sabato 30 aprile 2011
Sharon Olds “True Love”, trad. A.Panciroli
True Love
In the middle of the night, when we get up
after making love, we look at each other in
complete friendship, we know so fully
what the other has been doing. Bound to each other
like mountaineers coming down from a mountain,
bound with the tie of the delivery-room,
we wander down the hall to the bathroom, I can
hardly walk, I hobble through the granular
shadowless air, I know where you are
with my eyes closed, we are bound to each other
with huge invisible threads, our sexes
muted, exhausted, crushed, the whole
body a sex—surely this
is the most blessed time of my life,
our children asleep in their beds, each fate
like a vein of abiding mineral
not discovered yet. I sit
on the toilet in the night, you are somewhere in the room,
I open the window and snow has fallen in a
steep drift, against the pane, I
look up, into it,
a wall of cold crystals, silent
and glistening, I quietly call to you
and you come and hold my hand and I say
I cannot see beyond it. I cannot see beyond it.
Nel mezzo della notte, quando ci alziamo
dopo aver fatto l'amore, ci guardiamo in
completa amicizia, sappiamo così profondamente
ciò che l'altro sta facendo.Legati l'uno all'altro
come alpinisti che scendono da una montagna,
legati con il cordone ombelicale
vaghiamo lungo il corridoio verso il bagno. Io
Sono in grado di
a malapena a camminare, zoppico attraverso l'aria
granulare senza ombre, so dove sei
con gli occhi chiusi, siamo legati gli uni agli altri
con enormi fili invisibili, i nostri sessi
in sordina, esausti, schiacciati
l' ntero corpo un sesso,- sicuramente questo
è il momento più benedetto della mia vita,
i nostri figli addormentati nei loro letti, ogni destino
come una vena durevole di minerali
non ancora scoperta.
Mi siedo
sul water nella notte, sei da qualche parte nella stanza,
Apro la finestra e la neve è caduta in un
grande cumulo, contro il vetro,
guardo in alto, in essa,
un muro di cristalli di freddo, silenzioso
e scintillante, io tranquillamente ti chiamo
e tu vieni a tenere la mia mano e dico
Non riesco a vedere al di là di esso. Non riesco a vedere al di là .
traduzione A. Panciroli
TRATTORIA TRIVELLONI, S. Rocco di Busseto (Pr), Gutturnio e torta fritta...
Stanco e disgustato da Guide Michelin, cucchiai d'oro, triple forchette, piatti del Buon Ricordo ed altre chincaglierie culinarie, mi fermo ad una trattoria di quelle di una volta, di quelle che vanno scomparendo grazie a tutti noi coglioni che seguiamo le mode del momento: trattoria "no frills", niente fiori sui tavoli, tendine vezzose, camerieri impomatati.
Lo chef, ma che dico, il cuoco,anzi no, l' oste...
Questo che ci accoglie sorridente è il prototipo dell'oste, il vero oste italiano, una specie in via d'estinzione,barba nera, fisico tozzo, grandi mani da lavoratore. (In effetti prima faceva...il camionista, ma la passione per i fornelli era troppo forte).
In poche parole ci spiattella il menù, seguendo la regola aurea , ormai purtroppo in disuso: del " Ci penso io!(1):
In breve tempo arriva un vassoio strapieno di torta fritta ed una leccarda di salumi inimmaginabile, come da tempo non ne vedevo; segue, per stare leggeri, un piatto di pisarei , antica ricetta emiliana , gnocchetti di farina e pangrattato, conditi con fagioli , lardo e pomodoro. Avendo ancora un leggero appetito si può proseguire con tortelli o tagliatelle, ai funghi o al pomodoro, sempre porzioni extralarge. Alla fine consiglio anche il caffè, veramente molto buono . Unica pecca direi, il vino della casa, chiedete invece una bottiglia di Gutturnio, buon vino piacentino.
E portatevi un commensale astemio.
(1) citato da Paolo Monelli, Il Ghiottone Errante, Treves, Milano, 1935 : " Va a sedere, ce pienze ie...", menù orale proposto da un oste pescarese ai suoi fortunati avventori. Cfr. La Cucina Italiana ,storia di una cultura, A. Capatti & M. Montanari, Economica Laterza.
Trattoria Trivelloni Loc. San Rocco, 42 San Rocco Busseto (Pr) Tel. +39 0524 91524 Fax +39 0524 91524 |
Altri commenti su :
TRIP ADVISOR Trattoria Trivelloni
L'osteria del «Gambero Rosso ( da Pinocchio C. Collodi)
Cammina, cammina, cammina, alla fine sul far della sera arrivarono stanchi morti all'osteria del Gambero Rosso.
"Fermiamoci un po' qui" disse la Volpe "tanto per mangiare un boccone e per riposarci qualche ora. A mezzanotte poi ripartiremo per essere domani, all'alba, nel Campo dei miracoli". Entrati nell'osteria, si posero tutti e tre a tavola: ma nessuno di loro aveva appetito.Il povero Gatto, sentendosi gravemente indisposto di stomaco, non poté mangiare altro che trentacinque triglie con salsa di pomodoro e quattro porzioni di trippa alla parmigiana: e perché la trippa non gli pareva condita abbastanza, si rifece tre volte a chiedere il burro e il formaggio grattato!
La Volpe avrebbe spelluzzicato volentieri qualche cosa anche lei: ma siccome il medico le aveva ordinato una grandissima dieta, così dové contentarsi di una semplice lepre dolce e forte con un leggerissimo contorno di pollastre ingrassate e di galletti di primo canto. Dopo la lepre, si fece portare per tornagusto un cibreino di pernici, di starne, di conigli, di ranocchi, di lucertole e d'uva paradisa; e poi non volle altro. Aveva tanta nausea per il cibo, diceva lei, che non poteva accostarsi nulla alla bocca...
The Inn of «The Red Craw-Fish.» Traduzione E. Guidi
They walked, and walked, and walked, until at last, toward evening, they arrived dead tired at the inn of The Red Craw-Fish. "Let us stop here a little," said the Fox, "that we may have a bite to eat and rest ourselves an hour or two. We will start again at midnight, so as to be at the Field of Miracles by dawn to-morrow morning."
Having gone into the inn, they all three sat down to table: but none of them had any appetite. The poor Cat, feeling gravely indisposed to his stomach, could only eat thirty-five mullet with tomato sauce and four portions of Tripe Parmesan: and because the tripe did not seem to her seasoned enough, she asked three times for butter and grated cheese!
The Fox would have willingly picked a little, too, but since his doctor had ordered him a strict diet, he was forced to content himself with a simple sweet and sour hare very lightly garnished with fattened chickens and cockerels. After the hare, he sent out of whim for a pie made of partridges, rabbits, frogs, lizards, and paradise-grapes; and then he wanted nothing else. He had such a disgust to food, he said, that he could bring nothing to his lips.
venerdì 29 aprile 2011
SOLTANTO UNA VOLTA MI HANNO DEDICATO UNA POESIA.
VIAGGI
Anch’io
come i pittori
possiedo i miei modelli
Un giorno
ed è già ieri
dalla piattaforma di un autobus
guardavo le donne
scendere per via Amsterdam
d’improvviso attraverso il vetro del tram
ne scoprii una
che non avevo veduto salire
Seduta e sola pareva sorridere
E subito mi piacque moltissimo
ma subito
m’accorsi che era mia moglie.
Ne fui felice.
jacques prévert
Il Pavone Bed & Breakfast, Busseto
Un cappone ha scacciato Kira dalla cuccia |
E' TUTTO VERO
Ne rispondo personalmente, se qualcosa non corrisponde ,vi invito a cena. Se ci andate fatemi sapere, ci tengo...
La cortesia e l'amicizia dimostrata dalla signora Luciana ( ma non datele spago... le piace troppo parlare, è riuscita a far star zitto anche me!!) e dal marito signor Ugo sono il tocco vincente per questo indimenticabile B&B.
La dolce Kira |
http://www.quarantelli.com/
lunedì 25 aprile 2011
I don' t know how to love...her
Non avrei voluto sapere
Mi turba così tanto
La voglio così tanto
La amo così tanto
domenica 24 aprile 2011
The SOVIET MASTER OF MODERNITY
E' in via di conclusione (ultino giorno 1 maggio 2011) al Palazzo delle Esposizioni di Roma http://www.palazzoesposizioni.it , la mostra dedicata ad Aleksandr Aleksandrovic Deineka, il più importante pittore realista dell' Unione Sovietica. E' la prima volta che una mostra monografica di questo artista, poco noto in Occidente, viene organizzata fuori dalla Russia.
La maggior parte delle opere proviene dalla Galleria Tre'jakov http://www.tretyakovgallery, dal Museo Statale Russo di San Pietroburgo e dalla Pinacoteca Statale A. Deineka di Kursk. Deineka Gallery of Kursk.
Deineka, Alexandr - Two models - Socialist Realism - Nude - Oil on canvas |
Sul balcone, 1931 (Mosca, Galleria Statale Tret’jako |
sabato 23 aprile 2011
venerdì 22 aprile 2011
Kenneth Koch’s “To My Fifties” , trad A Panciroli
Kenneth Koch’s
“To My Fifties”
I should say something to you
Now that you have departed over the mountains
Leaving me to my sixties and seventies, not hopeful of your return,
O you, who seemed to mark the end of life, who ever would have thought that you would burn
With such sexual fires as you did? I wound up in you
Some work I had started long before. You were
A time for completion and for destruction. My
Marriage had ended. In you I sensed trying to find
A way out of you actually that wasn't toward non-existence.
I thought, "All over." You cried, "I'm here!" You were like traveling
In this sense, but on one's own
With no tour guide or even the train schedule.
As a "Prime of Life" I missed you. You seemed an incompletion made up of completions
Unacquainted with each other. How could this be happening? I thought. Or
What should it mean, exactly, that I am fifty-seven? I wanted to be always feeling desire.
Now you're a young age to me. And, in you, as at every other time
I thought that one year would last forever.
"I did the best possible. I lasted my full ten years. Now I'm responsible
For someone else's decade and haven't time to talk to you, which is a shame
Since I can never come back." My Fifties! Answer me one question!
Were you the culmination or a phase? "Neither and both." Explain! "No time. Farewell!"
Ai miei cinquanta / Foto dell' autore |
Vorrei dirti qualcosa
ora che te ne sei andata oltre le montagne
lasciandomi ai miei sessanta, ai miei settanta anni, e senza speranza per il tuo ritorno.
Tu, che sembravi segnare la fine della vita, chi mai avrebbe pensato che
saresti bruciata
con fuochi così sessuali come hai fatto? Finii in te
qualche lavoro che avevo iniziato molto tempo prima. Eri un
tempo per il completamento e la distruzione. Il mio
matrimonio era finito. In te ho sentito, mentre cercavo di trovare
una via di uscita da te che non fosse verso una non-esistenza.
Ho pensato, "E' finita". Tu hai urlato, "Sono qui". Era come se tu viaggiassi
in questo senso, ma per conto tuo
senza visite guidate e treni prenotati.
Ti ho perso come" "Fiore degli anni". Sembravi un incompiutezza fatta di compiutezze
sconosciute l'une alle altre. Come è potuto accadere? Ho pensato.E
che significherebbe, di preciso, che ho 57 anni? Ho sempre voluto sentire
il desiderio.
Certo sei più giovane di me. E, con te, come ogni altra volta,
ho pensato che un anno sarebbe durato per sempre.
"Ho fatto il meglio possibile. Ho resistito per dieci lunghi anni. Adesso sono responsabile
per il decennio di qualcun altro e non ho tempo per parlare con te, che è una vergogna
dal momento che non posso tornare sui miei passi.
" I miei cinquant'anni! Rispondimi! Eri il culmine o una fase?
"Nessuno dei due ed entrambi." Spiegami! "Non c'è tempo.
Addio!"
giovedì 21 aprile 2011
IL MIO AMANTE (di Wendy Cope)
mercoledì 20 aprile 2011
IL MIO AMANTE (di Wendy Cope)
martedì 19 aprile 2011
IL MIO AMANTE (di Wendy Cope)
E ora parlerò del mio amante, che rimarrà senza nome.
Perchè a 49 anni sa fare il rumore di cinque diversi tipi di camion che cambiano le marce in salita.
Perché a volte lo fa sulle scale del posto dove lavora.
Perché poi si vergogna quando gli altri lo sentono.
Perchè sa anche imitare almeno tre tipi diversi di treni.
Perchè questi includono: la metropolitana di Londra, il treno a vapore e il trenino elettrico delle Ferrovie Meridionali.
Perchè tifa per il Tottenham Hotspur con gioiosa e immutabile devozione.
Perchè odia l'Arsenal, i cui tifosi sono rozzi e incivili.
Perchè spiega che gli Spurs sono magici, mentre l'Arsenal è noioso e sta sempre in difesa.
Perchè io non ne sapevo niente fino a sei mesi fa e non mi curavo di saperlo.
Perchè ora tutto questo mi affascina.
Perchè lui si esibisce per gradi, dieci.
Perchè, primo, si presenta come una persona gentile, seria e mentalmente libera.
Perchè, secondo, affronta molti pranzi, discutendo a tavola della vita e dell'amore senza mai nominare il calcio.
Perchè, terzo, sta bene attento a non rivelare quanto detesti avere la peggio in una discussione.
Perchè, quarto, parla delle donne del suo passato, riconoscendo che in parte è stata colpa sua.
Perchè, quinto, è talmente ragionevole che tendi a dubitarne.
Continua.....................
lunedì 18 aprile 2011
ENNIO FLAIANO, Lo spettatore addormentato,
In Jago c'è quell' ingegno che a Otello manca.
Jago parla e Otello barbuglia. Jago ha pessimi sentimenti e Otello sentimenti fastidiosi.
Jago infine , come dice Hazlitt, ha il gusto della tragedia dal vero e Otello non è che un suo personaggio...
Demand me nothing; what you know you know: " From this time forth I never speak a word" |
Ciao, ciao belle...!!
Characters of Shakespeare's Plays / Hazlitt, William, 1778-1830
, By William Hazlitt. London: Printed by C. H. Reynell, 21 Piccadilly, 1817. William Hazlitt (1778-1830) came ... Project Gutenberg's Characters of Shakespeare's Plays, by William Hazlitt
sabato 16 aprile 2011
Charles Baudelaire, LES FLEURS DU MAL, SPLEEN ET IDEAL, XXVI, "Sed non satiata"
L'élixir de ta bouche où l'amour se pavane;
Quand vers toi mes désirs partent en caravane,
Tes yeux sont la citerne où boivent mes ennuis.
Ô démon sans pitié! verse-moi moins de flamme;
Je ne suis pas le Styx pour t'embrasser neuf fois,
Hélas! er je ne puis, Mégère libertine
Pour briser ton courage et te mettre aux abois
Dans l' enfer de ton lit devenir Proserpine
NOT AFRAID da EMINEM che è semplicemente un genio
I'm not afraid to take a stand Everybody come take my hand We'll walk this road together, through the storm Whatever weather, cold or warm Just let you know that you're not alone Holla if you feel that you've been down the same road
Non ho paura di prendere una posizione Venite prendetemi la mano Cammineremo lungo questa strada insieme, attraverso la tempesta Con qualsiasi tempo, freddo o caldo Voglio solo farvi sapere che non siete soli Bene, vi siete certo ritrovati sulla mia stessa strada
Eugenio Finardi - Non è nel cuore (Live) Per Ipa
just for Ipa
..Oggi ho litigato con la Elia
Si parlava di diritti e di doveri
Ma se ci penso nella nostra storia
fatti i conti, in fondo, siamo pari.
venerdì 15 aprile 2011
The Macallan Masters of Photography Competition 2010
Cane Duck... |
e il suo grande amico Hyppo |
Grande viaggiatrice e fotografa ( è anche sommelier, tanto per non farsi mancare nulla) partecipa con alcuni suoi scatti al
The Macallan Masters of Photography bottling represents the coming together of mastery in two great art forms, whisky-making and photography.
The first edition, created in 2008 with Rankin, captures life at The Macallan’s Home in 1,000 Polaroid images.
In the latest edition, Albert Watson takes you on a visual journey of our exceptional wood, beginning in the forests of Spain and ending at The Macallan’s Spiritual Home in Speyside.
Just a moment, please / Anna Mannini |
Living earth/ Anna Mannini |
giovedì 14 aprile 2011
[si-gni-fi-cà-to]
Da parte mia, sto ancora cercando un
Per esempio, a
Sarà un
Chissà...difficile
Certezze
Mi interrogo
Si cristallizza il silenzio in
[si-gni-fi-cà-to]
s.m.
1 Concetto contenuto in una qualsiasi forma di espressione o di comunicazione: il s. di una parola, di una frase, di un discorso, di un segno, di una figura, di un simbolo, di un gesto, di un cenno, di uno sguardo; s. proprio, estensivo, figurato; un discorso privo di s.
HABEMUS PAPAM o anche Jago vuole scrivere poesie ( dice che si acchiappa!)
HABEMUS PAPAM
La Cupola è nel sole
immagine tratta dal sito: http://www.topolewski.com/coloring-page/seagulls.htm
mercoledì 13 aprile 2011
TRE ORE E QUARANTA