giovedì 4 aprile 2019

Masolino, da HORROR VACUI di Leonardo Sinisgalli



Masolino - Gli angeli
Battistero di Castiglione Olona







MASOLINO. - Io mi ricordo il battesimo a M. nella piccola chiesa dei frati ortolani: una funzione rustica, quasi una festa agricola dinnanzi alla vasca dell'acqua benedetta. Io mi ricordo che cosa è stata quella chiesa per la nostra infanzia: l'organo, le candele, la sacrestia, i campanelli, gli spari, i santi, la via crucis, il grano bianco dei sepolcri, i passionisti, le messe cantate, il tantum ergo. C'era da uscire pazzi dalla gioia a sentire le nostre madri cantare. Le nostra mamme erano giovani, col panno nero intorno alla testa, la bella voce, il portamento fiero delle femmine maritate. La piccola processione saliva la strada maestra: il neonato tenuto sulle braccia tese di una contadina, apriva il corteo, poi c'era la levatrice con lo sposo e i familiari e il padrino; in ultimo un gruppo di monelli coi piedi neri nella polvere,un cane,una capra. Il sacerdote non voleva farci accostare alla fonte, non voleva farci vedere il sale. Ma poi si riusciva lo stesso a toccare la stola del prete,a reggere la fetta di pane,a guardare in faccia lo sposo felice. Noi non avevamo l'aureola che splende intorno alla testa di questi tre angeli, ma delle vere teste di turco e pidocchiose per giunta. Angeli eravamo senza dubbio, ma non di questa specie bionda, angeli neri e lucidi come calabroni! Vicino alla chiesa, mio Dio!
(il ricordo proprio non ci dà requie) c'era il convento con la nostra aula, il lungo corridoio affrescato dai frati, l'orto dove i carabinieri con i pantaloni listati di rosso e le maniche rimboccate giuocavano a bocce....

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