venerdì 23 febbraio 2018

Mr. War

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Mr. War

Roars from the rooms of power
Rags, rattles and cowers
Rakes, rattles and bemires
Runs with the sound of thunder

Wards from above on under
Waits for ther truth to come
Wants you to have no doubt
Waves you to make it better

But do we need a protector
Wandering through shades and lines
Who even not knows the difference?

No do we say in reaction
Needing as only guides
Streets and boulevards of conscience.

poem by Ipazia

sabato 10 febbraio 2018

Peter Riley, SZÁSZCSÁVÁS: THE OLDER STRATUM, trad. Alessandro Panciroli





SZÁSZCSÁVÁS: THE OLDER STRATUM



Needing new shoes and remembering everything.
The voice shaking but true, treading across the pain.

 I’m going to where no one knows me. The strangers,
and the sky with its stars. Don’t weep, little mother,
I’ll buy you a red scarf with polka-dots.

 At night there is nothing, silence of the earth,
impenetrable darkness of the eye, that cannot see
a human face turned up to it or tell the difference
between a turnip and the head of a child with nothing.

 I have nothing, I earn nothing, but I have a good time.
I remember only one thing: an oak root under my foot.

 And when they arrived, in the early morning,
the star was hidden. The beautiful shining star.

 You should see this place in the spring.








Mi servono delle nuove scarpe ed ogni cosa ricordo
trema la voce  ma è vera,  attraversando il dolore.

Andrò dove nessuno mi conosce. Gli sconosciuti
ed il cielo stellato. Non piangere, piccola madre.
ti comprerò una sciarpa a pois rossi.

Di notte non c'è nulla, il silenzio della terra,
l' impenetrabile oscurità dell' occhio, che non può vedere
un volto umano che lo fissa  né  può neppure spiegarti
la differenza che passa tra una rapa e la testa di un bambino.

Non ho nulla, non guadagno nulla, però  sono contento.
Solo una cosa ricordo: un ceppo di quercia sotto i  piedi.

E quando arrivarono, di primo mattino,
invisibile era la stella. La bella stella splendente.

Dovresti vedere questo posto a primavera





martedì 6 febbraio 2018

The lighted window (how sad)


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The Lighted Window
by Sara Teasdale

He said:
"In the winter dusk
When the pavements were gleaming with rain,
I walked thru a dingy street
Hurried, harassed,
Thinking of all my problems that never are solved.
Suddenly out of the mist, a flaring gas-jet
Shone from a huddled shop.
I saw thru the bleary window
A mass of playthings:
False-faces hung on strings,
Valentines, paper and tinsel,
Tops of scarlet and green,
Candy, marbles, jacks—
A confusion of color
Pathetically gaudy and cheap.
All of my boyhood
Rushed back.
Once more these things were treasures
Wildly desired.
With covetous eyes I looked again at the marbles,
The precious agates, the pee-wees, the chinies—
Then I passed on.

In the winter dusk,
The pavements were gleaming with rain;
There in the lighted window
I left my boyhood."


La Finestra Illuminata
di Sara Teasdale

Lui disse:
"Nel tramonto d'inverno
Quando i marciapiedi brillavano di pioggia,
Camminavo lungo una sudicia strada
Affannato, preoccupato,
Pensando a tutti i miei problemi mai risolti.
D'improvviso dalla nebbia un abbagliante sbuffo di gas
Brillò da un affollato negozio.
Io vidi attraverso i vetri annebbiati
Un mucchio di giocattoli:
Maschere appese a cordicelle,
Cartoline d'auguri, carte e decorazioni,
Coperchi scarlatti e verdi,
Dolciumi, biglie, boccini—
Una confusione di colori
Pateticamente vistosi e scadenti.
Tutta la mia fanciullezza
Mi tornò alla mente d'un colpo.
Ancora una volta quegli oggetti erano tesori
Selvaggiamente desiderati.
Con occhi bramosi guardai di nuovo le biglie,
Le agate preziose, gli animaletti, le cineserie—
Poi me ne andai.

Nel tramonto d'inverno
I marciapiedi brillavano di pioggia;
Lì nella finestra illuminata
Lasciai la mia fanciullezza."

Traduzione di Ipazia