sabato 6 settembre 2014

A scarda rint' a n'uocchio

Napoli, 20 aprile 2014

Poesia per mio figlio Simone, per il suo già trascorso ma non per questo meno importante, compleanno.

A scarda rint’a n’uocchio
Lungo tutta l’infanzia
E pure dopo
L’evento si ripresentava
Immutabile.
A causa sua andammo
In tutti gli ospedali cittadini
Per rimuovere gli oggetti
Più inconsueti
Infiltrati chissà come
Negli occhi di Simone.
Ma l’ultima volta
Fu degna di menzione.
Mio figlio
Pur già grande
Incorse nel medesimo incidente.
Senza sorpresa alcuna
Giacchè tanta era l’iterazione
Si recò presso il solito ospedale.
“Dottore”, disse, ho una cosa nell’occhio
“non so come chiamarla, granello,
polvere di smog o fil di ferro.”
Il dottore guardandolo allibito
Rimise tutto a posto
Dando a mio figlio
Della vita emerita lezione.
“Guagliò”, disse, quanti chiacchiere
Chell’  ca tieni
È sulo na scarda rint’ a n’uocchio!”

Poesia di Ipazia

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