Dopo i post di Iago, leggeri e vaporosi, mi sento autorizzata ad appesantire di nuovo l'atmosfera con una mia poesia sulla guerra, rischiando, lo so, di apparire così pedante!
Prometto, però, che il prossimo post parlerà d'amore.
La guerra
Noi siamo qui
abbarbicati al nostro destino
incuranti del resto del mondo
dediti solo al nostro dolore
percorriamo la nostra strada
la strada che separa
la vita di ieri
da quella di ora
fugge decisa verso il nulla
strapiombi tappezzati d’orrore
sono i nostri giorni
soffitti di pece nera
sovrastano i nostri corpi
e le ore
tutte le ore
battono sempre lo stesso tempo
quello della paura.
Noi siamo qui
guardateci
guardateci bene
e ricordateci
ricordateci sempre
lasciate che almeno
le nostre mute grida
ci sopravvivano.
Addio vita addio
non sappiamo perché moriamo
e interi mari di lacrime
non bastano a piangerci.
Noi siamo qui
abbarbicati al nostro destino
incuranti del resto del mondo
dediti solo al nostro dolore
percorriamo la nostra strada
la strada che separa
la vita di ieri
da quella di ora
fugge decisa verso il nulla
strapiombi tappezzati d’orrore
sono i nostri giorni
soffitti di pece nera
sovrastano i nostri corpi
e le ore
tutte le ore
battono sempre lo stesso tempo
quello della paura.
Noi siamo qui
guardateci
guardateci bene
e ricordateci
ricordateci sempre
lasciate che almeno
le nostre mute grida
ci sopravvivano.
Addio vita addio
non sappiamo perché moriamo
e interi mari di lacrime
non bastano a piangerci.
Ah, io sarei leggero e vaporoso? Non hai ancora letto il prossimo post!
RispondiEliminaBrechtiana la tua poesia.