martedì 31 maggio 2011
SICCOME E’ ANCORA PRIMAVERA
RIGHE SCRITTE A INIZIO PRIMAVERA
Udivo cento e cento note contrastanti,
Mentre in un boschetto giacevo reclinato,
Nel dolce stato in cui pensieri accattivanti
Portano alla mente pensieri di dannato.
Ai suoi splendidi manufatti la natura legò
L'animo umano che dentro me viveva;
E molto il mio cuore il pensare addolorò
Ciò che l'uomo dell'uomo faceva.
Di tra ciuffi di primule, in quel verde odore,
La pervinca le sue spirali intrecciava;
Ed era mia la speranza che ogni fiore
Godesse dell'aria che respirava.
Gli uccelli intorno a me saltavano e giocavano,
Non potendo io il lor pensiero possedere:
Ma il minimo movimento che facevano
Sembrava certo un trillo di piacere.
I teneri virgulti si aprivano a ventaglio,
Per catturare la'ria corsa dalla brezza
Ed io pensar dovetti, senza alcun abbaglio,
Che lì d'amore c'era alfin pienezza.
Se questa fede del cielo è convinzione
Se i sacri desideri di Natura tali sono,
Non ho io diritto alla lamentazione
Di ciò che l'uomo ha fatto dell'uomo?
Traduzione di Ipazia
I heard a thousand blended notes,
While in a grove I sate reclined,
In that sweet mood when pleasant thoughts
Bring sad thoughts to the mind.
To her fair works did Nature link
The human soul that through me ran;
And much it grieved my heart to think
What man has made of man.
Through primrose tufts, in that green bower,
The periwinkle trailed its wreaths;
And 'tis my faith that every flower
Enjoys the air it breathes.
The birds around me hopped and played,
Their thoughts I cannot measure: --
But the least motion which they made,
It seemed a thrill of pleasure.
The budding twigs spread out their fan,
To catch the breezy air;
And I must think, do all I can,
That there was pleasure there.
If this belief from heaven be sent,
If such be Nature's holy plan,
Have I not reason to lament
What man has made of man?
lunedì 30 maggio 2011
mercoledì 25 maggio 2011
GLI SONO TROPPO VICINA PERCHE’ MI SOGNI.
Non volo su di lui, non fuggo da lui
sotto le radici degli alberi. Troppo vicina.
Non con la mia voce canta il pesce nella rete.
Non dal mio dito rotola l’anello.
Sono troppo vicina. Una grande casa brucia
senza che io chiami aiuto. Troppo vicina
perché la campana suoni appesa al mio capello.
Troppo vicina per entrare come un ospite
dinanzi a cui si scostano i muri.
Mai più morirò così leggera,
così fuori dal corpo, così ignara,
come un tempo nel suo sogno. Troppo,
troppo vicina. Sento il sibilo
e vedo la squama lucente di questa parola,
immobile nell’abbraccio. Lui dorme,
più accessibile ora alla cassiera d’un circo
con un leone, vista una sola volta,
che non a me distesa al suo fianco.
Per lei ora cresce in lui la valle
con foglie rossicce, chiusa da un monte innevato
nell’aria azzurra. Io sono troppo vicina
per cadergli dal cielo. Il mio grido
potrebbe solo svegliarlo. Povera,
limitata alla mia forma,
ed ero betulla, ed ero lucertola,
e uscivo dal passato e dal broccato
cangiando i colori della pelle. E possedevo
il dono di sparire agli occhi stupiti,
ricchezza delle ricchezze. Vicina,
sono troppo vicina perché mi sogni.
Tolgo il braccio da sotto la sua testa,
intorpidito, uno sciame di spilli.
Sulla capocchia d’ognuno, da contare,
sono seduti angeli caduti.
Il quadro è di Egon Schiele
domenica 22 maggio 2011
THE VISIONS! (Parte terza)
ER SOR PIETRO CACCIATORE Parte Seconda
sabato 21 maggio 2011
Er Sor Pietro "Cacciatore"
venerdì 20 maggio 2011
giovedì 19 maggio 2011
MARK STRAND: So you say, Mark Strand, Appunti per una traduzio...
lunedì 16 maggio 2011
Non siamo in Norvegia... purtroppo.
NORVEGIA, 1973: Re Olav V , sulla metropolitana, mostra orgoglioso il biglietto al controllore...
No.
Non siamo in Norvegia.
Purtroppo.
sabato 14 maggio 2011
(Francesco Guccini) - "Cyrano" ( un vecchio post...)
La poesia... rimane poesia.
Venite pure avanti, voi con il naso corto, signori imbellettati, io più non vi sopporto
Infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio perchè con questa spada vi uccido quando voglio.
Venite pure avanti poeti sgangherati, inutili cantanti di giorni sciagurati,
Buffoni che campate di versi senza forza avrete soldi e gloria, ma non avete scorza;
Godetevi il successo, godete finchè dura, che il pubblico ammaestrato e non vi fa paura
E andate chissà dove per non pagar le tasse col ghigno e l' ignoranza dei primi della classe.
Io sono solo un povero cadetto di Guascogna, però non la sopporto la gente che non sogna.
Gli orpelli? L'arrivismo? All' amo non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
Io non perdono, non perdono e tocco!
Facciamola finita, venite tutti avanti nuovi protagonisti, politici rampanti,
Venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false
Che avete spesso fatto del qualunquismo un arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte
Tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto, assurdo bel paese.
Non me ne frega niente se anch' io sono sbagliato, spiacere il mio piacere, io amo essere odiato;
Coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
Io non perdono, non perdono e tocco!
Ma quando sono solo con questo naso al piede
Che almeno di mezz' ora da sempre mi precede
Si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore
Che a me quasi proibito il sogno di un amore;
Non so quante ne ho amate,
non so quante ne ho avute,
Per colpa o per destino le donne le ho perdute
E quando sento il peso d' essere sempre solo
Mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo,
Ma dentro di me sento che il grande amore esiste,
Amo senza peccato, amo, ma sono triste
Perchè Rossana bella, siamo così diversi,
A parlarle non riesco: le parlerò coi versi, le parlerò coi versi...
Venite gente vuota, facciamola finita, voi preti che vendete a tutti un' altra vita;
Se c', come voi dite, un Dio nell' infinito, guardatevi nel cuore, l' avete già tradito
E voi materialisti, col vostro chiodo fisso, che Dio morto e l' uomo solo in questo abisso,
Le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali;
Tornate a casa nani, levatevi davanti, per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
Io non perdono, non perdono e tocco!
Io tocco i miei nemici col naso e con la spada,
Ma... in questa vita oggi.. non trovo più la strada.
Non voglio rassegnarmi ad essere cattivo,
Tu sola puoi salvarmi, tu sola... e te lo scrivo:
Dev' esserci, lo sento, in terra o in cielo un posto
Dove non soffriremo e tutto sarà giusto.
Non ridere, ti prego, di queste mie parole,
Io sono solo un' ombra e tu, Rossana, il sole,
Ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora
Ed io non mi nascondo sotto la tua dimora
Perchè oramai lo sento, non ho sofferto invano,
Se mi ami come sono, per sempre tuo, per sempre tuo, per sempre tuo...Cirano
Ales, Jago...Cyrano |
giovedì 12 maggio 2011
THE VISIONS!
martedì 10 maggio 2011
Antologia di Spoon River, E.L. Masters, a cura di F.Pivano, Einaudi Tascabili
Perché l’amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno;
E adesso so che bisogna alzare le vele
Dare un senso alla vita può condurre a follia
Jago è passato in redazione e non ha resistito... |
I HAVE STUDIED many times
The marble which was chiseled for me—
A boat with a furled sail at rest in a harbor.
In truth it pictures not my destination
But my life.
For love was offered me and I shrank from its disillusionment;
Sorrow knocked at my door, but I was afraid;
Ambition called to me, but I dreaded the chances.
Yet all the while I hungered for meaning in my life.
And now I know that we must lift the sail
And catch the winds of destiny
Wherever they drive the boat.
To put meaning in one's life may end in madness,
But life without meaning is the torture
Of restlessness and vague desire—
It is a boat longing for the sea and yet afraid.
lunedì 9 maggio 2011
LE VISIONI , William Blake
E' stata appena pubblicata in questo blog TODESFUGE di Paul Celan!
domenica 8 maggio 2011
WHEN I WAS ONE-AND-TWENTY
A.E. HOUSMAN, 1859-1936
When I was one-and-twenty
I heard a wise man say,
“Give crowns and pounds and guineas
But not your heart away;
Give pearls away and rubies
But keep your fancy free.”
But I was one-and-twenty,
No use to talk to me.
When I was one-and-twenty
I heard him say again,
“The heart out of the bosom
Was never given in vain;
‘Tis paid with sighs a plenty
And sold for endless rue.”
And I am two-and-twenty,
And oh, ‘tis true, ‘tis true.
QUEL GRAN GENIO DI WAYNE MCGREGOR
Io adoro le commistioni, i rimescolamenti, gli amalgami, anche fra i vari campi del sapere!
Che cosa c’è di più antirazzista?
http://www.ballet.co.uk/magazines/yr_02/dec02/interview_wayne_mcgregor.htm
http://www.youtube.com/watch?v=nrai3NGDUMM
http://www.youtube.com/watch?v=cfOa1a8hYP8
sabato 7 maggio 2011
The Three Christs of Ypsilanti by Milton Rokeach | New York Review Books
La storia toccante e curiosa di tre uomini con una sola cosa in comune ... credere di essere Gesù di Nazareth.
.nybooks the-three-christs-of-ypsilanti
vedi: http://ottantanovenuvole.blogspot.com/2010/05/solo-formiche-libri-perche.html
inoltre http://ottantanovenuvole.blogspot.com/2010/06/ypsilanti-la-poesia-della-follia-poetry.html
ancora http://ottantanovenuvole.blogspot.com/2010/06/continua-poetry-of-madness.html
di opinione contraria, ( ma il libro lo avrà letto bene? ) Elena Dusi, su Repubblica.It
sotto il titolo ( sic!):
Quei tre Cristi in manicomio
alla fine si arrese il medico
http://www.repubblica.it/scienze/2011/05/06/news/esperimento_tre_cristi-15811242/
La nuova edizione de The Three Christs... |
giovedì 5 maggio 2011
Sancesario Bijoux :un laboratorio artigiano di alta bigiotteria a Roma.
Collana Aspide |
La ricerca dell’eleganza dei dettagli e lo studio delle forme caratterizzano le produzioni come piccole opere d’arte.
Tutti i bijoux sono realizzati interamente a mano, in un numero limitato di pezzi, fino ad arrivare all’esemplare unico ed irripetibile.
I bijoux vengono realizzati, seguendo la vecchia tradizione orafa, tramite saldatura a filo di fiamma con lega in argento, assemblando particolari e componenti in lega ottone / rame.
Dopo la fase di smerigliatura e lucidatura, i bijoux vengono dorati o argentati a spessore, ed antichizzati secondo antichi processi galvanici manuali. Infine ogni pezzo viene impreziosito con l’incastonatura di numerose varietà di pietre, di vetri di murano, di microperle e cristalli.
Tutti gli strass ed i cristalli utilizzati nel processo di lavorazione sono rigorosamente SWAROVSKI.
L’infilatura di perle o vetri viene eseguita manualmente a nodi.
Per garantire una completa anallergicità dei materiali,
i bijoux sono realizzati in totale assenza di Nickel.
Una delle più belle creazioni di E. Sancesario |
Roberto nel riflesso della vetrina a Banchi Vecchi- photo A. Panciroli |
The Art of details
This Artisan Workshop, estabilished in 1981, specializes in the creation of Costume Jewellery, inspired by Antique designs and then interpreted in the light of today’s styles.
All our wares are hand-made and range from unique models to limited editions, having a maximum of six pieces. The attention paid to every single detail is our main guide line, involved in the creation of models of exceptional beauty.
Our Costume Jewellery is realized following the old tradition of the art of a goldsmith, produced in brass/copper alloy and then coated with gold or silver to different degrees of thickness.
Then we use genuine ancient galvanic processes by hand to produce an authentic antique appearance. The final article is then enriched by the use of a great variety of stones, Venetian glasses, seed-pearls and SWAROVSKI crystal.
Our technique reflects the perfect style of hand made bijoux, without industrial machines or processes. All bijouxs are realized without Nickel.
The art of details joined with decennial experience, makes this artisans one of the last remained in Rome that still work without industrial techniques, but only using hand made processes.
Sancesario Bijoux represents the state of the art of Italian artisanship production.
Il prezioso interno del negozio a Banchi Vecchi Photo A. Panciroli |
SANCESARIO BIJOUX