giovedì 21 agosto 2014

Pedro Salinas (Tú Vives Siempre En Tus Actos)


  Perchè uno pensa  magari di essere un poeta, magari un poetastro, un poetucolo: hai scritto qualche verso al liceo su esili fogli di carta velina, hai scritto magari: "E' svanito in qualche triste vento invernale il nostro amore che pure chiamammo infinito..."
  Poi hai preso quegli esili fogli di carta velina, li hai riposti nell'immancabile cassetto, cullandoti per anni e anni di quel ricordo, ogni tanto li hai riletti - non sono poi così male, prima o poi li pubblico, magari sul Web...

 E un giorno compri per caso un piccolo libro, attratto forse dalla bella impaginazione, dai primi versi in copertina:

Por detràs de ti te busco
No en tu espejo, no en tu letra,
ni en tu alma.
Detràs, màs allà.

Al di là di te ti cerco
Non nel tuo specchio
e nella tua scrittura,
nella tua anima nemmeno
Di là, più oltre.

E capisci che hai fatto bene, più che bene, a tenere ben serrati nell'immancabile cassetto quegli esili fogli di carta velina, perchè, insomma quando leggi 

PEDRO SALINAS

LA VOCE A TE DOVUTA



no, non c'è nè per nessuno





Tu vivi sempre nei tuoi atti.
Con la punta delle dita
sfiori il mondo, gli strappi
aurore,trionfi, colori,
allegrie: è la tua musica.
La vita è ciò che tu suoni

Dai tuoi occhi solamente
emana la luce che guida
i tuoi passi. Cammini
fra ciò che vedi. Soltanto.

E se un dubbio ti fa cenno
a diecimila chilometri,
abbandoni tutto, ti lanci
su prore, su ali,
sei subito lì; con i baci,
con i denti lo laceri:
non è più dubbio.
Tu mai puoi dubitare.

Perché tu hai capovolto
i misteri. E i tuoi enigmi,
ciò che mai potrai capire,
sono le cose più chiare:
la sabbia dove ti stendi,
il battito del tuo orologio
e il tenero corpo rosato
che nel tuo specchio ritrovi
ogni giorno al risveglio,
ed è il tuo. I prodigi
che sono già decifrati

E mai ti sei sbagliata,
se non  una volta, una notte
che t'invaghisti di un'ombra
- l'unica che ti è piaciuta -.
Un'ombra pareva.
E volesti abbracciarla.
Ed ero io.

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