giovedì 12 ottobre 2017
THE LOST LAND
LA TERRA PERDUTA
di Eavan Boland
Ho due figlie.
Sono tutto quello che volevo sulla terra.
O quasi tutto.
Volevo anche un pezzo di terra:
Una città in trappola tra le colline. Un fiume urbano.
Un'isola nel suo elemento.
Così avrei potuti dire mia. Mia soltanto.
Dirlo sul serio.
Ora sono cresciute e andate via
e la memoria stessa
è divenuta un'emigrante,
che vaga in un luogo
in cui l'amore si dissolve in un paesaggio:
Dove le colline
sono del colore degli occhi di un bambino,
dove i miei figli sono distanze, orizzonti:
Di notte,
sull'orlo del sonno,
Posso vedere la spiaggia della baia di Dublino.
Le sue distese rocciose e il suo molo di granito.
E' questo, dico
ciò che devono aver visto,
voltandosi sul battello postale al crepuscolo,
mentre le ombre cadevano
su tutto ciò che dovevano lasciare?
E che avrebbero amato per sempre?
E allora
Immagino me stessa
sul lato oscuro di quel mare,
il buio che s'appressa veloce, dicendo
tutti i nomi che conosco di una terra perduta:
Irlanda. Assenza. Figlia.
Traduzione di Ipazia
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