Qua sotto un breve riassunto dei suoi consigli:
Ogni giornale ha le proprie linee guida per la presentazione delle opere e gli editors si aspettano che vengano seguite.
Esistono comunque norme generali di comportamento che andrebbero rispettate
Per iniziare occorre comprendere quali siano le riviste od i siti che potrebbero essere interessati.
Potrebbe essere utile comprare alcune riviste letterarie. E' ovvio che una buona ricerca sul WEB è molto utile oltre che più economica, anche se può farvi perdere molto tempo. Una volta individuate le riviste a cui spedire le proprie opere, attenetevi alle linee guida per la presentazione e seguitele scrupolosamente.!
Presentate sempre le vostre poesie in dattiloscritto, (mai manoscritti), usando font semplici come Arial, Times New Roman o Courier. Non usate font troppo particolari, agli editors non interessano affatto. Al contrario potrebbero dare l' impressione che siate dei novizi ( e voi lo siete!).
Conservate una o più copie di quello che spedite. Molti editors ricevono centinaia di presentazioni ed è sempre possibile che qualcuna si perda. Tenete traccia delle poesie che avete spedito, a quale rivista, il giorno di spedizione, e... l'esito finale.
Usate una semplice busta per la spedizione, e inserite anche una busta precompilata e preaffrancata con i vostri dati, per la risposta dell' editor. ( in inglese si chiama self-addressed, stamped envelope s.a.s.e) . Questa è una norma di cortesia, inoltre molti editors non rispondono se la s.a.s.e non è compresa!
Sia che inviate un copia dattiloscritta o una mail, scrivete una poesia a pagina, se non avete ricevuto istruzioni differenti. Per i dattiloscritti è meglio usare un' attache invece di spillare i fogli, renderete più facile il lavoro dei redattori.
Se includete una lettera di presentazione, è meglio che sia breve, includendo solo in vostro nome, il vostro recapito, ed il titolo dell' opera che state sottoponendo. In genere i redattori non vogliono conoscere i vostri hobby, la storia della vostra vita o il vostro stato civile.
Non è necessario includere una biografia, se non specificato. Alla maggior parte degli editors non interessano le critiche alle vostre precedenti pubblicazioni e giudicano le vostre presentazioni per quello che valgono. Non invitate mai un editor a visitare il vostro sito Web o il vostro blog: gli editors non hanno tempo per questo genere di cose.
Assicurarsi che ogni poesia abbia il vostro nome e indirizzo , poichè le note di copertina possono e vengono separati dal materiale inviato. A meno che le linee guida delle rivista specifichino diversamente , il vostro nome, indirizzo, numero di telefono e indirizzo e-mail dovrebbero apparire nell'angolo in alto a sinistra o a destra.
Astenetevi dall' usare simboli per il copyright, questo potrebbe offendere i redattori ( non vogliono rubare il vostro lavoro)
Non inviate troppo presentazioni. In genere i redattori sono più dispiaciuti che soddisfatti quando ricevono un grande numero di poesie da un unico poeta. Non spedite più poesie di quanto prescritto dalle linee guida, in genere non più di cinque.
Molte riviste stampate non accettano presentazioni via e-mail, per svariati motivi . Alcune tuttavia le accettano, in questo caso seguite scrupolosamente le indicazioni per la presentazione elettronica.
Un tempo era considerato scorretto inviare la proposta di pubblicazione a diverse riviste; ora, visto che l' elevato numero di proposte in arrivo provoca molto ritardo nelle risposte , si possono inviare le proprie opera simultaneamente a varie riviste.
Non chiedete agli editors notizie sulla vostra proposta. Gli editors lavorano più velocemente possibile, ma l' arrivo di centinaia di proposte editoriali significa che dovrete comunque attendervi una lunga attesa. Non inviate raccomandate con ricevuta di ritorno, significa altro tempo da perdere per gli editors e di solito non ne hanno molto.
Non dovreste aspettarvi risposte individuali per le vostre poesie, accettate o meno. Gli editors non sono critici letterari, leggono centinaia di poesia e non hanno tempo di fare commenti singoli.
Un consiglio: se una rivista ha un periodo limitato per inviare opere, mandatele prima possibile. Una poesia arrivata prima potrebbe essere pubblicata anche se la vostra magari è migliore, ma è arrivata dopo.
Molti editors lavorano molto e non guadagnano niente per i loro sforzi. Qualche volta sovvenzionano le riviste con il proprio denaro. La maggior parte lo fa per lo stesso motivo per cui i poeti inviano le proprie opere : l' amore per l' arte. Allora, per favore, rispettate gli editors a cui avete inviato la vostre
poesie. Quest non significa che gli editors siano i giudici finali delle vostre opere. La selezione è spesso un processo soggettivo. Se le vostre poesie non sono state accettate, non prendetela come un fatto personale. Cambiate. Mandate le vostre opere da qualche altra parte. E' normale che le opere vengano rigettate da molte riviste prima di trovare casa. Siate pazienti,e perseverate.
Fate attenzione a chi vi chiede di essere pagato per pubblicare le vostre opere. Ci sono persone poco oneste pronte a spennarvi se siete così disperati da voler essere pubblicati ad ogni costo. Non siate sciocchi. Se dovete pagare per la pubblicazione, pensateci due volte. Il caso è diverso per la tassa di iscrizione per la partecipazione ad un premio. Non solo è credibile ma spesso è necessario per finanziare il premio.
Purtroppo solo per chi comprende bene l' inglese Six-Red-Flags-That-Scream-Rip-Off
Interessante visione. Dici che vale anche per l'Italia? Certe regole sono un pò universali, è vero e c'è molto buonsenso in quello che dice Adele.
RispondiEliminaPerò io credo che inviare le proprie poesie per essere pubblicate, presuppone che un editore abbia bisogno di leggerne di più....
Ma forse bisogna tornare al consiglio:
"Una volta individuate le riviste a cui spedire le proprie opere, attenetevi alle linee guida per la presentazione e seguitele scrupolosamente.!"
Preso nota!!!!!
Carla
Sì, mi sembrano delle regole di buon senso. Ma i poeti che ci fanno del buon senso? Se ne avessero non scriverebbero poesie...
RispondiEliminaCiao.
Penso che i poeti scrivano poesie per ritrovarlo il loro buon senso, per mettere ordine nel disordine, per accendere l'acqua.
RispondiEliminaCiao Jago.