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domenica 13 settembre 2015

CORAL di Derek Walcott, trad. A. Panciroli


                                     CORAL di DEREK Walcott

                                              traduzione di Alessandro Panciroli










This coral's shape ecohes the hand
It hollowed. Its

Immediate absence is heavy. As pumice,
As your breast in my cupped palm.

Sea-cold, its nipple rasps like sand,
Its pores, like yours, shone with salt sweat.

Bodies in absence displace their weight,
And your smooth body, like none other,

Creates an exact absence like this stone
Set on a table with a whitening rack

Of souvenirs. It dares my hand
To claim what lovers' hands have never known:

The nature of the body of another.



La forma di questo corallo rievoca la mano
che lo ha scolpito. La sua

immediata assenza è pesante. Come pomice,
come il tuo seno nella coppa delle mie mani.

Freddo di mare, il suo capezzolo raspa come sabbia,
I suoi pori, come i tuoi, brillavano di sudore salato.

I corpi nell' assenza perdono peso
ed il tuo corpo levigato, come quello di nessun altra.

crea un' assenza esatta come questa pietra
posata sul tavolo insieme alla lunga fila

di ricordi che svaniscono. Ed essa  sfida la mia mano
a reclamare ciò che le mani degli amanti non hanno mai conosciuto:

la natura del corpo dell'altro.

sabato 22 agosto 2015

Night In The Gardens Of Port Of Spain - Poem by Derek Walcott, trad. Alessandro Panciroli




                              Night In The Gardens Of Port Of Spain


from National Geographic



Night, the black summer, simplifies her smells
into a village; she assumes the impenetrable

musk of the negro, grows secret as sweat,
her alleys odorous with shucked oyster shells,

coals of gold oranges, braziers of melon.
Commerce and tambourines increase her heat.

Hellfire or the whorehouse: crossing Park Street,
a surf of sailor's faces crest, is gone

with the sea's phosphoresence; the boites-de-nuit
tinkle like fireflies in her thick hair.

Blinded by headlamps, deaf to taxi klaxons,
she lifts her face from the cheap, pitch oil flare

toward white stars, like cities, flashing neon,
burning to be the bitch she must become.

As daylight breaks the coolie turns his tumbril
of hacked, beheaded coconuts towards home.


La notte, nera estate, semplifica i suoi odori
in un villaggio; assume l'impenetrabile afrore

muschiato del negro, diventa segreta come  sudore,
i suoi vicoli sanno di  gusci d'ostriche sgusciati.

di braci d'arance dorate, di bracieri di meloni.
Commerci e tamburelli  la rendono più calda.

Fuoco infernale o forse il bordello, un'onda di
facce da marinaio s'infrange traversando Park Street,

se ne va  con la fosforescenza del mare, le boites de nuit (1)
come lucciole risplendono nell'intrico dei suoi capelli.

Accecata dai fanali , sorda ai clacson dei taxi,
solleva il volto dalla volgare  fiamma del petrolio

verso  stelle bianche come città,verso il bagliore dei neon,
bruciando dalla voglia di essere la puttana che diventerà.

Al sorgere del sole, il coolie volge verso casa
il suo carretto di noci di cocco tagliate con l'accetta.


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(1) Night club


                                                              Traduzione di Alessandro Panciroli