Basta confrontare solo l' immagine di uno dei nostri più illustri politici, e le sue parole sempre piene di insulti e ridicoli appelli al Dio Po, le paure risvegliate , a puro scopo elettorale, nelle beate valli lombarde, dai suoi adepti verde menta, con i versi d'amore e di amicizia che Ungaretti dedica al suo amico e compagno morto suicida, per riflettere, con orrore, a quale punto di insulsaggine è ormai giunto questo fottuto paese.
Si chiamava
Moammed Sceab
Discendente
di emiri di nomadi
suicida
perchè non aveva più
Patria
Amò la Francia
e mutò nome
Fu Marcel
ma non era francese
e non sapeva più
vivere
nella tenda dei suoi
dove si ascolta la cantilena
del Corano
gustando un caffè
E non sapeva sciogliere
il canto del suo abbandono...
Siamo nel 1916...di tempo ne è passato e si vede, purtroppo.
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