giovedì 10 ottobre 2013

MARK STRAND, Moon, trad. A. Panciroli



Moon,  Mark Strand



 Open the book of evening to the page
where the moon, always the moon appears

between two clouds, moving so slowly that hours
will seem to have passed before you reach the next page

where the moon, now brighter, lowers a path
to lead you away from what you have known

into those places where what you had wished for happens,
its lone syllable like a sentence poised

at the edge of sense, waiting for you to say its name
once more as you lift your eyes from the page

close the book, still feeling what it was like
to dwell in that light, that sudden paradise of sound.









Apri il libro della sera alla pagina
dove la luna, sempre la luna, appare

tra due nuvole, muovendosi così lentamente che sembrerà
siano trascorse ore prima di arrivare alla prossima pagina

dove la luna,  più luminosa adesso, apre un sentiero
per portarti via da ciò che hai conosciuto

in quei luoghi dove quel che desideravi veramente accade,
la sua sillaba solitaria come una frase in equilibrio

sul ciglio del significato, nell' attesa di pronunciare il suo nome
ancora una volta quando alzando gli occhi dalla pagina

chiudi il libro, e senti ancora come era
restare in quella luce, in quel repentino paradiso del suono.

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