martedì 10 luglio 2012

da IL FUNAMBOLO E LA LUNA, Ghiannis Ritsos, trad. Nicola Crocetti, traduzione in lingua inglese di A. Panciroli


  Secondo le sacre tavole della traduzione non si dovrebbe tradurre in una lingua che non si conosce ottimamente, ma in fondo , who cares? e traducendo questa stupenda poesia di Yiannis Ritsos mi sento proprio come il funambolo della foto, a tightrope walker...( compreso l' ombrellino)



Joe Downs, tightrope walker, Montreal, QC, 1885 


  "The fierce innocence of the world!"

La traduzione in lingua inglese è di Alessandro Panciroli

*   *   *


Sempre l' amore - diceva Ione; - principio e fine;
e di nuovo l' amore oltre la morte. Ah, Ione -
che notti stellate; e le stelle primaverili brillavano nell' aria
come i bicchieri di cristallo del nuovo locale sul mare. Era
         di giugno;
arrivavano , partivano  navi cariche di frutta, luci, chitarre -
un' eterna trasposizione da un luogo all' altro, da un viso
        all' altro,
una silenziosa affermazione al di sopra d' ogni rifiuto -
        l'acqua intorno alla pietra -
migliaia di promesse e movimenti - un ginocchio, uno sguardo,
      una bocca -
aspetta, non andare, non andatevene, viviamolo qui - disse
    Alkis -
l'istantaneo, l' eterno, l ' inesauribile.

...Comunque
le maglie di questa rete erano grandi come porte
entravi, uscivi o a volte restavi
su una delle mille soglie mangiando un' uva grossa,
gli acini cinque a cinque. Il mosto ti colava sul mento,
           lungo il collo
e leccavi avidamente le tue dita o le dita delle mani
           e dei piedi
di nove belle donne nude.
                                        Altre donne
scendevano dai quartieri vicini,
si fermavano davanti alle teche di vetro degli usurai,
           scambiavano due parole
con qualche esitazione, come avessero un fuoco nelle tasche.
           Lasciavano sul cristallo
certi grandi gioielli di famiglia, offuscati dal tempo,
chilometri di catenine d'oro, orologi a tre casse,
fibbie,braccialetti, anelli. Ne ricavavano poco o nulla
e se ne andavano in fretta verso il mercato del pesce. Non
       tornavano mai a riprenderseli;
sapevano già che la vita, con tutti i suoi spaghi, le carte da
            imballaggio, le scatole di cartone, le immagini sacre
è più ricca del proprio ricordo.

           Proprio allora Christos
spartì le sue vesti, spartì la sua carne, le sue ossa
e rimase carnale, carnale, carnale,
uno e molteplice - bello stallone
che generava cavalli, fanciulle, ragazzi, veicoli a ruote, uova,
         fiumi, vacche,
e un melo con sette uccelli su ogni ramo;
che generava e ingravidava incessantemente
vacche, cavalli, fanciulle, ragazzi, cipressi,
finchè infine salì sul colle fitto di ulivi,
e tra le statue degli undici efebi nudi e gozzoviglianti fece
         il suo proclama -
il grande proclama della feroce innocenza del mondo.

E noi non sapevamo neppure che diavolo gli prenda ogni
tanto alla poesia
che scaglia contro le ciance arroganti degli altissimi venti
versi spensierati dai capelli sciolti, e altri della rassegnazione...




V.Van Gogh / Starry night over Rhone


THE TIGHTROPE WALKER AND THE MOON


Always the love - Ione said; - the beginning and the end;
anew  love over  death. Ah, Ione -
what starry nights; and the vernal stars sparkled in the air
as the crystal glasses of the new club close the sea. It was
         almost june;
 arrived, departed ships laden with fruit, lights, guitars -
an eternal transposal from a place to another, from a face
         to another one,
a silent affirmation above every refusal, water
        around stone-
thousand of pledges - a knee, a gaze,
       a mouth -
wait; don' t leave, we can't leave,we had to stay here - said
      Alkis -
 the instantaneous , the eternal , the unfailing one.


...However
the meshes of these nets  were as large as doors,
you came in, walked out or sometimes you stood
on one of the thousands doorsteps eating fat grapes,
the berries five at five. The must dripped on your chin,
       along you neck      
and you greedily licked your fingers or the fingers 
     and the toes
of nine nude beautiful women.
                                              Other women
went down from neighbouring quarters,
they stopped in front of  the  glass cabinets of pawnbrokers,
     nattering
with some hesitation, as if they had a fire
     in their pockets. They left on the glass
some  large family jewels, darkened by time,
miles and miles of  golden necklaces, pocket watches,
buckles, rings. They gained little or nothing
and hastily went to the fish market. They never came back
     and took back them;
they already knew the life, with all its twines, packing 
                      cases, cardboard boxes, votive images,
is richer than its own memory.


            Just then Christos 
split up his clothing, his flesh, his bones,
 and  remained carnal, carnal, carnal,
manifold and one - beautiful stallion
procreating horses, maidens, boys, carts, eggs
        rivers, cows
and an apple tree , seven birds on every branch;
procreating and perpetually impregnating
cows, horses, maidens, boys, cypresses,
until at last he went up the hill so thick of olives,
and trough the statues of eleven nude reveling ephebes
       he did his announce -
the great announce about the fierce innocence of the world.






And we did not even know what the hell happens some-
              times to poetry,
that fling light-hearted -loosed hair lines against  the pretentious
tales of highest winds, and other unhopeful lines...






IL FUNAMBOLO E LA LUNA e altre poesie inedite, Ghiannis Ritsos, CROCETTI EDITORE, MILANO,1984

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