Nel solito librettino usato comprato dal solito indianino sulla bancarella stracolma di libri appena arrivati da chissà quale abbandonata e derelitta libreria:
LA POESIA ITALIANA DEL NOVECENTO, Da Gozzano agli ermetici, a cura di Gianni Pozzi, Piccola Biblioteca Einaudi, 1965, Giulio Einaudi Editore, Torino, Lire 1500...
trovo una singolare poesia di Leonardo Sinisgalli
IERI IL MONDO
Ieri il mondo era in festa
e come in un sogno
io colgo una rosa
nel giardino di una moschea,
accendo un cero sulla tomba
di Giacomo Natta, mi riempio
le tasche di mughetti
nei boulevards. Mi siedo
su una panchina del ring,
odo frusciare i merli
tra le acacie. All'hotel
du Miroir cambiano il gesso
delle sputacchiere. Stracci
e bandiere.
Avete visto come la poesia vi trasporta istantaneamente in un altro mondo e in un altro tempo?
RispondiEliminaMeglio di "Ritorno al futuro".