Love in the Last Days: After Tristan and Iseult è la rilettura di D. Nurkse di una storia d' amore che è passata attraverso i secoli. Nella versione di Nurkse, ascoltiamo diversi personaggi del racconto, il servo, il cavallo, il cane, la lepre, ma è sopratutto Tristano la nostra guida attraversoil suo romanticismo, il suo dolore , le sue possibilità narrative.
Qui evoca il bosco di Morois, dove vive nascosto con il suo amore
Morois
Starving, we found one blackberry.
Since I picked it, I whispered, you eat it.
But I saw it first, she said, so it's yours.
I kissed her and pressed the globule with my tongue
into her mouth. Her tongue stopped me. She was shaking.
Was it sweet, I asked. You swallowed it, she said.
*
Morois: wilderness like any other except
the maple seeds whirl faster, eager to fall.
We were alone. What did I expect? Only the horse
stared lugubriously and turned his solemn rump.
Venus throbbed like a spider bite. Saturn towered over Gorre.
Already she had gathered thread-roots and floricane,
leery of the yellow stems that Satan pissed on.
Was she Majesty, or just an Irish farm girl?
The nightingale sang with his chest pressed
against a thorn, artfully wounded, practicing
to pour his heart out to no one.
Affamati, trovammo solo una mora.
Poiché io l'ho raccolta, sussurrai, mangiala tu.
Ma io l' ho vista per prima, quindi è tua.
La bacia e con la lingua le spinsi il piccolo frutto
nella bocca. Mi fermò con la lingua. Tremava.
Era dolce, le chiesi. L'hai inghiottita, rispose.
Morois, un bosco selvaggio come molti altri
tranne per i semi degli aceri che turbinano veloci, prima di cadere.
Eravamo soli. Cosa mi aspettavo? Solo il cavallo
mi guardò lugubrumente e girò la sua groppa solenne.
Venere pulsava come un morso di ragno. Saturno torreggiava su Gorre.
Lei aveva già raccolto radici sottili e floricani,
diffidava degli steli gialli che Satana aveva profuso-
Era una regina, o solo una contadinella irlandese?
L'usignolo cantava col petto schiacciato
contro una spina , acutamente ferito, cercando
di non aprire a nessuno il suo cuore.
nella bocca. Mi fermò con la lingua. Tremava.
Era dolce, le chiesi. L'hai inghiottita, rispose.
Morois, un bosco selvaggio come molti altri
tranne per i semi degli aceri che turbinano veloci, prima di cadere.
Eravamo soli. Cosa mi aspettavo? Solo il cavallo
mi guardò lugubrumente e girò la sua groppa solenne.
Venere pulsava come un morso di ragno. Saturno torreggiava su Gorre.
Lei aveva già raccolto radici sottili e floricani,
diffidava degli steli gialli che Satana aveva profuso-
Era una regina, o solo una contadinella irlandese?
L'usignolo cantava col petto schiacciato
contro una spina , acutamente ferito, cercando
di non aprire a nessuno il suo cuore.
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