sabato 10 febbraio 2018

Peter Riley, SZÁSZCSÁVÁS: THE OLDER STRATUM, trad. Alessandro Panciroli





SZÁSZCSÁVÁS: THE OLDER STRATUM



Needing new shoes and remembering everything.
The voice shaking but true, treading across the pain.

 I’m going to where no one knows me. The strangers,
and the sky with its stars. Don’t weep, little mother,
I’ll buy you a red scarf with polka-dots.

 At night there is nothing, silence of the earth,
impenetrable darkness of the eye, that cannot see
a human face turned up to it or tell the difference
between a turnip and the head of a child with nothing.

 I have nothing, I earn nothing, but I have a good time.
I remember only one thing: an oak root under my foot.

 And when they arrived, in the early morning,
the star was hidden. The beautiful shining star.

 You should see this place in the spring.








Mi servono delle nuove scarpe ed ogni cosa ricordo
trema la voce  ma è vera,  attraversando il dolore.

Andrò dove nessuno mi conosce. Gli sconosciuti
ed il cielo stellato. Non piangere, piccola madre.
ti comprerò una sciarpa a pois rossi.

Di notte non c'è nulla, il silenzio della terra,
l' impenetrabile oscurità dell' occhio, che non può vedere
un volto umano che lo fissa  né  può neppure spiegarti
la differenza che passa tra una rapa e la testa di un bambino.

Non ho nulla, non guadagno nulla, però  sono contento.
Solo una cosa ricordo: un ceppo di quercia sotto i  piedi.

E quando arrivarono, di primo mattino,
invisibile era la stella. La bella stella splendente.

Dovresti vedere questo posto a primavera





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