sabato 9 marzo 2013
ALONE, by Philip Levine
Sunset, and the olive grove flames
on the far hill. We descend
into the lunging shadows
of goat grass, and the air
deepens like smoke.
you were behind me, but when I turned
there was the wrangling of crows
and the long grass rising in the wind
and the swelling tips of grain
turning to water under a black sky.
All around me the thousand
small denials of the day
rose like insects to the flaming
of an old truth, someone alone
following a broken trail of stones
toward the deep and starless river
Tramonta, e lontano sulla collina
rosseggiano gli olivi. Scendiamo
tra le ombre subitanee
d' erbe spinose, e l'aria
s'addensa come fumo
Tu mi seguivi, ma quando mi voltai
c'era solo la gazzarra dei corvi
e l'erba alta mossa dal vento
e le spighe del grano maturo
che si mutavano in acqua sotto un cielo nero.
Tutt'intorno a me le migliaia di
piccoli rifiuti del giorno
crescevano come insetti nella fiamma
di una antica verità, solitario qualcuno
seguiva un faticoso sentiero di rocce
verso un fiume profondo e senza stelle.
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Commenti sul post
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Te la ricordi quell'altra ALONE che ho postato io? Era di Edgar Allan Poe. E' la solitudine la condizione naturale dell'uomo? O il suo contrario?
RispondiEliminaTutta la storia dell'uomo dimostra che non è certo la solitudine la condizione naturale dell'uomo.
RispondiEliminaA volte però se stà mejo soli...
A volte s' sta meglio sul'...
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