mercoledì 14 settembre 2011

da Il Mio Nome è Rosso , Orhan Pamuk




Il corpo di Pasolini all' Idroscalo di Ostia


Adesso io sono un morto/ un cadavere in fondo a/ un pozzo. Ho esalato l' ultimo respiro/ ormai da tempo, il mio cuore/ si è fermato, ma , a parte quel vigliacco del mio assassino/ nessuno sa cosa mi sia/ successo. Lui, il disgraziato schifoso,/ per essere sicuro di avermi ucciso ha ascoltato il mio/ respiro,/ ha tastato il mio polso,/ mi ha dato un calcio/ nel fianco, mi ha portato/ al pozzo e mi ha preso in braccio per poi/ buttarmici dentro. La testa/ me l' aveva già spaccata a colpi/ di pietra, e cadendo nel pozzo è andata/ in pezzi, la mia faccia, la fronte e le/ guance, è rimasta schiacciata, è/ scomparsa, le ossa si sono/ spezzate, la bocca si è riempita di sangue...

1 commento :

  1. Oh Jago, hai fatto bene a pubblicare queste parole.
    Nessuna volenza è pari a quella di togliere la vita ad una persona.

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