore ad un'idea è dire che è vera."

E' così con le parole così come con la gente: la Vera bellezza è rara.
Umiliati, non desideriamo neanche più chiamare bello il bello...

Madrid sta leggendo la sua poesia ad una stanza piena di freddi relitti culturali.
Egli paragona i bianchi capelli sulle loro teste |   alla bandiera che segna la resa.





lunedì 8 giugno 2015

Bertolt Brecht, DER PFLAUMENBAUM, Il susino




                                                                       

Il susino


Nel cortile c'è un susino.
Quant'è piccolo, non crederesti.
Gli hanno messo intorno una grata
perché la gente non lo pesti.

Se potesse, crescerebbe:
diventar grande gli piacerebbe.
Ma non servono parole:
quel che gli manca è il sole.

Che è un susino, appena lo credi
perché susine non ne fa.
Eppure è un susino e lo vedi
dalla foglia che ha.


Da Canzoni per bambini.