giovedì 17 marzo 2011



Dedico questa poesia a tutti i bambini giapponesi morti nell’ultima catastrofe ed a tutti i genitori giapponesi in ansia per la sorte dei loro bambini. Non credo che ci sia qualcosa che amiamo più dei nostri figli e, per il loro bene, dobbiamo fermare il nucleare.

RITRATTO DELLA MIA BAMBINA

La mia bambina con la palla in mano,

con gli occhi grandi colore del cielo

e dell’estiva vesticciola: Babbo

- mi disse – voglio uscire oggi con te”.

Ed io pensavo: Di tante parvenze

che s’ammirano al mondo, io ben so a quali

posso la mia bambina assomigliare.

Certo alla schiuma, alla marina schiuma

che sull’onde biancheggia, a quella scia

ch’esce azzurra dai tetti e il vento sperde;

anche alle nubi, insensibili nubi

che si fanno e disfanno in chiaro cielo,

e ad altre cose leggere e vaganti.

Umberto Saba


2 commenti :

  1. "Nessuno, mamma, ha mai sofferto tanto..."
    E il volto già scomparso
    Ma gli occhi ancora vivi
    Dal guanciale volgeva alla finestra,
    E riempivano passeri la stanza
    Verso le briciole dal babbo sparse
    Per distrarre il suo bimbo...
    Giuseppe Ungaretti

    Grazie per questo pensiero, Ipazia.

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