"De reditu di Rutilio Namaziano è il resoconto di un viaggio di addio ad un mondo felice. L'autore è costretto dalle invasioni visigotiche ad abbandonare Roma, centro dell'universo civile e suo personale, per ritornare nella Gallia Narbonese, sua terra natale, per far fronte ai danni delle scorrerie barbariche..."
Solvimus aurorae dubio, quo tempore primum
agnosci patitur redditus arva color.
Progredimur parvis per littora proxima cymbis,
quorum perfugio crebra pateret humus.
Aestivos penetrent oneraria carbasa fluctus:
Tutior autumnus mobilitate fugae.
Alsia praelegitur tellus Pyrgique recedunt,
nunc villae grandes, oppida parva prius.
Iam Caeretanos demonstrat navita fines:
Aevo deposuit nomen Agylla vetus.
Salpiamo all'alba, in una luce ancora irrisolta,
quando il colore, da poco tornato sui campi,
li lascia scorgere.
Tenendoci stretti alla costa avanziamo con piccole
barche
cui spesso la terra a rifugio apra insenature.
D'estate escano in mare aperto le vele dei grossi
carichi,
d'autunno è più cauto disporre di un'agile fuga.
Si scorre dinanzi alla terra di Alsio, e Pirgi retrocede,
un tempo piccoli villaggi, ora gran ville.
Già il marinaio addita i confini di Cere:
col tempo Agilla ha deposto il nome antico.
Qui il link al testo completo in latino: DE REDITU SUO:
Qui invece il link al film , girato con risorse limitate, ma da vedere.
Jago, per fortuna ci sei tu ad avvicinarci ai testi classici. E mi stupisco sempre di quanto fossero uguali a noi, anche se non disponevano di un i phone.
RispondiEliminaFinalmente mi compare il tasto eccezionale. Chissà dov'era finito?
RispondiEliminabax
Quando i post non sono "eccezionali" c'è una app che ne blocca l'apparizione...
RispondiElimina