Night In The Gardens Of Port Of Spain
from National Geographic |
Night, the black summer, simplifies her smells
into a village; she assumes the impenetrable
musk of the negro, grows secret as sweat,
her alleys odorous with shucked oyster shells,
coals of gold oranges, braziers of melon.
Commerce and tambourines increase her heat.
Hellfire or the whorehouse: crossing Park Street,
a surf of sailor's faces crest, is gone
with the sea's phosphoresence; the boites-de-nuit
tinkle like fireflies in her thick hair.
Blinded by headlamps, deaf to taxi klaxons,
she lifts her face from the cheap, pitch oil flare
toward white stars, like cities, flashing neon,
burning to be the bitch she must become.
As daylight breaks the coolie turns his tumbril
of hacked, beheaded coconuts towards home.
La notte, nera estate, semplifica i suoi odori
in un villaggio; assume l'impenetrabile afrore
muschiato del negro, diventa segreta come sudore,
i suoi vicoli sanno di gusci d'ostriche sgusciati.
di braci d'arance dorate, di bracieri di meloni.
Commerci e tamburelli la rendono più calda.
Fuoco infernale o forse il bordello, un'onda di
facce da marinaio s'infrange traversando Park Street,
se ne va con la fosforescenza del mare, le boites de nuit (1)
come lucciole risplendono nell'intrico dei suoi capelli.
Accecata dai fanali , sorda ai clacson dei taxi,
solleva il volto dalla volgare fiamma del petrolio
verso stelle bianche come città,verso il bagliore dei neon,
bruciando dalla voglia di essere la puttana che diventerà.
Al sorgere del sole, il coolie volge verso casa
il suo carretto di noci di cocco tagliate con l'accetta.
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(1) Night club
Traduzione di Alessandro Panciroli
Non me la ricordavo. Che bella
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