mercoledì 22 ottobre 2014

Alfonso Gatto, STAZIONE








STAZIONE

           Bambini goffi soffiano il fumo; al cappotto del padre
              si stringono in sonno. Ad ore. Cadenza del giorno
              pallido alle ampie vetrate in cui la città dilegua perdendo
              suono ed anima.
              Treni fermi nell'umido verde, odorano di campagna.
              Ai confini della nebbia s'illumina nebbia, giungo a vedere
              la leggerezza inanimata dell'aria nel fioco umore in cui si
              dissipa.
              Continuamente. la terra ha un suo fioco esalare in cui si
              accalda. Gli uomini vedono il loro fiato.
                      

1 commento :

  1. Ma come faceva questo poeta a descrivere senza annoiare? In genere le descrizioni dei paesaggi mi annoiano a morte.

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