Estratto da un articolo di Marco Papa Default? L' Islanda lo ha scelto...
Il popolo islandese è riuscito a far dimettere un governo al completo; sono state nazionalizzate le principali banche commerciali; i cittadini hanno deciso all'unanimità di dichiarare l'insolvenza del debito che le stesse banche avevano sottoscritto con la Gran Bretagna e con l'Olanda, forti dell'inadeguatezza della loro politica finanziaria; infine, è stata creata un'assemblea popolare per riscrivere l'intera Costituzione. Il tutto in maniera pacifica. Una vera e propria Rivoluzione contro il potere che aveva condotto l'Islanda verso il recente collasso economico. A gennaio le proteste dei cittadini di fronte al Parlamento provocano le dimissioni del primo ministro Geir Haarde e di tutto il governo - la Alleanza social-democratica (Samfylkingin) !!! - costringendo il Paese alle elezioni anticipate. La situazione economica resta precaria. Il Parlamento propone una legge che prevede il risanamento del debito nei confronti di Gran Bretagna e Olanda, attraverso il pagamento di 3,5 miliardi di euro che avrebbe gravato su ogni famiglia islandese, mensilmente, per la durata di 15 anni e con un tasso di interesse del 5,5%
2010 - I cittadini ritornano a occupare le piazze e chiedono a gran voce di sottoporre a referendum il provvedimento sopracitato.
2011 - A febbraio il Presidente Olafur Grimsson pone il veto alla ratifica della legge e annuncia il referendum consultivo popolare. Le votazioni si tengono a Marzo e i "No" al pagamento del debito stravincono con il 93 per cento dei voti!
Nel frattempo, il governo ha disposto le inchieste per determinare giuridicamente le responsabilità civili e penali della crisi. Vengono emessi i primi mandati di arresto per diversi banchieri e membri dell’esecutivo. L’Interpol si incarica di ricercare e catturare i condannati: tutti i banchieri implicati abbandonano l’Islanda. In questo contesto di crisi, viene eletta un’Assemblea per redigere una nuova Costituzione che possa incorporare le lezioni apprese durante la crisi e che sostituisca l’attuale Costituzione (basata sul modello di quella danese). Per lo scopo, ci si rivolge direttamente al popolo sovrano: vengono eletti legalmente 25 cittadini, liberi da affiliazione politica, tra i 522 che si sono presentati alle votazioni. Gli unici due vincoli per la candidatura, a parte quello di essere liberi dalla tessera di qualsiasi partito, erano quelli di essere maggiorenni e di disporre delle firme di almeno 30 sostenitori.
Sinceramente non conosco la situazione islandese, quindi non so dire quanto dell' articolo, molto interessante, risponda alla verità: certo che, se invece di romperci le palle con l' omicidio Sara Scazzi,
processo Amanda Knox, il delitto di Cogne e tutti i cazzo di plastici di Vespa, ci avessero informato su come altri popoli rispondono ai diktat e ai soprusi dei banchieri...
Comunque basterebbe questo video, in cui Dorrit Moussaieff, moglie del Presidente Olafur Ragnar Grimsson., mentre era in corso una manifestazione davanti al parlamento e la situazione si stava surriscaldando ed un ministro colpito da delle uova marce è era caduto in terra ( Pensate solo se fosse successo, che so, a Sacconi: terrorismo, teppa, black block!!!???,) passando davanti ai manifestanti si è fermata è ha iniziato a elargire carezze e strette di mano. Dopo pochi secondi ha deciso di scavalcare le transenne che delimitavano lo spazio destinato alle proteste. Il video è diventato immediatamente un cult in rete, ricevendo migliaia di visite.
Proposta demagogica ed irresponsabile.: prendiamoci il Presidente islandese e la sua dolce consorte, e mandiamogli Berlusconi, il sindaco di Genova Vincenzi, e se lo vogliono, ma non credo, anche Alemanno.
So' cazzi loro!
Iscriviti a:
Commenti sul post
(
Atom
)
Nessun commento :
Posta un commento