martedì 5 giugno 2012

NICHOLAS MOORE, SPLEEN , KING BOBO OF URINOCO, trad. Ipazia







Una bellissima traduzione di Ipazia ,sempre da Spleen di Nicholas Moore:




KING  BOBO OF URINOCO


“Why don’t you come with me
To the Isle of Kitchymiboko?”
—On the Isle of Kitchymiboko
pop song of the ‘thirties, sung
by Maxine Grey with Hal Kemp’s band)

Sono come il re di un qualche paese piovoso,
Ricco, ma impotente e dalle mani fredde;
Che rigetta la cura dei suoi preti servili,
Tediato dalla compagnia di cani e altre bestie.
Nulla può renderlo felice-croquet o cacciare-
Tantomeno il piacere del genocidio durante l’attacco,
E il gracchiante canto del suo Armstrong privato
Non lo distoglie da questo malato sentore del male.
Il suo letto adorno di gigli è come una tomba
E le sue donne – per cui ogni principe è un poema-
Non trovano un costume indelicato abbastanza
Da strappare un sorriso a questo giovane bozzolo avvizzito.
L’erudito che conia le sue monete non può
Liberarle dalla loro corrotta influenza. I bagni
Di sangue che i Romani vollero ed i loro postumi-
Imitati, nella loro vecchiaia, dai nostri potenti, non può riportare
Il calore della vita in questo corpo che è morto; -
Dove stilla, invece del sangue, verde acqua d’urina del Lete.

G. Martian-Foldero
G. Martian-Foldero, do Shell-Eel Wild Oil Preservation Trust,
James “Humanist” Fisher-King, c/o B.B.C. P.O. Box IAA, W. I
(for the attention of the MacBeth-Blood-Hand-Bimpany Consortium




And his playgirls —for whom each prince is a poem —
Can’t find an indelicate enough costume
To dredge a smile from this shrivelled young cocoon



New York World Telegram Monday May 20th 1935
Evelyn Dall to open tonight in "Parade" at the Guild Theatre,
photographed attired (or unattired) for a "Vanities" show.



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