Sunt lacrimae rerum et mentem mortalia tangunt ( vedi Borges e il sunt lacrimae rerum virgiliano)
Nicholas Moore Courtesy Peter Riley |
Da questo verso dell' Eneide ( libro I, vv 463) prende il titolo la raccolta di poesie, le ultime, di Nicholas Moore, poeta inglese una volta famoso e ormai quasi dimenticato.
Le poesie sono state scritte tra il gennaio 1985 e la morte di Moore nel gennaio 1986, mentre lo sfortunato autore giaceva ricoverato nell'ospedale di Orpington; raccolte da Peter Riley , suo grande amico e mentore , secondo , e seguendo, le sue ultime volontà.
Infatti Riley stesso ricorda come sia stato chiamato dal poeta in ospedale, preoccupato che l'unica copia andasse perduta nel caos del suo appartamento; il poema doveva , secondo quanto affermato da Moore, essere in tre sezioni. Gli aveva citato l'inizio della prima poesia:
I'd like you to be with me when I die
Nice for me, though not so nice, perhaps, for you...
La seconda parte doveva riguardare gli spiriti e le fantasie postulate sulle questioni della morte e della dipartita. La terza sezione avrebbe dovuto risolvere l'intera questione, oltre gli incontri impossibili e le ansie senza risposta della I e II parte.
Non c'era ancora una prima bozza ma era già completamente "scritto" nella sua mente. e stava solo aspettando l'occasione di metterlo su carta.
Per molto tempo si pensò che il poema fosse andato perduto, ma alla fine le prime due parti vennero a galla trai suoi scritti, la prima parte si rivelò più leggera di quanto Riley si aspettasse, forse questa versione era solo una prima bozza. Ghosts non era neanche numerato. Questo era tutto. In ospedale Moore non poteva scrivere; doveva, a causa delle cure sanitarie, rimanere sdraiato sul fianco sinistro ( a Moore fu poi amputata la gamba NdR) ; inoltre dormiva quasi tutto il giorno a causa della morfina. Rifiutò anche l'offerta di dettare o di registrare su cassette almeno qualcuno dei suoi illeggibili testi scritti a mano. E naturalmente non tornò mai a casa dall'ospedale. Il testo finale memorizzato come connessioni elettriche nel cervello se ne andò insieme a lui...
Un esempio della incomprensibile calligrafia di Nicholas Moore |
Il testo che oggi leggiamo è stato "assemblato" da Peter Riley con l'aiuto del figlio del poeta Perry Moore e pubblicato , grazie ad una sottoscrizione tra numerosi artisti ed associazioni, nel 1988 da Open Township & Pubblical Histories in 125 copie rilegate e 375 ordinarie, con la bella copertina disegnata da Juliet Moore, figlia del poeta .
Bravo, Jago. Ti stai dedicando al blog!
RispondiEliminaFase up, prima di andare ....
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