LEVANTE
Come in un lungo amore
declina solitaria
la notte nel chiarore
monotono dell'aria.
E la malinconia
torna consunta al segno
della sua lunga via.
Al freddo di levante
odora a scogli il legno
delle giovani piante.
Accorrerà lampante
sugli alberi improvvisi
il cielo aperto, e il mare
a sfondo dei suoi lisi
monti d'azzurro, a rare
vele in rigoglio il grido
discioglierà del vento.
Così biancheggia al lido
della vittoria il giorno,
saluta nell'avvento
di case aperte intorno
quella città di sole
che rise antica all'aria
della vacanza, a scuole
vuote di solitaria
letizia, estese al verde
della campagna.
Torna
nell'alba e vi si perde
questo stupore, aggiorna
dal suo passato oscuro,
promette già il futuro.
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