Crepuscolo. Attraversando la
, una sera grigia cade sui vasti pascoli color verde salvia, scendono silenziosi il tramonto e la rugiada. Lei segue la madre con impacciata grazia, la giumenta che guida la puledra. Il crepuscolo grigio modella dolcemente le cosce sottili e armoniose, il docile flessibile tendineo collo, la testa finemente modellata. Sera, pace, tramonto di stupore....Ehilà! Stalliere! Ehilà!
Papà e le ragazze scivolano giù dalla collina, a cavalcioni di un toboga: il Gran Turco
ed il suo harem. Ben incappucciate ed imberrettate, gli stivali allacciati con abile
incrocio sopra la linguetta calda della carne,la corta gonna tesa dalle rotondità
delle ginocchia. Un lampo bianco: un fiocco, un fiocco di neve:
Corro fuori dalla tabaccheria e grido il suo nome. Lei si gira e si ferma
le sue pallide guance arrossiscono con una accesa luce d' opale. No, no non
lei fa i più semplici atti con distinzione.
Il viso dell'anziano signore, bello, arrossato, dalle fattezze marcatamente ebraiche
per la collina. Ho! Ben detto: cortesia, benevolenza, curiosità, fiducia, sospetto,
sincerità, attenzione, pathos, compassione: una miscela perfetta. Ignazio
Questo cuore è triste e dolorante. Crocifisso per amore?
Nebbie vanno verso la collina mentre levo gli occhi dalla notte e dal fango. Nebbie
sospese sugli alberi umidi. Una luce nella stanza di sopra. Lei si sta
vestendo per andare a teatro. Ci sono spettri nello specchio......Candele?
queste parole furono pronunciate sottovoce. Calma ora, Jamesy!
Non hai mai camminato di notte per le strade di Dublino singhiozzando un altro nome?
Cadaveri di ebrei giacciono sotto di me putrefacendosi nella terra del loro camposanto. Ecco la tomba della loro gente, pietra nera, silenzio senza speranza...Pimply Meissel mi ha portato qui. Se ne sta oltre quegli alberi a capo coperto sulla tomba di sua moglie suicida, domandandosi come la donna che dormiva nel suo letto abbia potuto farla finita così..... La tomba della sua gente e la tomba di sua moglie: pietra nera, silenzio senza speranza: e tutto è pronto. Non morire!
Lei solleva le braccia nelle sforzo di agganciare alla nuca una veletta nera. Non riesce: no, non può. Si muove all'indietro verso di me, in silenzio. Io sollevo le braccia per aiutarla: le sue braccia precipitano verso il basso. Io trattengo con le mani i bordi intricati della sua veletta e, tendendoli per agganciarli, vedo attraverso l' apertura del velo nero il suo flessuoso corpo inguainato in una sottoveste color arancio. I nastri che la trattengono sulle spalle si sciolgono ed essa cade giù: un agile fine corpo nudo risplendente di scaglie argentee. Che scivola lentamente sulle snelle natiche di liscio lucido argento e sul loro solco, un' ombra d'argento che si oscura.... Dita, fredde e calme e mobili.... Un tocco, un tocco.
Piccolo stupido debole e sottile respiro. Ma chinati e ascolta: una voce. Un passero sotto le ruote di Juggernaut, che fa tremare la terra intera. Per favore, signor Dio, grande signor Dio! Addio, grande mondo!......
Grandi fiocchi sulle sue scarpette color bronzo: speroni di un gallo viziato.
La signora va rapida, rapida, rapida....Aria pura sulla strada dell' altopiano.Trieste crudamente si sveglia, la luce cruda del sole sui tetti di cumoli di tegole scure, come una testuggine;una moltitudine di insetti prostrati una liberazione nazionale.Belluomo si alza dal letto della moglie dell'amante di sua moglie, la casalinga indaffarata è in piedi, gli occhi color prugna, un piattino di acido acetico in mano...
Aria pura e silenzio sulla strada verso l' altopiano e zoccoli. Una ragazza a cavallo. Hedda! Hedda Gabler!
I venditori offrono primizie sui loro altari: limoni picchiettati di verde, ciliegie-gioiello, pesche vergognose con le foglie strappate, La carrozza passa attraversa il vicolo di bancarelle di tela, i raggi delle ruote che girano nella luce abbagliante. Hanno occhi di gufo , saggezza di gufo. Saggezza gufesca fissa dai loro occhi che rimuginano sulla tradizione della loro Summa contra Gentiles.
Lei pensa che i gentiluomini italiani fecero bene a portar via dalla platea Ettore Albini, il critico del Secolo, poiché non si era alzato in piedi mentre la banda suonava la Marcia Reale. Aveva sentìto questa notizia a cena. Già. Amano molto la patria quando sono sicuri di quale patria veramete sia.
Lei ascolta: vergine molto prudente.
Una gonna tirata indietro dal movimento improvviso del ginocchio; un orlo di pizzo bianco di una sottoveste sollevata eccessivamente; una calza a rete allungata sulla gamba.
Si pol?
Suono leggermente, dolcemente cantando, la languida canzone di John Dowland. Restio ad andare: Anch'io lo sono. Quell'età è qui , ora. Qui, spalancandosi dal buio del desiderio, ci sono occhi che offuscano l' Oriente che albeggia, il loro bagliore è il bagliore della feccia che riempie le fogne della corte dello sbavante James. Qui ci sono vini d'ambra, cascate di dolci arie striate di colore, l'orgogliosa pavan, cortesi gentildonne amoreggianti dai balconi, con bocche succhianti, sgualdrine sporcate dalla sifilide e giovani mogli che, gaiamente abbandonandosi ai loro seduttori, ingannano e ingannano ancora.
Nel crudo velato mattino di primavera fievoli odori fluttuano della Parigi mattutina: anice,
segatura umida, caldo impasto di pane: e mentre attraverso Pont Saint Michel le scie blu-acciao delle
acque mi gelano il cuore. Lambiscono lentamente l'isola dove l' uomo ha vissuto dall'età della pietra...
Bronzea oscurità nella immensa chiesa delle gargoyle. Fa freddo come quella mattina:
quia frigus erat. Sui gradini del lontano altare maggiore, nudo come il corpo del Signore, gli officianti giacciono prostrati in fievole preghiera. La voce di un lettore invisibile si alza, intonando la lezione di Hosea.
Haec dicit dominus: in tribolatione sua mane consurgent ad me. Venite et revertamur ad Dominum.....
Lei è in piedi di fianco a me, pallida e gelida, vestita dalle ombre della navata buia e peccaminosa, il suo gomito snello vicino al mio braccio. La sua carne richiama il brivido di quella cruda mattina avvolta nella nebbia, torce che accorrono, occhi crudeli. La sia anima è afflitta, trema e vorrebbe piangere. Non piangere per me, oh figlia di Gerusalemme!
Presento Skakespeare alla docile Trieste: Amleto, affermo,che è il più cortese con nobile e popolani è scortese solo con Polonio. Forse, da incattivito idealista, riesce a vedere nei genitori della sua amata soltanto grotteschi tentativi da parte della natura di ricreare l'immagine di lei......
L'avevate notato?
Cammina precedendomi lungo il corridoio e mentre cammina una spira scura di capelli lentamente si scioglie e cade. Lento scioglimento, capelli che cadono. Lei non lo sa e cammina davanti a me semplice e orgogliosa. Così camminò accanto a Dante con semplice orgoglio e così, monda da sangue e violenza, la figlia di Cenci, Beatrice verso la morte:
.......
Tie
My girdle for me and bind up this hair
In any simple knot.
La domestica mi dice che han dovuto portarla all'improvviso in ospedale,
poveretta, che soffriva così tanto, così tanto,
poveretta, che è molto grave...... Mi allontano dalla sua casa vuota. Sento che sto per piangere. Ah, no! Non sarà che, in un momento, senza una parola, senza uno sguardo. No, no! Di certo la sorte avversa non mi colpirà!
Operata. La lama del chirurgo ha esplorato le sue viscere prima di ritrarsi, lasciandole il crudo frastagliato segno del suo passaggio sul ventre. Vedo i suoi intensi occhi scuri soffrire, belli come gli occhi di un'antilope. O crudele ferita! Dio libidinoso!
Una volta ancora nella sua poltrona accanto alla finestra, parole felici sulla sua bocca, lieta risata. Un uccellino cinguettante dopo la tempesta, felice che la sua piccola stupida vita sia sfuggita agli artigli di un epilettico signore e dispensatore di vita, cinguettando lietamente, cinguettando e pigolando lietamente.
Lei dice che, qualora
Il ritratto dell'artista da giovane fosse stato sincero soltanto per amor di franchezza, mi avrebbe chiesto per quale motivo glielo avessi prestato perché lo leggesse. Lo avresti fatto, o no? Una signora di lettere.
Lei è al telefono vestita di nero. Piccole timide risate, piccoli gridolini, timidi sprazzi di discorso all'improvviso interrotti...
.Parlerò colla mamma.... Vieni! pollo, pollo! vieni! La nera pollastrella è spaventata: piccoli sprazzi all'improvviso interrotti, piccoli gridolini: sta piangendo per la sua mamma, la corpulenta chioccia.
Loggione. Le pareti fradicie trasudano un' acquosa umidità. Una sinfonia di odori si fonde con la massa di forme umane accalcate: puzza acida di ascelle, arance sbocconcellate, liquefatti unguenti per il petto, acqua aromatica, il soffio di zuppe di sulfureo aglio, disgustosi peti fosforescenti, opoponax, il sincero sudore di donne coniugate e in età da marito, il lezzo saponoso degli uomini......Per tutta la notte l'ho guardata, per tutta la notte la vedrò: intrecciati ed eretti capelli e un ovale viso olivaceo e calmi dolci occhi. Un nastro verde sui capelli e il corpo avvolto da un abito verde ricamato: la tinta che ha l'illusione della coppa vegetale della natura e dell'erba rigogliosa, i capelli delle tombe.
Le mie parole nella sua mente: fredde pietre levigate che affondano in un pantano.
Quelle calme fredde dita hanno toccato le pagine, chiare e disgustose, su cui la mia vergogna risplenderà per sempre. Calme e fredde e pure dita, non avranno mai sbagliato?
Il suo corpo non ha odore: un fiore senza profumo.
Sulle scale. una fragile mano fredda: timidezza, silenzio: occhi scuri inondati di languore: mal de vivre.
Ghirlande di vapore grigio turbinano sulla brughiera. Il suo viso, così grigio e serio! I capelli umidi
e arruffati. Le sue labbra premono dolcemente, il suo respiro arriva come in un soffio.
La mia voce, morente negli echi delle sue stesse parole, muore come la voce dell' Eterno vestita di saggezza quando richiama Abramo echeggiando tra le colline. Lei si appoggia indietro sul muro che le fa da cuscino: figura di odalisca nella oscurità lussuriosa. I suoi occhi hanno bevuto i miei pensieri,
e nell'umida calda cedevole accogliente tenebra della sua femminilità la mia anima, dissolvendosi , è fluita si è riversata è straripata in un liquido ed abbondante seme......La prenda ora chi vuole!.
Esco dalla casa di Ralli e mi imbatto in lei mentre entrambi facciamo l'elemosina ad un mendicante cieco. Lei risponde al mio improvviso saluto ruotando e distogliendo i suoi neri occhi da basilisco.
E col suo vedere attosca l'uomo quando lo vede. Grazie per la parola, messer Brunetto.
Stendono sotto i miei piedi tappeti per il figlio dell'uomo. Attendono il mio passaggio. Lei sta nell'ombra gialla dell'ingresso, un mantello a quadri a proteggere dal freddo le spalle infossate: mi fermo stupito e mi guardo intorno lei mi saluta gelida e supera la scalinata dardeggiando verso di me per un istante dai suoi apatici obliqui occhi un getto di liquoroso veleno.
Un morbido drappo spiegazzato verde pisello decora il sofà. Un' angusta stanza di Parigi. La parrucchiera giaceva qui poco fa. Le ho baciato le calze e l'orlo della sua gonna sbiadita, color ruggine. E' l'altra. Lei. Gogarty venne ieri per essere presentato. Ulisse ne è la ragione. Simbolo della coscienza intellettuale....L'Irlanda allora? E il marito? Misurando a passi il corridoio con scarpe di marca o giocando a scacchi contro se stesso. Perché veniamo lasciati qui? La parrucchiera giaceva qui poco fa, stringendo la mia testa fra le sue nodose ginocchia.... Simbolo intellettuale della mia razza. Ascolta? L'oscurità è caduta in picchiata su di noi. Ascolta!
- Non sono convinto che tali attività della mente o del corpo possano essere definite malsane.
Lei parla. Una debole voce proveniente da oltre le fredde stelle. Voce della saggezza. Continua a parlare! O, parla di nuovo, rendendomi saggio! Questa voce giammai udita.
Lei s'allunga verso di me sullo sgualcito sofà. Non posso muovermi o parlare. Un abbraccio avvolgente di carne nata dalle stelle. Adulterio di saggezza. No. Me ne andrò. Lo farò.
- Jim, amore! -
Dolci labbra risucchianti baciano la mia ascella sinistra: un bacio a spirale su miriadi di vene.Brucio! Mi accartoccio come una foglia che brucia! Dalla mia ascella destra una zanna di fuoco viene fuori. Un serpente di stelle mi ha baciato: un freddo serpente della notte.
Sono perduto!
- Nora! -
Jan Pieters Sweelink. Lo strano nome del vecchio musicista olandese fa sembrare tutta la bellezza strana e lontana. Ascolto le sue variazioni per clavicordio su una vecchia aria: " La giovinezza deve finire". Nella vaga bruma di vecchi suoni appare un debole punto di luce: posso quasi sentire le parole dell'anima. La giovinezza deve finire: la fine è qui. Non sarà mai. Lo sai bene: Cosa allora? Scrivilo, che sia dannato, scrivilo! A cos'altro servi?
"Perchè?"
"Perchè altrimenti non potrei vederti."
Scivolare -- spazio-- anni--fogliame di stelle -- e cielo calante --silenzio --e silenzio più profondo --silenzio di annichilazione - e la sua voce.
"Non hunc sed Barabbam!"
Indecisione. Un appartamento spoglio. Torbida luce del giorno. Un lungo pianoforte nero: bara di musica. Proprio sul bordo un cappello di donna, a fiori rossi, ed un ombrello, chiuso. Le sue armi: un elmo, rosso, una lancia spuntata in campo nero.
Commiato: Amami, ama il mio ombrello.