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A Carla Natali
Edicola Mariana in Piazza dell' Orologio, Roma |
English and American Poetry in Italian Translation
La seconda giornata del READING, che si è tenuta presso la Casa delle Letterature di Roma ha affrontato il tema della poesia inglese e americana nella traduzione italiana basandosi sopratutto sulla FSG Book of Twentieth-Century Italian Poetry Anthology curata da Geoffrey Brock.
La serata, iniziata con anglosassone puntualità, è stata aperta da Damiano Abeni e Moira Egan, con le loro traduzioni di Greg Williamson ," Half border collie, half black strip", Moira Egan, Maurice Utrillo enfant.... , John Ashbery, Some Trees, Mark Strand, Sleeping with one eye open, Wallace Stevens, The pleasure of merely circulating .
Antonella Anedda ha letto le sue traduzioni di opere di Sarah Arvio, Anne Carson, e Jamie McKendrick; Sarah Arvio e McKendrick hanno poi letto la versione originale in inglese.
Franco Buffoni ha presentato invece i classici di John Keats On first looking into Chapman's Homer,e di Lord Byron She walks in beauty, concludendo poi con The disappearing island di Seamus Heaney e , di Kate Clanchy , Men:
Mi piace il tipo semplice, dal colletto bianco floscio
che sa di bucato che qualcun altro ha fatto,
di mele, di legno giovane, duro...
I like the simple sort, the soft white-collared ones
smelling of wash that someone else has done
of apples, hard new wood..
E' stata poi la volta di Patrizia Cavalli con brani tratti dalle opere di Shakespeare Midsummer Night's Dream " How happy some o'er some can be" e " Gentles, perchance you wonder at this show" e da Othello "It is the cause , it is the cause my soul".
"Nostos" di Luise Gluck, Forty something di Robert Hass e A likeness di W.S. Merwin sono stati presentati nella loro versione italiana da Massimo Gezzi e letti in inglese da Robert Hass.
Dello stesso Robert Hass ,Guido Mazzoni ha poi letto Meditation at Lagunitas e di Wallace Stevens The-course-of-a-particular.
Teoria e pratica della traduzione poetica sono poi stati esaminati in una conversazione tra i poeti e traduttori intervenuti, introdotta e moderata da Damiano Abeni: molto interessante l' intervento di Franco Buffoni che , tra l' altro, ha sostenuto che al poeta di cui si affronta la traduzione va promessa "lealtà e non fedeltà, perchè il termine fedeltà connota guanciali, lenzuola e sotterfugi; il termine lealtà due occhi che fissando altri occhi dichiarano amore, ammettendo un momentaneo tradimento. Sono stato leale alla tua altezza poetica, tradendoti qui, qui e qui: l' ho fatto per restare il più lealmente possibile alla tua altezza..."
Prima del, meritato, rinfresco anzi della Public Reception, Franco Buffoni ha letto una sua poesia e relativa traduzione:
Se non sai che significhi in inglese to maroon
Pensa ad un nero schiavo che fugge
È lui a maroon
E per una di quelle conversioni
Semantiche che fanno il bello delle lingue
Marronare qualcuno
Significa al contrario attivamente abbandonarlo
Specie su un'isola. Deserta.
Il verbo risale come è ovvio al settecento
E l'esempio classico e altrettanto ovvio
Cita Jan Svilt, homosexual sailor marooned.
Il verbo è regolare.
http://www.poetryinternationalweb.net/pi/site/poem/item/3680
seguita da A Kite for Aibhìn di Heaney , tratta da L' aquilone di G. Pascoli.
After the Public Reception, (quite alcoholic!) Valerio Magrelli ha proposto alcune sue opere ed altre di Carlo Betocchi!? poeta di inizi novecento, abbastanza sconosciuto ai più e, lasciatemelo dire fuori dai denti, piuttosto meritatamente ( fatemi sapere cosa ne pensate ,Un giorno di primavera vidi l'ombra di un'albatrella addormentata sulla brughiera come una timida agnella.)
Purtroppo un ulteriore impegno culturale (Olga Dzorenko - Pianoforte Musiche di: Chopin, Rachmaninov, Liszt presso la bella di chiesa di Sant' Agnese in Agone Listz and Friend / Concerti nella Sagrestia del Borromini) mi costringeva a rinunciare all' ancora nutrito programma:
~ Lucio Mariani letture del suo lavoro e di opere di Bartolo Cattafi; lettura della traduzione inglese di
Anthony Molino
~ Guido Mazzoni letture del suo lavoro e di opere di Eugenio Montale e Franco Fortini; lettura della traduzione inglese di Damiano Abeni e Moira Egan
~ Maria Luisa Spaziani letture del suo lavoro e di opere di Gabriele D’Annunzio e Guido Gozzano;
lettura della traduzione inglese di Sarah Arvio, Geoffrey Brock, e Susan Stewart
20:30-21:30
La traduzione in inglese della poesia italiana moderna e contemporanea: conversazione (in inglese):
Sarah Arvio, Geoffrey Brock, Jamie McKendrick, Anthony Molino, Jennifer Scapp / Lee, e Susan
Stewart
Notati, tra il numeroso ed appassionato pubblico, Alessandro Pancirolli animatore del progetto Scoop it! Tradurre Poesia, Carla Natali, impegnata poetessa ed autrice del blog Poesie ed Altro, Lia Aricò poetessa e coautrice del blog Ottantanovenuvole.
Eh..no.....Non puoi cavartela così.
RispondiEliminaServe, URGE un resoconto più dettagliato.
................
per favore......
Fatto! Più dettagliato di così!
RispondiEliminaSeguirà comunque un racconto della serata fatto da Jago...( Non vede l' ora)
TI ODIO...........
RispondiEliminaPerchè non mi hai dato prima certi particolari su chi e come...
Guarda che per i nomi che hai detto essere presenti, mi sarei clonata, pur di esserci.
ACCIDENTI !!!
Ho dato un'occhiata al collegamento che hai messo a proposito di Betocchi. Sconosciuto pure a me, almeno fino ad adesso (ma data la quantità enorme di poeti che esistono non mi sorprende), mi sembra un poeta del "fuori". Le sue poesie sono descrittive, hanno bisogno di ancorarsi a qualcosa che possono toccare: le logge, i tetti, i muri, il suono di campane.
RispondiEliminaE' ancora nel mondo del vedere-toccare-ascoltare.
Come Gozzano - mi pare - stesso periodo, modi di sentire simili.
Adesso ci si orienta verso il "sentire" più che ascoltare. Le descrizioni riguardano schegge di situazioni, di emozioni che stuzzicano il lettore, lo costringono a confrontarsi con quelle, a parteciparle.
Prima non era necessario. Si leggeva, si ascoltava e.... ci si beava delle belle parole, di quel modo di raccontare "quanto" (quanto era bello, quanto si amava, .....) piuttosto che "come".
E' anche per questo che adesso i poeti sono guardati con sufficienza: la poesia fa paura.
Inchioda ad una responsabilità: decidere se condividere quello che si legge oppure no, e la scelta talvolta è difficile.
Grazie del post, comunque. Sei stato esaustivo e stuzzicante, a giudicare da quello che mi hai fatto uscire dalla tastiera...
P.S.: de-robottizzarsi con un areskedi fersousi non è roba da poco....
Ti ho detto già che l' invitata più importante della serata, la Poesia, non è venuta. Ce ne stavamo là, nel bell' aranceto delle Casa delle Letterature, un po' infreddoliti, ascoltavamo versi in inglese ed italiano, traduzioni più o meno sterili, ci guardavamo l' ombelico del sentire come dici tu, ma l' invitata, M.me Poesia non è arrivata: c' erano forse troppi "poeti".
RispondiEliminaE cosa c' entrano i poeti con la Poesia?
Più tardi, a casa l'ho finalmente incontrata:
Ma eri ugualmente nata per l'amore,
nata per sospirare tra le carezze e lusinghe
per piangere di tristezza sul cuore amato
sfogliando una rosa profumata fra le labbra...
Federico Garcia Lorca
da Elegìa a dona Juana la Loca
Eppure Federico era un Poeta...
RispondiEliminaCome lo spieghi questo con il tuo
"E cosa c' entrano i poeti con la Poesia?"
Poi ti dirò il mio pensiero.
Buona domenica Ales.
Certo che tu a ironia...stai messa male!
RispondiEliminaIntendevo i "poeti" che si atteggiano a poeti e talvolta (spesso) non lo sono.
Ai poeti " bifolchi e gli imbecilli della poesia:
quelli che senza ragione tagliano i propri versi modesti;
i cavalieri compulsivi;
i disegnatori tipografici del verso,
coloro che spezzano la sintassi senza saperla
trasformare; coloro che scavano l'etere alla scoperta di inauditi inascoltabili neologismi;
i moderni senza scuse; coloro che credono di scoprire
fuochi artificiali nei propri versi balbuzienti..."
da Los quel el amore les hace a los poetas
E. Zaidenwerg
E che facevo?
RispondiEliminaTi è molto piaciuta la poesia di Kate Clancy "Men".
RispondiEliminaTi sei anche bevuta un buon prosecco e mi hai soffiato l' ultima nocciolina rimasta...
Mi guardavi in modo strano, ma lo reggi l' alcool?
Aggiungi te altro, non sei tu la scrittrice affermata?
A parte che se fossi affermata, sarei stata tra gli ospiti, poi hai ragione, l'alcool non lo reggo. Ti vedevo sdoppiato ma poi mi sono detta che è normale: eri tu e jago!
RispondiEliminaahahahahah