martedì 2 luglio 2013

THE SCHOONER FLIGHT di Derek Walcott, traduzione di Alessandro Panciroli



















1 Adios, Carenage.


Nel pigro Agosto, quando il mare è calmo
e le foglie delle isole marroni si incollano al bordo
di questo Caribe, spengo  la luce
sul viso senza sogni di Maria Concepcion
da marinaio mi imbarco sullo schooner Flight.
Nel cortile qua fuori già l'alba s'ingrigia,
sono come impietrito , e null'altro si muove
tranne il mare freddo che s'increspa come un tetto ondulato
ed i buchi delle stelle inchiodati sul tetto del cielo,
finchè il vento si alza e s'intreccia tra i rami.
Passo davanti alla vicina noiosa che spazza il cortile
mentre io me ne vado, e a momenti le dico:
" Fai piano, tu, strega, potresti svegliarla, il suo sonno è leggero"
ma la stronza mi guarda attaverso come  fossi già morto.
Le luci accese, un ' auto a noleggio m'accosta,
Il tassista squadra il bagaglio con un largo sorriso:
"Stavolta, Shabine, ce l'hai quasi fatta".
Non rispondo al cretino, mi sprofondo del tutto
nel sedile di dietro a guardare il cielo che brucia
su Laventille, rosa come la sottoveste
che la mia donna indossava ,e mentre dormiva io l'ho lasciata,
e mentre guardo nello specchietto vedo un uomo
identico a me, e l'uomo piangeva , piangeva
per le case, la strada , per quel cazzo di isola che abbandonava.

Gesù, abbi pietà di tutte le cose che dormono
di quella carogna di cane in  Wrighston Road,
fino a quando io stesso fui un cane in queste strade;
se amare queste isole deve essere il mio fardello,
la mia anima  prenderà  il volo lontana da ogni male.
Ma cominciano già ad avvelenarmi l'anima
con le loro grandi ville, grandi auto, la grande corruzione,
schiavi, negri, creoli francesi e siriani,
e allora fuggo, fuggo da loro e dai loro carnevali -
mi faccio un bagno al mare, solo per la mia strada.
Conosco queste isole da Monos a Nassau,
un marinaio roscio dagli occhi verde mare
che hanno soprannominato Shabine, così  loro chiamano
i mulatti ,ed io , Shabine, ho  visto
questi bassifondi dell' impero quando erano un vero paradiso.
Sono solo un mulatto che ama il mare,
ho avuto una sana educazione coloniale
ho in me qualcosa dell' Olandese, del negro e dell' Inglese,
ed io non sono nessuno, o sono una Nazione.

Ma Maria Concepcion era il mio solo pensiero
mentre guardavo il mare ondeggiare su e giù
e le prue  dei dory, degli schooner, degli yacht
erano di nuovo dipinte  dalle pennellate del sole
che  indicavano il suo nome ad ogni riflesso;
sapevo che quando la sera dagli scuri capelli avesse indossato
la  seta luminosa del tramonto, e piegando il mare,
avesse camminato di nascosto sotto la vela con una risata piene di stelle,
allora non ci sarebbe quiete, non avrei potuto scordarla.
E' come parlare delle resurrezione a chi piange un defunto
attorno ad una tomba, loro vogliono indietro il morto,
così sorrido a me stesso quando la cima di prua  si scioglie
ed il Flight dondola verso l'alto mare: " Non si usa ripetere
che il mare ha più pesce. Io non voglio che lei
si vesta nella luce asessuata di un serafino,
voglio i suoi occhi tondi marroni da scimmietta, e
fino a giorno quando potrò appoggiarmi e ridere,
quegli artigli che mi solleticano la schiena  sudata
la domenica pomeriggio, come un granchio sulla sabbia bagnata."

Mentre lavoro, guardando le onde putride seguire
dietro la prua che taglia il mare come una forbice,
giuro a voi tutti, sul latte di mia madre,
sulle stelle che voleranno via dalla fornace di questa notte,
che li ho amati, ho amato i miei figli, mia moglie, la mia casa;
li ho amati come i poeti amano la poesia
che li uccide, così come i marinai affogati amano il mare.

Hai mai cercato da una qualche spiaggia solitaria
di vedere uno schooner lontano? Bene, quando scriverò
questa poesia, ogni frase si impregnerà di sale;
disegnerò , annoderò i miei versi stretti come
le cime in queste manovre; con semplici parole
la mia lingua comune sarà  il vento,
le mie pagine saranno le vele di questa goletta.
Ma lasciatemi dire come questo affare ebbe inizio.


2 Estasi degli abissi

Wiskey di contrabbando per O' Hara, tutto mani in pasta col governo
tra Cedros e l'America Spagnola, così eravamo al sicuro dalla Guardia Costiera
e con le piroghe spagnole ci incontravamo sempre a metà strada,
ma una voce continuava a dirmi: " Shabine, vedi questo affare
di giocare ai pirati?" Bè, detto e fatto!
Fine del mercato. Ed anche io sono finito per una donna,
per i suoi pizzi e i suoi merletti, Maria Concepciòn.
Ahimè, la prossima cosa che vengo a sapere, è che una qualche Commissione di Inchiesta era in corso per condurre un gran quiz,
dove lui stesso era il capo degli investigatori.
Bene, sapevo dannatamente bene chi sarebbero stati i coglioni,
non certo quello squalo nella sua pelle di squalo, ma i suoi pesci pilota,
noi mulatti in brache di tela, due negri come me e te.
Quel che è peggio, litigavo con Maria Concepciòn,
volavano piatti e non solo, allora giurai: " Basta!" Mai più!
Stavo distruggendo la mia casa, la mia famiglia...
Ero così in bolletta che desideravo solo spassarmela
e ubriacarmi in quella fottutissima Port of Spain;
le sole monete d'argento che avevo erano quelle sul mare.

Li hai visti quei ministri sull " Express",
protettori del povero - una mano sul di dietro,
e uno stuolo di poliziotti solo per difendere le proprie case,
e fiumi di Scotch dalla porta di servizio.
Quanto a quel ministro-mostro che trafficava in alcool,
quel mezzo Siriano- Sahariano , mi incazzai così tanto
nel vedere quella faccia spalmata di cipria, quelle verruche,
quelle palpebre di pietra come  di un dinosauro incrostato
da melma primordiale, in mezzo al lampeggiare dei flash
che dissi: " Shabine, questa è merda pura!"
Ma quello mandò a chiamare qualcuno per sbattermi fuori
dal suo ufficio quasi fossi un artista.! Quello stronzo era così
borioso che non poteva abbassarsi a prendermi a calci da solo.
Ho visto cose da far vomitare uno schiavo
in questa Trinidad,  Repubblica d'inutili inglesi.

Non potevo togliermi dalla testa il rumore del mare,
le conchiglie delle orecchie cantavano Maria Concepciòn,
allora mi buttai nei recuperi subacquei con un pazzo Irlandese,
un certo O' Shaugnessy, e con un cazzo d'inglese detto Head,
ma questi Caraibi sono così incastrati con la morte
che quando avrei dovuto scomparire nell'acqua color smeraldo,
la cui volta fluttuava come una tenda di seta,
li vidi diventare coralli: cervello, fuoco, gorgonie,
dita di uomini morti, e poi loro, i morti.
Vidi che la sabbia fine era le loro ossa
macinate fini dal Senegal al San Salvador,
e così, alla terza immersione, mi prende il panico e per un mese
emergo all'Ostello del Marinaio. Brodo di pesce e sermoni.
Quando ripensai al dolore che avevo causato a mia moglie,
quando vidi i problemi che avevo avuto con quell'altra donna,
mi misi a piangere sott'acqua, sale cerca sale,
perchè la sua bellezza era caduta su di me come una spada
separandomi dai miei figli, carne della mia carne!

Poi c'era quella chiatta da St.Vincent, ma era troppo profonda
per rimetterla a galla. Quando bevevamo, quel cazzo di inglese
si stancava dei miei singhiozzi per Maria Concepciòn.
Diceva che gli sarebbe venuta un'embolia. Beato lui!
La pena nel cuore per Maria Concepciòn,
la ferita che avevo inferto a mia moglie, ai miei figli,
era peggio di una embolia. Nell' abisso dell'estasi
non c'erano fissure nella roccia dove potesse nascondersi la mia anima
come fanno le sule ad ogni tramonto, nè spiagge di luce
dove potersi riposare, come fanno i pellicani,
così una volta l'estasi mi colse, e  vidi Dio
in una cernia arpionata che sanguinava, e da lontano
una voce diceva: "Shabine, se solo tu la lasciassi,
se tu la lasciassi, ti donerei la stella del mattino."
Quando lascia il manicomio, tentai con altre donne
ma quando me le vedevo davanti tutte nude, le loro fiche aguzze
pungevano come ricci di mare e non potevo immergermi.
Il cappellano mi ronzava intorno. Non gli diedi mai retta.
Gesù, dove sarà mai il mio ristoro? E dove il mio porto?
Dove sarà il cuscino che non dovrò pagare
e la finestra da cui guarderò e che incornicia la mia vita?



3 Shabine lascia la Repubblica

Non ho altra nazione che l' immaginazione.
Dopo l'uomo bianco, anche i negri non mi vollero
quando a loro toccò il potere.
Il primo che incontro mi ammanetta e si scusa, " La Storia";
il secondo disse che non ero abbastanza nero per il loro orgoglio.
Ma ditemi, quale potere, su queste rocce sconosciute -
una Aeronautica d'aerei agricoli, I Vigili del Fuoco,
la Croce Rossa, il Reggimento, due, tre cani poliziotto
che sfilano prima che tu finisca d'abbaiare "Parata?"
Incontro la Storia una volta, ma non mi riconosce,
un Creolo incartapecorito, con delle verruche
come una vecchia bottiglia di mare, che striscia come un granchio,
tra i buchi dell'ombra proiettata dal parapetto
di un balcone ; color crema il vestito , crema anche il cappello.
Gli vado incontro e grido: " Signore, io Shabine!
Dicono essere tuo nipote. Ricordare Nonna,
tua cuoca negra, per niente?" Lo stronzo si raschia la gola e scatarra.
Uno sputo che vale più di mille parole.
Ma questo è tutto quello che quei bastardi ci hanno lasciato. parole.

Non credetti più a lungo nella rivoluzione.
Perdevo fiducia nell'amore della mia donna.
Ho visto il momento che Aleksandr Blok
cristallizza ne " The Twelve". Accadde
tra la sede della Polizia Marittima e l'hotel Venezuelana
una mattina a mezzogiorno. Ragazzi che usavano le camicie invece
delle bandiere,  con i petti in fuori aspettando di farsi ammazzare.
Hanno continuato a marciare verso le montagne, ed
il loro rumore cessò come la schiuma che affonda nella sabbia.
Affondarono nelle colline luminose come pioggia, ognuno col suo
proprio nembo, lasciando per strada le camicie
e l'eco del potere alla fine della strada.
Pale d'elica girano sopra al Senato;
i giudici, dicono,  ancora sudano in cremisi,
in Frederick Street gli sfaticati sono tutti in marcia
rimanendo fermi, il Bilancio volta pagina.
E' meglio che per i film delle 12.30 i proiettori
non si rompano, altrimenti sarebbe la rivoluzione. Aleksandr Blok
entra e si siede  nella terza fila della galleria mangiando
un gelato di cioccolata, mentre aspetta uno spaghetti Western
con Clint Eastwood , partecipazione speciale di Lee Van Cleef.



4 Il Flight doppia Blanchisseuse

Al crepuscolo il Flight doppia Blanchisseuse.
Di nuovo i gabbiani volteggiano come da un cannone
e la schiuma, da bianca che era, diventa ambra,
il faro e la stella sono già amici,
su ogni spiaggia ha fine il lungo giorno,
e là, sull'ultimo lembo di sabbia,
su una spiaggia spoglia di tutto tranne che della luce,
mani scure iniziano a salpare le lunghe reti
dal mare scuro, lontano, lontano verso l' entroterra.




5 Shabine incontra il Passaggio Centrale

Amico, prima che venga l'alba sgaiattolo in cambusa
a farmi un po' di caffè; una spira di fumo dal mare
come il vapore dalla caffettiera che metto giù pian
piano, 'chè non posso credere a quel che vedo:
là dove l'orizzonte era una sola argentea foschia,
la nebbia vortica e s'ammassa sulla velatura, così vicina
da poter vedere che era un vessillo, mi si rizzano i capelli in testa,
era orribile, ma era anche molto bello.
Ci muoviamo attraverso una frusciante foresta di navi
dalle vele asciutte come carta, da dietro l'oblò
vedo uomini con le orbite degli occhi corrose come cannoni,
e ogni volta che le loro ciurme mezze  nude incrociavano il sole,
potevi vederne le ossa come foglie contro luce; fregate, brigantini,
la marea contraria li spingeva verso di noi,
e, alti sui ponti di comando, vedevo i grandi ammiragli,
Rodney, Nelson, de Grasse, potevo sentire gli ordini rauchi
che davano a quegli Shabine, e quella foresta
di alberi maestri  dritti contro il Flight,
e tutto quello che potevi sentire era il rumore spettrale
delle onde che frusciavano come l'erba sotto un vento radente
ed il sibilare delle alghe trascinate  lungo la chiglia;
passano lentamente trascinate da est  verso ovest
come se questo globo fosse un traballante mulino ad acqua,
ogni nave cola come un secchio di legno
ripescato dal fondo; mi tornano in mente
tutti i marinai prima di me, infine il sole
riscalda il cerchio dell' orizzonte e tutto scomparve tra la nebbia.

Ora davanti a noi passano le navi negriere. Bandiere di tutte le nazioni
i nostri padri rinchiusi sotto coperta, troppo in basso, suppongo
per poter sentire le nostre urla. Allora non urliamo più.. Chi conosce
i propri  avi, o almeno i loro nomi?
Domani il nostro approdo è Barbados.



6 Il Marinaio risponde cantando alle Casuarine

Li puoi vedere sulle basse colline delle Barbados
solidi come frangivento, aghi per gli uragani,
indietro, come alberi maestri, il cirro di vele strappate;
quando ero verde come loro, mi trovavo a pensare
che quei cipressi, curvi contro il vento,
e  con il sibilo del vento tra i rami,
non erano veramente cipressi ma casuarinas.
Adesso il capitano li chiama cedri del Canada.
Ma siano cedri, cipressi, oppure casuarinas,
chi li chiamò così aveva i suoi buoni motivi,
guardando i loro tronchi inclinati piangere come donne
dopo la tempesta, quando le navi tornavano a casa
con la notizia di altri marinai dispersi in mare.
Una volta il suono " cipresso" pareva avere più senso
che il verde "casuarinas", anche se nel vento,
qualunque dolore li piegasse era la stessa cosa,
poichè erano solo alberi senza null'altro in testa
che slanciarsi in cielo o custodire una tomba;
ma noi viviamo come i nostri nomi  e dovresti
essere uno delle colonie per sapere la differenza,
per sapere il dolore della storia che le parole possono portare,
per amare quegli alberi di un amore minore
e per credere: "  Quelle Casuarinas si piegano nelle pioggia
come mogli di marinai. Sono alberi classici , e noi
se viviamo come i nomi che piacciono ai nostri padroni,
potremo diventare uomini con una precisa imitazione".



7 Il Flight getta l' ancora a Castries

Quando su Castries erano giovani anche le stelle
amavo solo te ed amavo il mondo intero.
Cosa importa se le nostre vite sono così diverse?
Oppresse dall'amore di figli così diversi?
Quando penso al tuo viso giovane lavato dal vento
e alla tua voce che ride sommessa nel fragore del mare?
Le luci sono spente sul promontorio di La Toc
tranne che nell' Ospedale. Di fronte a Vigie
le arcate del porticciolo fanno la guardia. Ho mantenuto
la mia promessa , ti lascio la sola cosa che veramente possiedo,
a te che per prima ho amato: la mia poesia.
Noi qui per questa notte. Domani  la Flight sarà partita.


8 Lotta con la ciurma 

C' era a bordo un figlio di troia,  mi chiamava così,
ed era il cuoco,  un cazzone di St. Vincent
butterato come un albero della gomma, dalla corteccia rossa spelacchiata
e  slavati occhi azzurri; non mi dava tregua,
come per dimostrare che era bianco. Avevo un quaderno,
proprio questo qui,  che usavo per scrivere
le mie poesie, e quello un giorno me lo
strappa di mano, e lo getta di qua e di là
in mezzo alla ciurma, strillando, " Prendilo, prendilo",
e continua a sfottermi come se fossi una donnicciola
per via delle poesie. A volte ci vuole un bel pugno,
a volte uno scalmo , a volte un coltello -
stavolta ci voleva il coltello. Bene,"  falla finita" gli dico,
ma quello continua a leggere, " O figlio mio, o moglie mia,"
e mentre recita fa finta di piangere, per far ridere gli altri;
il coltello argenteo scatta come un pesce volante,
glielo affondo proprio dentro il polpaccio,
e quello sviene così lentamente,  diventa più bianco
del bianco che pensava di essere. Penso  che  questa
sia roba da uomini. Non sarà giusto
ma è così. Non c'è stato troppo dolore,
parecchio sangue, questo sì,  e Vincie ed io siamo più amici,
ma nessuno di loro  ha più rotto per le mie poesie.




9 Maria Concepciòn ed il Libro dei Sogni

Il frastuono del jet che passava sopra la Flight
apriva un sipario nel passato.
" Dominica a prua!"
                              "Ci sono ancora dei Caribi là!"
" Un giorno ci saranno solo aerei, niente più navi."
" Vince, Dio non ha creato i negri  per farli volare. "
" E' il progresso, Shabine, e questo è tutto.
Il progresso che lascerà indietro tutti noi di questi isolotti"
Io ero al timone, accanto a me Vince
alla randa. Una giornata fresca, vibrante. Il mare spumeggiante.
" Del progresso dovresti chiedere ai Caribi.
Li stanno uccidendo a milioni, chi in guerra,
chi ai lavori forzati nelle miniere,
in cerca d'argento, dopo quei negri; ancora
progresso. Fin quando non vedo segni di cambiamento
nel genere umano, Vince, non parlarmi di progresso.
E' solo uno sporco gioco delle storia.
Chiedi a quella triste isoletta verde cui ci avviciniamo.."
Isole verdi, come manghi in salamoia.
In un sale così aspro guarisca la mia ferita,
io con la mia forza da marinaio.
Quella notte, con il cielo che scintillava gelido di fuochi,
corsi come un Caribe per tutta la Dominica,
le narici soffocate dal ricordo del fumo;
sentivo le urla dei miei figli che bruciavano,
mangiai i funghi magici, i funghi
del parasole del diavolo sotto le rocce bianche e lebbrose;
a colazione  foglie ammuffite in foreste perdute,
foglie grandi come mappe, e quando sentii il rumore
della marcia dei soldati attraverso il fogliame,
malgrado il mio cuore stesse scoppiando, mi alzai e corsi
tra le lame di foglie di banano taglienti come lance;
col sangue della mia razza, ho corso, amico,
con piedi muschiati veloce come un uccello dipinto;
poi cado, ma cado giusto vicino a un torrente gelido
sotto fresche fontane di felci, e un pappagallo che urla
e becca i rami secchi, e annegai, infine,
tra grandi ondate di fumo; poi quando quell'oceano
di fumo nero passa e se ne va,ed il cielo schiarisce,
non rimase più nulla tranne il Progresso, se Progresso è
un' iguana immobile come una giovane foglia sotto i raggi del sole.
Urlo cercando Maria, Maria ed il suo Libro dei Sogni.

Le bloccava il sonno, quella Bibbia da insonni,
un libretto arancione tutto sporco con l'occhio di un ciclope
sulla copertina, dalla Repubblica Domenicana.
 Le pagine ruvide erano nere con i soliti
simboli di profezia, in uno spagnolo entusiasta;
A destra il palmo aperto di una mano, sezionato e numerato
come il diagramma di un macellaio, rivelava il futuro.
Una notte; in una febbrile, radiosa malattia,
lei mi dice, " Portami il libro, la fine è giunta."
Lei disse: " ho sognato di balene e di una tempesta,"
ma per quel sogno, il libro non aveva risposte.
La notte seguente sognai di tre vecchie,
senza volto come bachi da seta, che cucivano il mio destino,
e gli urlavo di andarsene da casa mia,
e  tentavo di scacciarle con una scopa,
ma come se ne andavano, così tornavano indietro strisciando,
finchè iniziai ad urlare e piangere, la mia carne
piangeva di sudore, e lei strappava le pagine
in cerca del significato del sogno, ma non c'era niente,
i miei nervi si sciolsero come una medusa -  questo accadeva
                                                                                   quando mi svegliai-
mi trovarono che urlavo nella Savannah.

Tutti voi mi vedete parlare al vento e pensate sia pazzo,
Bene, Shabine, ha messo le briglie ai cavalli del mare;
mi vedete guardare il sole fino a bruciarmi gli occhi,
e allora voi pazzi credete che Shabine sia un folle,
ma. ascoltate, non conoscete la mia forza? Le palme da cocco
dritte nei loro reggimenti in khaki giallo,
si aspettano che Shabine regni infine su queste isole,
e sarà meglio per tutti voi che temiate il giorno che guarirò
dall'essere umano. I vostri destini sono tutti nelle mie mani,
ministri, affaristi, Shabine, vi possiede, amico,
spargerò le vostre vite come un pugno di sabbia,
io che non ho altra arma che la poesia e
le lance delle palme e lo scudo splendente del mare!


10 Fuori dagli Abissi

Il giorno appresso, il mare è scuro. Un' alba da strizzarti il culo.
" E questo vento maledetto che gira impazzito come il cervello di una donna".
Ondate lente che iniziano a frangere, sembrano le cime innevate
di una catena di monti.
                                  " Ehi, Comandante, il cielo è nero!"
"Non va bene in Agosto."
                               " Questa dannata luce così strana,
in questa stagione il cielo dovrebbe essere  chiaro come un campo".
Una razza velenosa galoppa e salta tra le onde,
la coda che sferza l'acqua,  in cielo gli albatros
con ampi giri fuggono veloci verso l'entroterra, e veloce
un nugolo di pesci volanti quasi ci piglia! Vince dice :" Hai visto?"
e un groppo di vento dalla nera criniera piomba sulle vele
come un cane su un piccione, e azzanna al collo
il Flight e lo scuote da capo a piedi.
" Gesù mio, non ho mai visto un mare diventare così mosso
e così in fretta! Quel vento arriva dalla tasca posteriore di Dio!"
"Dove ci porta il Capo? Sembra cieco!
Se dobbiamo schiattare, schiattiamo, Vince, fanculo!"
" Shabine, recita le tue preghiere, se ne hai ancora in serbo!"

Non ho amato abbastanza quelli che ho amato
Peggio del calcio di mulo del Kick-’Em-Jenny Channel
la pioggia  cade a scrosci sul Flight tra
vere montagne d'acqua. Se avevo paura?
I picchetti da tenda delle trombe marine che sorreggono il cielo
ondeggiano e tremano, le cuciture delle nuvole si strappano
e la pioggia  ci inzuppa e sento me stesso gridare:
"Sono il marinaio affogato nel suo Book of Dreams"
Ricordai loro delle navi fantasma, mi vedevo sprofondare
verso il fondo del mare pieno di vermi di mare, metro dopo metro,
la mascella tesa come un pugno, e soltanto una cosa
mi trattiene, mentre tremavo, la mia famiglia a casa, al sicuro.
Poi una forza simile a quella mi afferra e mi dice:
"Io vengo da gente semplice che ancora teme Iddio."
Fa che Egli, nella Sua potenza, salpi, con l' argano
della Sua volontà ,il Leviatano, quella bestia che sputa fuori
merletti dal suo letto sul fondo del mare; e quella era la fede
che un bambino aveva visto svanire nella chiesa metodista
di Chisel street, a Castries, quando la campana della baleniera
chiamava alla messa e, sulle panche dure come costole di balena,
cantavamo, con furia disperata, di come la nostra razza
sopravviva alle fauci del mare,  della nostra storia e dei pericoli,
ed ora  ero pronto  a qualunque cosa la morte volesse.
Ma se quella tempesta aveva una forza, era tutta sul volto del Capitano,
la barba gocciolante di spruzzi, lacrime di sale negli occhi,
crocifisso al suo posto, quel negro aggrappato ben stretto
al timone, Dio mio! come Gesù sulla croce,
ed i suoi occhi feriti  sembravano piangere per noi,
ed io che lo nutro a Rum bianco mentre ogni cresta d'onda
con la sferza del Leviatano fa tremare il Flight
come i due ladroni. L'intera notte, senza riposo,
con gli occhi rossi come l'alba, ma ora vediamo il nostro calvario
placarsi, è placato, la tempesta svanire, è svanita.
E il mare di mezzogiorno si calma mentre viene il Tuo Regno.


11 Dopo la tempesta

C'è una luce fresca dopo la tempesta
mentre tutto il mare è ancora sconvolto; e nella sua abbagliante scia
vidi allora il volto velato di Maria Concepcion
mentre sposava l'oceano, poi se ne andò alla deriva
negli ampi merletti del suo strascico da sposa
sue damigelle solo bianchi gabbiani, e poi, poi non ci fu più.
Non desiderai più nulla dopo quel giorno.
Sul mio volto, come sul volto del sole
cadeva una pioggia fine, ed il mare era calmo.

Cadi dolcemente, pioggia, sul volto capovolto del mare
come su una ragazza sotto la doccia; e rendi queste isole
raggianti come Shabine le conobbe una volta. Fa' che ogni sentiero,
ogni strada bollente, profumi come  panni appena stirati
e ancor umidi di rugiada. Il sogno è finito;
qualunque cosa la pioggia lavi ed il vento asciughi;
le nuvole bianche , il mare ed il cielo con una sola cucitura,
basteranno a vestire la mia nudità.
E se anche il mio Flight mai oltrepasserà la marea montante
di questo mare interno oltre il reef risonante
delle ultime Bahamas, sarò soddisfatto
se la mia mano avrà dato voce anche al dolore di un solo popolo.
Apri la mappa, uomo, più isole qui
che piselli  in un piatto di stagno, di tutte le dimensioni,
alte come montagne o  piccoli atolli di corallo,
e da questo bompresso , tutte le città benedico,
 il triste odore di fumo nelle colline al di là delle isole,
e l'unica strada tortuosa che si snoda verso di loro come uno spago
al di sotto dei tetti: io ho un solo ed unico argomento:
Il bompresso, la freccia, il desiderio, l'affondo del cuore -
il tiro ad un bersaglio di cui mai sapremo lo scopo,
la ricerca vana di un isola che ci risani con il suo porto
ed un' incolpevole orizzonte , dove l'ombra del mandorlo
non ferisca la sabbia. Ci sono così tante isole!
Tante isole quanti di notte sono gli astri
tra i rami di quell'albero da cui le stelle cadenti  sono scosse
come frutti che cadono  attorno allo schooner Flight.
Ma le cose devono cadere, ed è sempre stato così,
da un lato Venere, dall'altro Marte;
devono cadere, e sono un'unica cosa, proprio come questa terra
è un'isola in un arcipelago di stelle.
Il mio primo amico fu il mare. Ora, è l'ultimo.
Ora non parlo più. Lavoro, poi leggo,
accoccolato sotto  una lanterna appesa all'albero maestro.
Cerco di dimenticare cosa fosse la felicità,
e se questo non funziona, studio le stelle.
Talvolta sono solo io, e la schiuma tagliata dolcemente
quando il ponte della barca  diventa bianco e la luna apre
una nuvola come una porta, e la luce sopra di me
 è una strada che  mi riporta a casa nel pallido chiaro di luna.
Shabine ha cantato per te dalle profondità del mare.


4 commenti :

  1. E' una delle mie poesie preferite. La VII parte mi ricorda in modo struggente la mia giovinezza,

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    Risposte
    1. Spero che tu abbia apprezzato anche la traduzione...

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  2. Risposte
    1. Grazie!
      Davvero trovi sia buona?
      (Non esageriamo...)

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