sabato 24 maggio 2014
EVGENIJ BARATYNSKIJ, " Disinganno", trad. Michele Colucci
Disinganno
Non mi tentare, non ve n'è ragione,
con codesta tua nuova tenerezza:
chi fu disingannato si sa estraneo
ad ogni incanto di passati giorni!
Io non credo oramai nelle promesse,
io non confido oramai nell'amore,
né posso abbandonarmi nuovamente
a sogni che una volta mi tradirono.
Non aumentare la mia cieca pena,
non condurre il discorso sul passato,
da premurosa amica non turbare
il malato nel proprio assopimento.
Io dormo, e grato mi è questo sonno;
dimentica illusioni che già furono:
nell'anima puoi ora risvegliare
soltanto agitazione, non amore.
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Povero Jago
RispondiEliminaAssolutamente non autobiografica...
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